Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

Più frutta e verdura aiutano i bambini con disturbi dell'attenzione

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Il Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività, ADHD, è uno dei disturbi del neurosviluppo infantile più frequenti, arrivando a colpire il 3-5% dei bambini in età scolare. Le terapie mediche non danno risultati soddisfacenti mentre, come ormai si sta comprendendo non solo per i problemi di salute mentale lievi ma anche per quelli gravi, lo stile di vita e l’alimentazione possono fare la differenza. È quanto è stato visto da un importante studio statunitense denominato MADDY, uno dei primi e più ampi mai dedicati al rapporto tra ADHD e alimentazione, che ha indagato se e come una dieta ricca di frutta e verdura possa aiutare a ridurre le difficoltà di attenzione e concentrazione nei bimbi affetti da ADHD.

TRE STUDI, UNA CONCLUSIONE 

Più nel dettaglio, sono stati coinvolti nella ricerca 134 bambini, di età compresa tra i 6 e i 12 anni, reclutati in due città statunitensi e una canadese, tutti con una diagnosi di ADHD, alcuni dei quali già in terapia farmacologica che hanno però interrotto due settimane prima dell’inizio dello studio. L’osservazione si è svolta tra il 2018 e il 2020, sviluppandosi in tre diversi sotto studi che hanno condotto a risultati simili.

STUDIO 1: LE ABITUDINI ALIMENTARI DEI BAMBINI

La prima fase è durata 90 giorni durante i quali i genitori dei bambini hanno dovuto compilare un questionario molto dettagliato su cosa e quanto mangiassero i loro figli ogni giorno. Parallelamente hanno annotato per tipologia e gravità i vari sintomi di ADHD manifestati dai figli in quel trimestre, quali difficoltà nel concentrarsi ed eseguire delle istruzioni, nel memorizzare e nel calibrare le emozioni. Già dall’incrocio di questi dati puramente descrittivi della realtà esistente è stato visto che i bambini più abituati a consumare frutta e verdura mostrassero anche disturbi meno gravi dell’attenzione.

STUDIO 2: UN INTEGRATORE PIENO DI VITAMINE E MINERALI

Questo primo riscontro degli effetti positivi di una sana alimentazione ha trovato conferma nella fase due dello studio in cui si è passati dal fotografare la realtà esistente a modificarla. Gli stessi 134 bimbi, infatti, sono stati divisi in due gruppi: al primo è stato dato un integratore a base di un mix di vitamine e minerali per un totale di 36 micronutrienti, mentre al secondo gruppo è stato dato un placebo. Ebbene, chi ha preso l’integratore aveva migliorato di circa tre volte i sintomi dell’ADHD rispetto agli altri trattati con il placebo. 

STUDIO 3: ANCHE LA POVERTÀ INCIDE

Infine, un terzo ambito dello studio si è concentrato sul contesto ambientale e ha messo in luce che i bimbi con famiglie in gravi condizioni di disagio economico dove, in sostanza, non si riesce a garantire un piatto sano a tavola, manifestano più degli altri sintomi severi della malattia come squilibri emotivi, atteggiamenti aggressivi e scatti d’ira. 

QUANDO IL CIBO DIVENTA MEDICINA

L’insieme di tutte queste evidenze mette in luce l’importanza di una dieta adeguata, sana e bilanciata anche e soprattutto nel contrasto ai disturbi dell’attenzione e del comportamento nei bambini. Vitamine e minerali presenti in frutta e verdura, infatti, favoriscono le reazioni neurochimiche che garantiscono la piena attività cerebrale e il cui mal funzionamento è legato all’insorgenza dell’ADHD. Nel contesto di uno stile di vita occidentale già compromesso dall’eccessivo consumo di cibi industriali poveri di nutrienti essenziali a sfavore di alimenti sani come frutta e verdura, i bambini affetti da ADHD rischiano di pagare due volte dal momento che le terapie attualmente adottate si basano quasi esclusivamente sull’uso di farmaci. In molti casi, invece, una ricognizione più ampia del contesto in cui crescono e dello stile di vita che conducono può suggerire interventi alternativi alla terapia farmacologica, agevolando la guarigione. 

CINQUE PORZIONI AL GIORNO

Per concludere ricordiamo che sono almeno cinque le porzioni giornaliere raccomandate dalla Dieta mediterranea per tenersi in salute. Le stesse vanno completate da altri alimenti nutrienti come pesce (non di allevamento, anche in scatola), uova, latticini di animali allevati a pascolo, legumi, cereali in chicco e semi. Come una vera e propria medicina naturale ci forniscono tutto ciò di cui abbiamo bisogno per crescere e invecchiare sani.

Dr.ssa Debora Rasio
Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute.

FONTE: Lisa M. Robinette, Irene E. Hatsu, Jeanette M. Johnstone, Gabriella Tost, Alisha M. Bruton, Brenda M. Y. Leung, James B. Odei, Tonya Orchard, Barbara L. Gracious, L. Eugene Arnold. Fruit and vegetable intake is inversely associated with severity of inattention in a pediatric population with ADHD symptoms: the MADDY StudyNutritional Neuroscience, 2022; 1 DOI: 10.1080/1028415X.2022.2071805