Conosciamo tutti il forte potere antiossidante e antinfiammatorio dei polifenoli, i preziosi nutrienti di frutta e verdura che ogni giorno ci aiutano a proteggere la nostra salute dagli effetti dell’invecchiamento. Dalla pelle al cuore, passando per il cervello, tutto il corpo beneficia dell’azione anti-age dei polifenoli. Incluso l’intestino che una dieta ricca di polifenoli può far “ringiovanire” come dimostra un recente studio condotto su persone anziane dall’università di Barcellona.
INTESTINO PERMEABILE, QUANDO IL CORPO RESTA INDIFESO
Il microbiota, la popolazione di miliardi di batteri “buoni” che vive nell’intestino umano scompone, infatti, i polifenoli in composti più piccoli per aumentarne l’assorbimento. Così accade per tutto ciò che ingeriamo: sono i batteri intestinali a occuparsi della digestione trattenendo le sostanze utili al corpo e scartando quelle inutili o dannose. Con l’avanzare dell’età, però, la qualità del microbiota intestinale diminuisce indebolendo la barriera intestinale che non è più in grado di evitare del tutto che le sostanze presenti nell’intestino straripino nel sangue. Più invecchiamo, insomma, più il nostro intestino rischia di divenire permeabile consentendo la fuoriuscita di tossine, virus e batteri che se ne vanno in giro per il corpo ad accendere infiammazione aumentando il rischio di malattie.
MICROBIOTA E POLIFENOLI, UN GIOCO DI SQUADRA
Provocando la permeabilità intestinale, un microbiota poco efficiente può far diminuire anche gli effetti benefici di una dieta ricca di polifenoli. È quanto hanno appurato gli scienziati spagnoli dopo aver testato 51 persone ultrasessantenni. Per otto settimane una parte di queste persone ha proseguito a mangiare la propria dieta abituale, mentre un altro gruppo ha mangiato un menù che includeva tre porzioni di frutta tè e cacao ricchi di polifenoli. Dopodiché si sono scambiati la dieta. Nel frattempo, sono stati raccolti campioni di sangue per testare la zonulina sierica, valore che misura l’integrità della barriera intestinale, e campioni di urina per valutare la presenza di polifenoli prima e dopo ogni periodo di dieta.
Per tutti quanti, dopo le otto settimane di dieta ricca di polifenoli la zonulina sierica è diminuita, segno di un miglioramento dell’integrità della barriera intestinale. Coloro che, però, avevano iniziato l’esperimento già con migliori condizioni dell’intestino hanno visto aumentare molto più i livelli di polifenoli nel sangue rispetto a quanti partivano con una barriera intestinale più compromessa.
PREBIOTICI E PROBIOTICI: NUTRIRE I NOSTRI BATTERI
Tutto ciò confermerebbe il legame tra l’integrità della barriera intestinale e la capacità di assorbire più o meno polifenoli che sono degli importanti fattori di salute, soprattutto in età avanzata. Ecco, dunque, un motivo in più per prendersi cura dei nostri batteri intestinali cercando di nutrirli al meglio attraverso una corretta alimentazione. In cima alla lista degli alimenti che rafforzano la popolazione di batteri non possono che esserci i batteri stessi. Essi sono presenti nei cibi probiotici, come yogurt con fermenti lattici vivi, kefir, alcuni formaggi e altri alimenti fermentati. Una delle più ricche fonti di probiotici in natura è il kimchi, verdura di origine coreana fermentata e speziata. I batteri provenienti dai cibi probiotici aiutano a mantenere integre le barriere dell’intestino, quindi la sua tanto importante impermeabilità.
Oltre ai probiotici, vi sono gli alimenti prebiotici: non contengono organismi vivi, ma rappresentano le migliori fonti di energia per i batteri intestinali. Sono rappresentati da aglio crudo, cipolle crude o cotte, porri, cicoria. Si stima che per ogni 100 grammi di prebiotici consumati si producono 30 grammi di batteri buoni. I prebiotici sono anche degli ottimi antinfiammatori, facilitano l’assorbimento dei minerali, son molto sazianti e diminuiscono il senso di fame, ulteriori ottime ragioni per aumentarne l’apporto con la dieta.
Dr.ssa Debora Rasio
Laureata in medicina e chirurgia e specialista in oncologia, direttore del master di II livello in Medicina Integrata presso l’Università Telematica San Raffaele di Roma, autrice del bestseller Mondadori “La Dieta Non Dieta”, Debora Rasio vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute.
FONTE:
Increased Intestinal Permeability in Older Subjects Impacts the Beneficial Effects of Dietary Polyphenols by Modulating Their Bioavailability. J. Agric. Food Chem. 2020, 68, 44, 12476–12484 https://doi.org/10.1021/acs.jafc.0c04976