Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

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Mangiare le proteine prima dei carboidrati riduce l’innalzamento della glicemia dopo il pasto

La ricerca suggerisce che il nostro corpo risponde non soltanto a cosa mangiamo, ma anche a quando e come lo mangiamo. Ne parliamo con la dr.ssa Debora Rasio, dirigente medico presso l’Ospedale Sant’Andrea di Roma che cura per noi la rubrica dedicata all’alimentazione secondo natura.

Un nuovo studio condotto su individui con diabete di tipo 2 ha dimostrato che l’ordine con cui vengono consumati i cibi durante il pasto impatta in modo diverso la glicemia e quindi la produzione di insulina.

Nello studio, 11 pazienti obesi affetti da diabete di tipo 2 in trattamento con metformina, hanno consumato a distanza di 1 settimana un pasto composto dagli stessi alimenti proposti in diverso ordine, per valutare eventuali differenze sul successivo incremento della glicemia.

Il pasto era composto da: succo di arancia, pane tipo ciabatta, petto di pollo, broccoli lessi conditi con burro e insalata di lattuga e pomodori condita con una salsa a basso contenuto di grassi.

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Il primo giorno di esperimento, dopo aver misurato la glicemia del mattino, i pazienti hanno mangiato prima il pane e il succo di arancia, poi, dopo 15 minuti, le proteine (il pollo), le verdure e i grassi (il condimento dell’insalata e il burro). Le glicemie sono state misurate 30, 60 e 120 minuti dopo il pasto. Una settimana dopo, i partecipanti hanno mangiato un pasto composto dagli stessi ingredienti ma consumati in ordine inverso: prima le proteine, le verdure e i grassi, e poi, a distanza di 15 minuti, i carboidrati.

Quando i carboidrati sono stati mangiati a fine pasto, i livelli di glicemia misurati a 30, 60 e 120 minuti, erano ridotti del 29%, 37% e 17%, rispettivamente, rispetto a quando i carboidrati venivano mangiati a inizio pasto.

Sebbene questo sia uno studio pilota, condotto su un numero piccolo di individui, i risultati sono tuttavia notevoli, perché dimostrano che non è solo quello che mangiamo, ma anche l’ordine in cui lo mangiamo ad impattare la risposta glicemica. Il consumo esagerato di zuccheri, carboidrati raffinati e fruttosio è responsabile dell’attuale epidemia di diabete di tipo 2 e obesità, che a loro volta aumentano il rischio di altre malattie quali quelle cardiovascolari, le neurodegenerative e i tumori. Per molti individui rinunciare ai carboidrati raffinati, tuttavia, è un compito troppo difficile da attuare. I risultati di questo studio offrono una possibilità in più per ridurre i livelli di glicemia in pazienti con diabete di tipo 2: anziché dire “non mangiare i carboidrati” si può intanto suggerire di inserirli a fine pasto e non all’inizio, con l’obiettivo di ridurre le glicemie della giornata e migliorare nel tempo l’andamento della malattia.

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Inserire proteine, verdure e grassi a inizio pasto, fra l’altro, offre ulteriori benefici: favorisce il senso di sazietà. In questo modo sarà più facile accontentarsi, poi, di una porzione ridotta di carboidrati, ad esempio, di una piccola porzione di pasta e ridurre così il carico glicemico del pasto, con un ulteriore miglioramento della glicemia e, in ultimo, del controllo a lungo termine delle complicanze del diabete.

Fonte: Diabetes Care July 2015, vol 38 no. 7 e98-e99.

Dottoressa Debora Rasio
Nutrizionista presso l’ospedale Sant’Andrea
Università di Roma La Sapienza

Laureata in medicina e chirurgia e specialista in oncologia, Debora Rasio vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute. La Dott.ssa Rasio vanta inoltre collaborazioni con le trasmissioni televisive Uno mattina (RaiUno) e Cose dell’altro Geo (RaiTre), oltre a curare la rubrica settimanale Salute & Benessere su Radio Monte Carlo.