Immagina la vitamina B12 come il carburante premium per il tuo cervello. Senza di essa, il motore mentale inizia a perdere colpi: i pensieri diventano più lenti, la memoria si appanna e compaiono sintomi di decadimento cognitivo. Tutto questo può verificarsi anche quando i livelli di questa vitamina nel sangue rientrano nei valori considerati normali, per cui molte persone possono esserne carenti senza saperlo e, di conseguenza, senza poter intraprendere le giuste contromisure.
Perché la B12 è così importante
La vitamina B12 partecipa a numerose funzioni vitali nel cervello, aiutandolo a rimanere reattivo, vigile e in salute.
Partecipa alla costruzione della guaina protettiva del cervello
Proprio come un cavo elettrico ha bisogno di un rivestimento per trasmettere bene la corrente, anche i nervi hanno bisogno della guaina mielinica. La B12 contribuisce alla sua produzione e mantenimento, assicurando una comunicazione veloce ed efficiente tra i neuroni. Una carenza può danneggiare questa guaina, causando formicolii, perdita di sensibilità e debolezza muscolare.
Uno studio recente ha evidenziato che livelli bassi di B12 attiva sono collegati a un rallentamento dell’elaborazione visiva e cognitiva e a danni alla sostanza bianca cerebrale. L’integrazione di B12, al contrario, può rallentare l’atrofia cerebrale e proteggere le funzioni mentali negli anziani.
Aiuta a produrre i neurotrasmettitori, il linguaggio con cui comunicano le cellule cerebrali
La B12 aiuta il cervello a produrre dopamina, serotonina e GABA, i messaggeri chimici che regolano l’umore, la memoria e la concentrazione. Una sua carenza può portare a depressione, ansia e sbalzi d’umore e, se protratta, può determinare lo sviluppo di sintomi psicotici e deficit cognitivi.
Plasticità neuronale: il cervello che si adatta e impara
Il cervello umano è come un albero che cresce e si ramifica costantemente. La B12 aiuta la le cellule nervose ad adattarsi agli stimoli esterni e a formare nuove connessioni tra i neuroni, un processo noto come plasticità sinaptica, fondamentale per la memoria e l’apprendimento.
Prevenzione del declino cognitivo e della demenza
Gli studi dimostrano che livelli bassi di B12 sono associati a riduzione del volume cerebrale, declino cognitivo e aumento del rischio di demenza. Gli anziani con una buona integrazione di B12, per contro, tendono a mantenere una mente più lucida e attiva.
Dove troviamo la B12 e perché potremmo essere a rischio?
La vitamina B12 si trova in alimenti di origine animale come carne, pesce, latticini e uova. Tuttavia, molte persone, anche onnivore, possono sviluppare una carenza a causa di problemi di assorbimento dovuti a gastrite atrofica, infiammazione intestinale o interventi chirurgici al sistema digerente.
Segnali di allarme della carenza di B12
I sintomi possono iniziare in modo lieve ma peggiorare nel tempo se non trattati. Tra i segnali più comuni troviamo:
- Formicolii e intorpidimento alle mani e ai piedi
- Crampi a cosce, gambe e piedi
- Debolezza muscolare con difficoltà a camminare per lunghi tratti
- Problemi di equilibrio e coordinazione
- Difficoltà di memoria e concentrazione
- Confusione mentale e demenza (soprattutto negli anziani)
- Depressione e ansia
- Affaticamento cronico e perdita di energia
- Anemia megaloblastica (globuli rossi anormali e ingranditi)
Essendo questa vitamina cruciale per la funzione neurologica, una sua carenza prolungata, particolarmente frequente negli anziani, può causare danni irreversibili al sistema nervoso accelerando il declino cognitivo. Per questo motivo, è fondamentale riconoscere tempestivamente i primi segnali di mancanza di B12 e assicurarsene un apporto adeguato sia attraverso la dieta che, soprattutto, con un’integrazione mirata.
Perché i valori di laboratorio possono essere fuorvianti
In Italia, il valore soglia per la carenza di B12 è generalmente fissato tra 180 e 240 pg/ml (o ng/L). Tuttavia, questi valori sono stati stabiliti per prevenire l’anemia macrocitica, non per tutelare la salute del sistema nervoso. Ecco perché molte persone possono manifestare sintomi neurologici anche con livelli apparentemente normali di vitamina B12 nel sangue. La decisione di integrare la vitamina B12, quindi, non dovrebbe basarsi solo sulle analisi di laboratorio, ma su un’attenta valutazione dei sintomi clinici. Studi suggeriscono che, per un sistema nervoso in salute, i livelli di B12 dovrebbero essere superiori a 500 pg/ml.
Quanta B12 serve per rimanere lucidi
Con l’età, la capacità di assorbire la vitamina diminuisce, rendendo necessaria una supplementazione più elevata. Studi hanno evidenziato che, per mantenere una funzione cerebrale ottimale e prevenire il declino cognitivo potrebbe essere utile un’integrazione a dosaggi più elevati, compresi tra 500 e 1.000 mcg al giorno, preferibilmente in formulazioni sublinguali, per bypassare eventuali problemi di assorbimento intestinale.
Vitamina B12: sfatiamo il mito del rischio tumorale
Negli ultimi anni, si è diffusa la preoccupazione che l’assunzione di vitamina B12 possa aumentare il rischio di tumori. Questa idea nasce da un’interpretazione errata di alcuni studi epidemiologici che hanno evidenziato un’associazione tra alti livelli di B12 nel sangue e un maggiore rischio di alcune forme di cancro. Questo non significa che la vitamina sia la causa ma, piuttosto, la conseguenza di un aumentato turnover cellulare in corso di neoplasia, che ne provoca un maggiore rilascio nel sangue.
L’equivoco si è poi amplificato a causa di studi in cui la B12 è stata somministrata insieme all’acido folico, una forma sintetica della vitamina B9 che, se assunta in eccesso, può essere associata a un aumento del rischio di neoplasie. Questo ha portato a un’ingiusta diffidenza nei confronti della B12, che invece è fondamentale per la corretta replicazione del DNA e per la salute cellulare.
Non esistono prove scientifiche che dimostrino che una normale integrazione di B12 possa favorire lo sviluppo di tumori in individui sani. Anzi, è proprio la carenza di questa vitamina a costituire un rischio: livelli insufficienti possono compromettere la riparazione del DNA e aumentare il rischio di mutazioni dannose. Per questo, privare chi ne ha bisogno—come i malati oncologici—di un’adeguata integrazione è un grave errore.
Chi deve assumere la vitamina B12 non dovrebbe temere effetti negativi, ma piuttosto monitorare i propri livelli con il medico per garantirne il corretto apporto e mantenere una buona salute.
B12 e gravidanza: un nutriente chiave per lo sviluppo del cervello del bambino
Ricordiamo, inoltre, che la B12 è fondamentale per la formazione del sistema nervoso del feto. Tuttavia, sempre più donne incinte mostrano livelli subottimali. L’integrazione in questa fase critica è essenziale per garantire il completo sviluppo neurologico del bambino.
Un piccolo gesto per una mente più forte
Non bisogna aspettare che arrivino i sintomi per prendersi cura del proprio cervello. Integrare la vitamina B12 in modo adeguato da subito può fare la differenza tra un declino cognitivo e una mente brillante e attiva per tutta la vita. La chiave è riconoscere l’importanza di questa vitamina e agire prima che sia troppo tardi, evitando danni irreversibili.
Fonti
Beaudry-Richard A, Abdelhak A, Saloner R, et al. Vitamin B12 Levels Association with Functional and Structural Biomarkers of Central Nervous System Injury in Older Adults. Ann Neurol. 2025 Feb 10. doi: 10.1002/ana.27200.
Morris MC, Evans DA, Bienias JL, et al. Dietary Folate and Vitamin B12 Intake and Cognitive Decline Among Community-Dwelling Older Persons. Arch Neurol. 2005;62(4):641–645. doi:10.1001/archneur.62.4.641
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