Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

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L’asma affligge milioni di persone al mondo. E in un mondo sempre più inquinato i malati di asma sono in continuo aumento. A partire dai bambini, i più fragili di fronte ai rischi del respirare un’aria malsana, non solo all’esterno, ma anche all’interno delle mura domestiche. Il cosiddetto inquinamento indoor causato da fumo, polvere, allergeni, è proprio uno dei primi ostacoli con cui il piccolo apparato respiratorio di un bimbo si deve confrontare. Ma in suo aiuto arrivano gli acidi grassi “buoni” omega-3 presenti nel pesce (soprattutto grasso come salmone, alici, triglie, sardine, trota di lago), nella frutta secca (noci) e in alcuni semi (di chia e di lino) che possono giocare un ruolo protettivo importante.

LA MINACCIA DEL PARTICOLATO SOTTILE
A rilevarlo è stato un gruppo di ricercatori dell’Università di Baltimora che hanno monitorato 135 bambini affetti da asma e le loro abitazioni dove sono stati misurati i livelli di due particolati sottili, PM 2,5 e PM10, invisibili all’occhio umano, ma capaci di penetrare in profondità nei polmoni. È a questo punto che il sistema immunitario, come reazione, scatena una risposta infiammatoria, la condizione caratteristica dell’asma. Ed è a questo punto che gli omega-3 possono rivelarsi di grande aiuto poiché, una volta ingeriti, si convertono in mediatori, cioè sprigionano molecole in grado di ridurre l’infiammazione bronchiale, senza sopprimere il sistema immunitario. Non a caso i bambini osservati che mangiavano più omega-3 si sono dimostrati più resilienti agli effetti nocivi dell’inquinamento indoor. D’altro canto, i sintomi dell’asma erano più intensi nei bimbi che avevano mangiato più grassi omega-6 presenti negli oli vegetali e nella gran parte dei cibi confezionati e ultra-processati che consumiamo. Proprio perché ne mangiamo troppi tra noi occidentali il corretto rapporto tra omega-6 e omega-3 è fino a 10 volte sbilanciato in favore dei primi i quali, in queste dosi, accendono l’infiammazione.

OMEGA-3 CONTRO L’INFIAMMAZIONE
Lo squilibrio tra le sostanze che stimolano l’infiammazione e quelle che dovrebbero spegnerla è, infatti, caratteristico dell’asma, in particolare quello allergico. A tale proposito già un altro studio americano aveva rilevato la particolare efficacia degli omega-3 nel ridurre i livelli d’immunoglobuline E (IgE), anticorpi che l’organismo infiammato produce in eccesso contro gli allergeni. Affetti da asma, molti dei pazienti analizzati assumevano – in dosaggi più o meno elevati a seconda della gravità – steroidi, farmaci molto efficaci sui sintomi, ma non sulle cause della malattia: indeboliscono, ad esempio, alcune difese naturali dell’organismo contro l’asma. Le stesse che, invece, gli omega-3 rafforzano. Non a caso questi ultimi si sono rivelati più efficaci nei malati lievi, che assumevano dosaggi di steroidi più bassi. Ancora, un altro studio ha dimostrato che i bambini le cui mamme avevano integrato la dieta con omega- 3 nei primi tre mesi di gravidanza hanno sofferto meno di asma e disturbi respiratori una volta nati.

GLI OLI DI PESCE NON SONO TUTTI UGUALI
Da sottolineare che tutti questi studi si basano sull’utilizzo di olio di pesce di altissima qualità, un fattore essenziale per potenziare l’efficacia protettiva di questi preziosi grassi. Un modo semplice per testare la qualità dell’olio di pesce che mangiamo? Apriamo una capsula e premiamone il contenuto sul fondo di un bicchiere di plastica vuoto. Lasciamo il bicchiere per qualche ora nel lavandino: se apparirà bucato significa che l’olio contiene additivi a base di petrolio utilizzati per deodorizzarlo. Non una scelta ideale. Comportiamoci da consumatori consapevoli e informati tenendo sempre presente che il primo integratore è il cibo e mangiare pesce due tre volte a settimana è possibile -utilizzando ad esempio le sardine in scatola – anche senza spendere molto!

FONTI:

Omega-3 and Omega-6 Intake Modifies Asthma Severity and Response to Indoor Air Pollution in Children https://www.atsjournals.org/doi/abs/10.1164/rccm.201808-1474OC

Corticosteroids inhibit anti-IgE activities of specialized proresolving mediators on B cells from asthma patients. JCI Insight 2017

Fish oil-derived fatty acids in pregnancy and wheeze and asthma in offspring. N Engl J Med 2016.