Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

Una dieta ricca di zuccheri può favorire l'aggressività

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Non si tratta solo di ingrassare, alimentare malattie come diabete, sindrome metabolica, tumori, infarti, Alzheimer o mettere a rischio in altri modi la propria salute fisica. Consumare troppi zuccheri potrebbe anche innescare problemi comportamentali come il disturbo da deficit di attenzione e iperattività, la malattia bipolare e l’aggressività. È quanto suggerisce un recente studio dell’Università del Colorado concentrato sul ruolo del fruttosio, il tipo di zucchero più pericoloso. Dal nome ingannevole – che richiama la frutta illudendo il consumatore che sia meno dannoso – il fruttosio esercita effetti tossici sul fegato al pari dell’alcol, soprattutto se privato dei suo “antidoti” naturali: la fibra, le vitamine e gli antiossidanti presenti nella frutta e assenti nei succhi, nelle bibite zuccherate e nei prodotti dolcificati con sciroppo di mais ad alto contenuto in fruttosio.

UN MECCANISMO DI SOPRAVVIVENZA INNATO CHE RISCHIA DI DEGENERARE
Gli autori di questo studio hanno visto che la presenza di troppo fruttosio nell’organismo può attivare risposte di sopravvivenza innate in molte specie animali – come la nostra – che da una parte incoraggiano la ricerca continua di cibo e dall’altra favoriscono la trasformazione del cibo in grasso addominale, un effetto mediato dal rapido aumento della secrezione d’insulina. L’eccessivo consumo di fruttosio, infatti, stimola comportamenti vantaggiosi per il procacciarsi di cibo quali l’assunzione di rischi, l’impulsività, la ricerca di novità, la rapidità delle decisioni. Questi meccanismi, però, quando iperattivati in modo continuo, potrebbero degenerare in disturbi comportamentali come deficit di attenzione, iperattività e aggressività. Una risposta, cioè, paragonabile a quella scatenata dalle droghe. Senza contare che una dieta ricca di fruttosio come quella tipica delle società occidentali predispone a malattie quali obesità, diabete, sindrome metabolica, tumori, Alzheimer.

PESO E COMPORTAMENTO FUORI CONTROLLO
Se, quindi, un modesto apporto di fruttosio può aiutare gli animali a superare periodi di carestia stimolando la ricerca di cibo e la sua trasformazione in grasso addominale, un consumo ingiustificato di questo zucchero può condurre ad effetti opposti e dannosi. Non solo il peso rischierà di andare fuori controllo, ma anche il comportamento!

 

Dr.ssa Debora Rasio
Laureata in medicina e chirurgia e specialista in oncologia, direttore del master di II livello in Medicina Integrata presso l’Università Telematica San Raffaele di Roma, autrice del bestseller Mondadori “La Dieta Non Dieta”, Debora Rasio vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute.

FONTE:

Fructose and uric acid as drivers of a hyperactive foraging response: A clue to behavioral disorders associated with impulsivity or mania? Evolution and Human Behavior, 2020; DOI: 10.1016/j.evolhumbehav.2020.09.006