Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

Pochi minuti al giorno di attività fisica allungano la vita. Buone notizie per i sedentari incalliti

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L’anno è da poco iniziato e molti di noi sono alle prese con il proposito di rimettersi in forma, magari cercando di inserire un po’ di attività fisica nella propria routine. Chi prova a svegliarsi presto per una corsetta, chi si è appena iscritto in palestra, chi opta per allenarsi in autonomia in casa… Ma c’è una buona notizia anche per i sedentari incalliti, coloro che proprio non riescono a “muoversi un po’ di più” e a fare attività fisica come consigliano tutte le linee guida di salute pubblica al mondo.

Arriva da uno studio dell’Università di Sydney, appena pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Medicine, che dimostra come anche pochi minuti di sforzo fisico intenso al giorno bastino a proteggere i sedentari dal maggiore rischio che corrono di morire prematuramente. 

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LA TECNOLOGIA “INDOSSABILE” CHE MISURA TUTTO

Si tratta del primo studio che riesce a misurare con precisione i benefici per la salute di quei brevi, ma intensi sforzi fisici che quasi involontariamente ci ritroviamo a svolgere nella giornata: la corsa per prendere l’autobus, il passo che accelera mentre camminiamo, i bimbi che ti coinvolgono nei loro faticosissimi giochi. Dare un valore per la prima volta a queste attività è stata la sfida vinta dello studio grazie alla cosiddetta “tecnologia indossabile” che, attraverso dei sensori come gli accelerometri da polso, permette di registrare ogni movimento della giornata.

Questo tipo di dati era disponibile presso la UK Biobank, l’immenso database biomedico britannico che custodisce informazioni relative a 500mila persone di età compresa tra 40 e 69 anni. Tra queste i ricercatori hanno selezionato 25mila persone sedentarie che hanno dichiarato di non praticare sport o esercizio fisico durante il tempo libero e per le quali, dunque, qualunque intensa attività in grado di aumentare la frequenza cardiaca registrata dai sensori nella giornata è stata considerata come “occasionale”. 

TRE/QUATTRO MINUTI AL GIORNO

Un monitoraggio di sette anni e un raffinato lavoro statistico hanno così consentito di stabilire che bastano tre o quattro sforzi fisici intensi “involontari” al giorno, della durata di 1-2 minuti ciascuno, per ridurre del 40% la mortalità prematura per tutte le cause e per tumore e del 49% quella per malattie cardiovascolari. 

PIU’ SONO MEGLIO E’: BENEFICI SIMILI A CHI SI ALLENA REGOLARMENTE

Ripercorrendo lo studio a ritroso scopriamo, infatti, che la grande maggioranza degli sforzi involontari intensi svolti durante la giornata non superavano la durata di 1-2 minuti. La media degli sforzi involontari svolti è risultata di otto al giorno, per sei minuti complessivi. I guadagni più marcati in termini di salute sono stati rilevati tra quanti svolgevano almeno quattro/cinque sforzi involontari al giorno rispetto a chi ne svolgeva zero.

Tuttavia, sono stati riscontrati maggiori benefici all’aumentare degli episodi, suggerendo che più sono, meglio è. In un giorno è stato registrato il massimo di 11 sforzi involontari associati a una riduzione del 65% del rischio di morte cardiovascolare e del 49% del rischio di morte correlato ad altre cause, incluso il cancro, rispetto a chi ne svolgeva zero. Dal confronto di questi dati con quelli di 62mila “allenati” che svolgevano regolare attività fisica è emerso che i benefici per la salute ottenibili con pochi minuti al giorno di sforzi fisici intensi sono paragonabili a quelli di chi fa regolarmente 75-150 minuti a settimana di attività fisica ad alta intensità.

BASTA DAVVERO POCO

Tutto ciò implica dei risvolti importantissimi in termini di contrasto alla sedentarietà, considerando che dopo i 40 anni crolla la quota di chi pratica regolarmente esercizio fisico o sport. L’attività fisica occasionale, se valorizzata, può aiutare a superare molte barriere. Senza dispiego di tempo, denaro, preparazione o particolari abilità possiamo infatti aumentare l’intensità dell’attività fisica che, volenti o nolenti, già svolgiamo. Le pulizie in casa, la rampa di scale, la camminata a passo un po’ più svelto o rotolarsi sul tappeto con i bambini diventano minuti preziosi che, in definitiva, ci allungano la vita.

Dr.ssa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute.

FONTE: Emmanuel Stamatakis, Matthew N. Ahmadi, Jason M. R. Gill, Cecilie Thøgersen-Ntoumani, Martin J. Gibala, Aiden Doherty, Mark Hamer. Association of wearable device-measured vigorous intermittent lifestyle physical activity with mortalityNature Medicine, 2022; DOI: 10.1038/s41591-022-02100-x