Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

Una dieta sbilanciata in allattamento predispone la prole all'obesità

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L’obesità si combatte sin dai primissimi momenti di vita perché quello che una mamma mangia durante l’allattamento incide direttamente sulla composizione del microbioma del piccolo, sulla salute del suo intestino e sulla predisposizione che avrà da grande a sviluppare sovrappeso e malattie. Questa analisi sulla dieta l’ha messa in luce un recente studio statunitense condotto su topini e pubblicato sulla rivista Cell Host & Microbe.

Molta letteratura precedente aveva appurato che i batteri materni vengono trasferiti ai figli durante il parto vaginale e l’allattamento al seno, ma senza chiarire gli effetti della dieta della madre durante questa delicata fase dello sviluppo. Ebbene è emerso da uno studio su animali che assumere poche fibre durante l’allattamento altera permanentemente il microbiota della prole portandolo a infiammazione intestinale e obesità.

POCHE FIBRE NELLA DIETA DELLA MADRE COMPROMETTONO IL MICROBIOTA DEI CUCCIOLI

I ricercatori hanno nutrito due gruppi di topine durante l’allattamento, rispettivamente con una dieta bilanciata e con una a basso contenuto di fibre. Dopo tre settimane, i cuccioli sono stati svezzati e il loro microbioma analizzato. Le differenze tra i due gruppi sono emerse in modo evidente, con i cuccioli allattati da madri nutrite con poche fibre che presentavano, rispetto agli altri, una netta prevalenza di proteobatteri, una specie che induce infiammazione dell’intestino e favorisce l’assorbimento dei grassi.

I PROTEOBATTERI CHE INFIAMMANO L’INTESTINO

I proteobatteri non metabolizzano le fibre e non ne hanno bisogno per nutrirsi, diversamente dalla maggioranza dei probiotici o batteri “buoni” che vivono nell’intestino e che, invece, sono generalmente molto ghiotti di fibre. Se queste scarseggiano molti batteri buoni acquisiti alla nascita moriranno, mentre i proteobatteri prolifereranno senza controllo, fino a prevalere. Non è un caso che, oltre al microbiota alterato, sia le mamme sia i cuccioli del gruppo a basso apporto di fibre avevano anche l’intestino infiammato e indebolito al punto da non riuscire a frenare l’assorbimento di tossine e grassi dalla dieta e favorire l’obesità. 

IL PESO AUMENTA RAPIDAMENTE

La controprova è stata fornita dai cuccioli i quali, una volta svezzati, sono stati alimentati con una dieta ricca di grassi: quelli allattati da madri nutrite con una dieta povera in fibre hanno quasi raddoppiato il peso corporeo e hanno accumulato grasso con una rapidità definita “impressionante” dai ricercatori. Questi stessi cuccioli, inoltre, hanno continuato a prendere peso e presentare livelli eccessivi di proteobatteri nell’intestino anche dopo aver seguito una dieta bilanciata per ben nove settimane (l’equivalente di qualche anno nell’uomo), una volta svezzati. 

UNA TRACCIA INDELEBILE

Senza incorrere in facili parallelismi tra topo e uomo, lo studio ha il pregio di evidenziare che è quasi indelebile la traccia lasciata dalla madre che allatta nell’intestino del figlio. Ed eventuali danni possono essere anche permanenti. All’opposto, una dieta sana e bilanciata fornisce alla mamma un potente strumento di prevenzione dell’obesità di cui il piccolo beneficerà per sempre.  

Dr.ssa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute.


FONTE: Jun Zou, Vu L. Ngo, Yanling Wang, Yadong Wang, Andrew T. Gewirtz. Maternal fiber deprivation alters microbiota in offspring, resulting in low-grade inflammation and predisposition to obesityCell Host & Microbe, 2022; DOI: 10.1016/j.chom.2022.10.014