Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

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Il tè verde è considerato un vero e proprio farmaco-alimento. È utilizzato per dimagrire, per proteggere la salute di cuore e cervello, per sostenere il sistema immunitario e per ridurre i danni delle radiazioni ionizzanti. Ne parliamo con la dr.ssa Debora Rasio, dirigente medico presso l’Ospedale Sant’Andrea di Roma che cura per noi la rubrica dedicata all’alimentazione secondo natura.

Il tè verde (così come quello bianco, nero, rosso e giallo) è ottenuto dalla lavorazione delle foglie della pianta Camelia sinensis.

Nella realizzazione del tè verde i germogli e le foglie ancora giovani, dopo esser state raccolte, lasciate avvizzire e arrotolate, vengono cotte al vapore per denaturare gli enzimi –polifenolo-ossidasi e perossidasi, ed evitare così che trasformino, ossidandoli, i polifenoli della pianta.

L’elevato contenuto in polifenoli antiossidanti–specialmente catechine, che in media rappresentano circa un terzo del peso totale delle foglie secche, è responsabile non solo del bel colore verde di questo tè, ma anche delle sue sorprendenti proprietà benefiche.

Il tè verde ha effetti protettivi su pressochè tutti gli organi del corpo: cuore, vasi sanguigni, cervello, intestino, sistema immunitario; svolge azione anti-tumorale, anti-aterogena, anti-diabetica e detossificante. Ha un effetto modulante sul tono dell’umore, migliorando l’attenzione e, al contempo, favorendo il rilassamento. I benefici riportati sono stati osservati sia con il consumo del tè verde come bevanda che con l’utlizzo di supplementi a base di catechine.

Una tazza di tè verde contiene approssimativamente 50 mg di catechine, i supplementi ne contengono in media 100-200 mg a capsula.

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Ecco alcuni degli effetti più studiati, derivati dal consumo di tè verde o dei suoi estratti:

Incremento della diuresi

Deriva dall’azione combinata dei suoi minerali fra cui spiccano lo zinco, il potassio e il magnesio, con gli alcaloidi teobromina, teofillina e caffeina (o teina), che svolgono un effetto blandamente rilassante sulla muscolatura liscia, con conseguente vasodilatazione e aumento della diuresi.

Inibizione dell’assorbimento dei carboidrati

Studi su individui sani dimostrano che le catechine, alle dosi di 100-250 mg, riducono in maniera significativa l’assorbimento dei carboidrati. Questo effetto è dovuto all’inibizione di enzimi, quali l’alfa-amilasi, coinvolti nella digestione di questi macronutrienti, ed ha un potenziale nella prevenzione e terapia del diabete di tipo 2.

Protezione di cuore e vasi

Il tè verde protegge il cuore in molti modi: riduce la pressione arteriosa, abbasa i livelli di colesterolo circolante, previene l’ossidazione del colesterolo, migliora l’elasticità dei vasi e riduce l’aggregazione delle piastrine ostacolando la formazione dei trombi.

Uno studio epidemiologico pubblicato sullo Journal of American Medical Association ha concluso che il consumo di 3-5 tazze di tè verde al giorno si associa a una riduzione del 30 percento circa della mortalità per malattie cardiovascolari. L’effetto protettivo sembrerebbe più pronunciato nelle donne.

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Effetti sul sistema nervoso centrale

Il tè verde svolge a livello cerebrale un’azione attivante, mediata dagli alcaloidi teina, teobromina e teofillina e modulata dall’effetto rilassante indotto dalla L-teanina, un amminoacido presente in elevate concentrazioni soprattutto nel tè matcha, in grado di attraversare la barriera ematoencefalica e favorire la formazione di onde alfa, le onde cerebrali associate a uno stato di veglia rilassata, tipica della meditazione.

Una buona tazza di tè, specie se matcha, promuove la concentrazione e la chiarezza di pensiero, senza la tensione tipicamente indotta dal caffè. Non per nulla, come Rudolf Steiner insegna, il tè è la bevanda preferita dai diplomatici e da chi si riunisce a conversare nella pausa pomeridiana. La capacità di armonizzare gli emisferi cerebrali, di conferire lucidità e rilassato benessere l’hanno resa, inoltre, la bevanda preferita dai monaci buddisti zen, che utilizzavano la varietà matcha, la più ricca non solo in antiossidanti ma anche in L-teanina.

Effetti antitumorali

Le catechine del tè verde agiscono sul controllo della crescita tumorale in molti modi: inibiscono le telomerasi, enzimi coinvolti nella replicazione cellulare, inducono apoptosi, un meccanismo di morte cellulare programmata, spengono l’infiammazione, inbiscono BCL-2, una proteina che favorisce la crescita del tumore, riducono la formazione di sostanze cancerogene a livello epatico.  Gli effetti, tuttavia, sono più marcati negli studi in vitro e su animali, mentre sull’uomo i dati epidemiologici non corroborano l’ipotesi di una ridotta insorgenza di tumori associata al consumo di tè verde. La discrepanza potrebbe essere ascrivibile al limitato assorbimento di catechine nell’uomo, con difficoltà a raggiungere dosaggi nel siero necessari all’espletamento degli effetti antitumorali.

Come prepararlo

Il tè verde, diversamente dal tè nero, deve essere preparato con acqua non bollente, per preservare gli aromi e i preziosi antiossidanti. Anche la qualità dell’acqua, che dovrebbe essere preferibilmente di fonte, è importante per il risultato finale. Dopo aver raggiunto l’ebollizione, l’acqua va fatta raffreddare fino a che raggiunga una temperatura compresa fra i 70°C e gli 80°C, a questo punto possiamo aggiungerla al recipiente dove abbiamo posto le foglie di tè avendo cura di non versarla direttamente sulle foglie ma sulle pareti del recipiente per proteggere il tè dall’eccessivo calore.

I tempi d’infusione generalmente variano dai 2 ai 3 minuti; un’infusione troppo lunga conferirebbe al tè un gusto più amaro dovuto alla progressiva concentrazione di tannini.

Le foglie, se sono di qualità, possono essere riutilizzate per altre 2-3 estrazioni.

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Per migliorarne l’assorbimento

La maggior parte delle catechine non sono assorbite a livello intestinale. L’assorbimento è favorito dalla presenza di vitamina C, olio di pesce, quercitina, o dall’assunzione del tè o delle catechine con un pasto contenente questi principi attivi.

Controindicazioni

Le donne in gravidanza o che allattano dovrebbero limitare il consumo di tè verde: le catechine interferiscono con il metabolismo di ferro e acido folico, due nutrienti importantissimi per lo sviluppo del feto e del bambino.

Fonti:

An extract of black, green, and mulberry teas causes malabsorption of carbohydrate but not of triacylglycerol in healthy volunteersAm J Clin Nutr 2006.

Green tea extract decreases starch digestion and absorption from a test meal in humans: a randomized, placebo-controlled crossover study. Sci Rep. 2015.

Green tea consumption and mortality due to cardiovascular disease, cancer, and all causes in Japan: the Ohsaki study. JAMA 2006.

Dottoressa Debora Rasio
Nutrizionista presso l’ospedale Sant’Andrea
Università di Roma La Sapienza

Laureata in medicina e chirurgia e specialista in oncologia, Debora Rasio vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute. La Dott.ssa Rasio vanta inoltre collaborazioni con le trasmissioni televisive Uno mattina (RaiUno) e Cose dell’altro Geo (RaiTre), oltre a curare la rubrica settimanale Salute & Benessere su Radio Monte Carlo.