Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

Il fruttosio, nemico della salute

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Forse perché il suo nome è associato alla frutta si tende spesso a considerarlo più “dietetico” o più “sano” del normale zucchero. Ma il fruttosio è lo zucchero più nocivo tra tutti gli zuccheri, perché ha una via metabolica diversa dal glucosio e viene metabolizzato dal corpo umano allo stesso modo dell’alcol. In pratica produce gli stessi danni dell’alcol e apre le porte a molte patologie metaboliche croniche, come diabete, steatosi epatica, dislipidemie, malattie cardiovascolari e neurodegenerative come Alzheimer.

INDEBOLISCE IL SISTEMA IMMUNITARIO
A ciò si aggiungono i riscontri di un recente studio britannico, pubblicato dalla rivista Nature Communication, in base al quale l’eccessivo consumo di fruttosio incide direttamente sul cattivo funzionamento del sistema immunitario. Un aspetto, questo, ancora poco conosciuto nonostante il fruttosio sia oggi uno degli zuccheri più presenti nella dieta occidentale dei paesi a più alto reddito. Lo troviamo nelle bevande zuccherate e, sostanzialmente, in quasi tutti i cibi trasformati industrialmente ecco perché è molto facile assumere molto fruttosio nocivo senza nemmeno rendersene conto. Andrebbe, invece, consumato solo attraverso il suo vettore naturale, la frutta, che contiene già al suo interno gli antidoti naturali, cioè la fibra che ne mitiga l’ingresso in circolo e gli antiossidanti che ne spengono lo stress ossidativo generato a livello del fegato.

DANNEGGIA IL FEGATO COME L’ALCOL
Come accennato, infatti, il fruttosio è metabolizzato dal fegato in maniera del tutto simile all’alcol. E proprio come fanno l’etanolo e altri tipi di tossici crea stress ossidativo, infiammazione, disfunzione mitocondriale e metabolica. Il fruttosio, inoltre, si trasforma in grassi più rapidamente di ogni altro tipo di zucchero ed è in grado di glicare (ovvero danneggiare) le proteine sette volte più velocemente rispetto al glucosio. Le proteine glicate innescano infiammazione, una reazione del sistema immunitario che quando diventa cronica può rivelarsi un boomerang: cellule e tessuti si danneggiano e contribuiscono al cattivo funzionamento degli organi del corpo provocando malattie.

IL PIU’ IMPORTANTE FATTORE DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE
Non a caso il fruttosio è considerato il più importante fattore di rischio cardiovascolare, implicato nel rischio d’ipertensione più del sale. Se consumato in eccesso, infatti, aumenta il tono del sistema nervoso simpatico con conseguente incremento della frequenza cardiaca e della resistenza vascolare periferica, in altre parole della pressione sanguigna e della domanda di ossigeno a livello di cuore e vasi. Se ciò non bastasse, è anche il primo fattore implicato nella disfunzione metabolica chiamata insulino-resistenza che è alla base di sovrappeso, obesità e diabete di tipo 2.

DIFENDERE I NOSTRI BIMBI DAI DANNI DI UN’ALIMENTAZIONE SCORRETTA
Discorso a parte merita, poi, la pericolosità del fruttosio per i bambini per i quali rappresenta la principale causa di steatosi epatica o fegato grasso (l’infarcimento lipidico del fegato) diffusa ormai a livelli epidemici tra i più piccoli. Ciò avviene perché gli alimenti industriali destinati ai bambini come bibite zuccherate, cereali in scatola, merendine e succhi di frutta sono fra le maggiori fonti di zucchero (composto al 50 percento da fruttosio) e fruttosio. Attenzione, ad esempio, allo zucchero nascosto nei cereali in scatola: quelli destinati ai bambini contengono mediamente il 56% in più di zucchero e sale e la metà della fibra rispetto a quelli destinati agli adulti. Proprio ora che si comincia a capire che persino i bambini possono avere complicanze da Covid è particolarmente importante sottolineare come non sia solo l’età a contare, ma anche la loro dieta che incide direttamente sul funzionamento del sistema immunitario. Riduciamo quindi al minimo il consumo di succhi di frutta e merendine se vogliamo preservare la salute dei nostri bambini e smentire le recenti previsioni per le quali i nostri figli, anche a causa di un’alimentazione errata saranno la prima generazione degli ultimi cinquanta anni a vivere meno dei loro genitori.

 

Dr.ssa Debora Rasio
Laureata in medicina e chirurgia e specialista in oncologia, direttore del master di II livello in Medicina Integrata presso l’Università Telematica San Raffaele di Roma, autrice del bestseller Mondadori “La Dieta Non Dieta”, Debora Rasio vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute.

FONTE
Fructose reprogrammes glutamine-dependent oxidative metabolism to support LPS-induced inflammation. Nature Communications, 2021; 12 (1) DOI: 10.1038/s41467-021-21461-4