Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

Mangiamo sempre meno proteine e siamo sempre più obesi

Indice

L’obesità – il peso in eccesso rispetto a quanto considerato sano per una data altezza – è ormai riconosciuta come uno dei principali problemi di salute pubblica al mondo. Essa, infatti, oltre ai numerosi problemi che causa direttamente al corpo, è associata a una durata più breve della vita in quanto foriera di malattie croniche e fortemente invalidanti quali diabete, cancro, malattie cardiovascolari e neuro-degenerazione senile. Per non parlare della vulnerabilità al Covid 19 che vede gli obesi correre un rischio triplicato di ospedalizzazione in caso di contagio rispetto ai normopeso.

UN ALLARME IN CRESCITA

I recentissimi dati del 4° Italian Barometer Obesity Report, fotografano nel nostro Paese un quadro allarmante con 6 milioni di obesi, pari al 12% della popolazione, che si aggiungono al 46% degli adulti e il 26,3% degli under 18 in sovrappeso. Numeri da epidemia anche negli Stati uniti, gli obesi raggiungono un terzo della popolazione, pari a 72 milioni di persone. Non è un caso che l’obesità affligga di più i paesi occidentali dove uno stile di vita sedentario e un’alimentazione ricca di cibi industrialmente trasformati, pieni di calorie e poveri in nutrienti siano i due principali fattori che portano all’incontrollato aumento di peso. Si capisce, pertanto, quanti sforzi scientifici siano concentrati nella lotta all’obesità ed è proprio in questo ambito che un nuovo studio australiano, pubblicato sulla rivista Obesity, chiama in ballo le proteine e il ruolo chiave che possono svolgere nel controllo del peso. 

PROTEINE, I MATTONI DELLA VITA

Le proteine ​​sono i mattoni della vita: ogni cellula del corpo ne contiene, e sono utilizzate per riparare le cellule o crearne di nuove; si stima che siano necessarie oltre un milione di forme di proteine ​​per consentire al corpo umano di funzionare. Le fonti proteiche includono carne, latte, pesce, uova, soia, legumi, fagioli e alcuni cereali come germe di grano e quinoa. Gli esseri umani, come molte altre specie, hanno un appetito più forte per le proteine ​​che per i principali nutrienti energetici di grassi e carboidrati. 

LA TESI DELLA LEVA PROTEICA

Ma una dieta dove le proteine sono sempre più diluite rispetto all’alta concentrazione di zuccheri e grassi ci spingerà a mangiare maggiori quantità di cibo per soddisfare il target proteico a cui il nostro corpo brama. È questa la tesi della Leva proteica coniata nei primi anni 2000 che spiega la correlazione tra l’abuso di cibo industrialmente trasformato – come snack, cibi pronti, merendine, succhi di frutta, bevande gassate e zuccherate – e la diffusione dell’obesità. In termini molto semplici, meno proteine troviamo nel cibo, più mangeremo (e ingrasseremo) per assicurarcene il fabbisogno.

Se, infatti, sono carboidrati e zuccheri a prevalere nella dieta, avremo bisogno di ingerire molto più cibo per assecondare il nostro istintivo fabbisogno giornaliero di proteine. Questa tesi trova nuovi riscontri proprio nello studio condotto dall’università di Sidney su un campione di oltre 9300 australiani adulti (età media, 46,3 anni) che tra maggio 2011 e giugno 2012 hanno partecipato National Nutrition and Physical Activity Survey.

CHI MANGIA PIU’ PROTEINE MANGIA MENO IN GENERALE

Incrociando i dati disponibili sulle abitudini alimentari e fisiche dei partecipanti gli scienziati hanno innanzitutto appurato che il loro apporto energetico era costituito per il 30,9% da grassi, per il 43,5% da carboidrati, per il 18,4% da proteine, per il 4,3% da alcol e per il 2,2% da fibre, a conferma della prevalenza di una dieta sbilanciata a favore di carboidrati e grassi. 

L’altro aspetto interessante rilevato è che coloro che non mangiavano abbastanza proteine nel primo pasto del giorno tendevano poi mangiare di più nell’arco della giornata, mentre chi era abituato a una colazione molto proteica mangiava poi meno.

Ciò è stato confermato anche dall’andamento del terzo pasto della giornata: meno abbondante per chi aveva mangiato più proteine a colazione rispetto a chi aveva preferito carboidrati e grassi. E questo nonostante il fatto che per tutti la colazione avesse rappresentato il pasto più povero per calorie e quantità, mentre la cena il più ricco.

LA RICETTA DI SALUTE: PIU’ PROTEINE A COLAZIONE, MENO CIBO TRASFORMATO

Ecco spiegato in che modo il cibo spazzatura che apporta calorie tendenzialmente vuote a basso apporto nutritivo ed energetico invece di saziarci, ci induca a mangiarne sempre di più. Privilegiare, invece, fonti proteiche genuine, soprattutto nella prima parte della giornata, contribuirà a centrare da subito l’obiettivo proteico del nostro corpo evitando di mangiare molto altro nel resto del giorno. 

Dr.ssa Debora Rasio
Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute.

FONTE: Macronutrient (im)balance drives energy intake in an obesogenic food environment: An ecological analysis. Amanda Grech| Zhixian Sui, Anna Rangan et al. Obesity. 2022;30:2156–2166.

https://onlinelibrary.wiley.com/doi/pdf/10.1002/oby.23578