Vediamo in questo articolo cosa significa far assumere vitamina D e magnesio ai bimbi, per prevenire rischi del disturbo del comportamento.
La serotonina incide su socialità e comportamento
Come premessa i ricercatori hanno considerato le crescenti evidenze in letteratura che suggeriscono una connessione tra deficit nutrizionali e problemi neurocomportamentali come ADHD, autismo, disturbo bipolare e schizofrenia. Caratteristica comune di questi disturbi è la disfunzione del percorso della serotonina nel corpo. La serotonina è un neurotrasmettitore prodotto nel cervello che regola la socialità di una persona e ne influenza il processo decisionale e che è spesso insufficiente nelle persone con disturbi neurologici, comportamentali e psichiatrici.
Vitamina D e magnesio: sodalizio della felicità tra bimbi
La vitamina D è un ormone steroideo che il corpo assimila da fonti esterne quali cibo, integratori ma, soprattutto, attraverso l’esposizione alla luce solare. La vitamina D ha un ruolo vitale nel corretto funzionamento del cervello e nella salute mentale e i suoi livelli sono più bassi nei bambini e negli adolescenti con ADHD, autismo, depressione e schizofrenia.
Perché la vitamina D possa esplicare le sue funzioni è richiesta la presenza di magnesio, un minerale coinvolto nella conversione della vitamina D nella sua forma attiva e nel legame della vitamina D alle proteine bersaglio (necessario affinché possa esplicare le sue molteplici funzioni biologiche). La carenza di magnesio, insomma, altera il metabolismo della vitamina D.
Quindi, se il magnesio è poco la vitamina D è meno efficiente nello svolgere i suoi compiti, incluso quello di sintetizzare la serotonina, detto anche ormone della felicità proprio per la sua capacità d’influenzare il nostro umore e i nostri comportamenti. Si stima che circa il 72% dei bambini con ADHD abbia una carenza di magnesio e possiamo così comprendere quanto una corretta nutrizione, ricca di fonti di magnesio, associata all’esposizione al sole o all’integrazione di vitamina D in inverno, siano essenziali per correggere le disfunzioni alla base dell’ADHD.
Non solo il magnesio, anche gli acidi grassi omega-3, i grassi buoni presenti principalmente nel pesce, svolgono un ruolo importante nella sintesi della serotonina. Eppure, la stragrande maggioranza della popolazione, soprattutto quella occidentale, presenta carenze di vitamina d, magnesio e omega-3.
La vitamina D è anche un ottimo strumento per combattere la depressione!
Lo studio, otto settimane di integrazione
In questo contesto, lo studio in questione è stato condotto su 66 bambini di età compresa tra i 6 e i 12 anni ai quali era stata diagnosticata la sindrome ADHD. Per otto settimane alla metà di questi bambini sono state date 50.000 unità internazionali (UI) di vitamina D a settimana più 6 milligrammi di magnesio per ogni Kg di peso corporeo al giorno. L’altra metà dei bambini ha ricevuto un placebo. I genitori dei bambini hanno intanto risposto a dei questionari sulla condizione mentale dei bambini prima e dopo l’esperimento.
Trascorse le otto settimane, le concentrazioni di vitamina D e magnesio erano notevolmente aumentate nel sangue dei bambini che avevano ricevuto i supplementi, rispetto a quanti avevano ricevuto il placebo. I primi, inoltre, hanno mostrato una significativa riduzione dei problemi emotivi, di comportamento e di socializzazione, rispetto ai bambini trattati con il placebo.
Vitamina D e magnesio, le dosi e le fonti
Ricordiamo che vitamina D e magnesio sono fondamentali non solo per i bimbi ma anche per la salute degli adulti. Gli uomini di età compresa tra i 31 e i 50 anni dovrebbero assumere 420 mg giornalieri di magnesio e le donne 320 mg. Tra le principali fonti alimentari del minerale abbiamo verdure a foglia verde, frutta secca, legumi e pesce.
Passando alla vitamina D, numerosi studi suggeriscono una revisione a rialzo delle dosi raccomandate attualmente ferme a:
- 400 UI al giorno per i bambini di età superiore a un anno
- 600 per gli adulti fino a 70 anni
- 800 per gli over 70
Si dovrebbe, invece, puntare alle 2000/4000 UI al giorno a fronte del deficit drastico di vitamina D che, come detto, si registra soprattutto tra le popolazioni del mondo sviluppato occidentale.
Gli alimenti più ricchi di vitamina D sono:
- formaggi e yogurt (solo se provenienti da animali allevati a pascolo)
- pesci grassi come sgombri e sardine
- uova di pesce
Ma il sole estivo ne resta la principale fonte a cui non dovremmo mai mancare di abbeverarci.
Contrariamente a quanto si sente sempre più spesso dire, infatti, esporsi al sole rappresenta un vero e proprio investimento di salute, al punto che evitare di farlo comporta un aumento del rischio di mortalità tanto quanto fumare!
FONTI: Hemamy, M., Pahlavani, N., Amanollahi, A. et al. The effect of vitamin D and magnesium supplementation on the mental health status of attention-deficit hyperactive children: a randomized controlled trial. BMC Pediatr 21, 178 (2021). https://doi.org/10.1186/s12887-021-02631-1
Dr.ssa Debora Rasio
Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute.