Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

Lo zinco protegge gli anziani dalla polmonite e dall’uso di antibiotici

Indice

Erano i primi anni ’60 quando all’ospedale di Shiran, in Iran, arrivò un contadino pallido, rachitico, con ritardo di sviluppo fisico e sessuale: aveva 21 anni e ne dimostrava dieci. Unghie a cucchiaio, milza e fegato ingrossati, presentava segni di grave anemia. Nel giro di tre mesi altri dieci pazienti si presentarono in ospedale con sintomi simili, accompagnati da infezioni. Curandoli, il dr. Ananda Prasad capì l’elemento che li accomunava: una forte carenza di zinco. Fu allora e grazie a lui che la medicina si accorse dell’importanza di questo nutriente per la salute dell’uomo. 

ALLEATO DEL SISTEMA IMMUNITARIO
Il metallo più presente nel corpo dopo il ferro, lo zinco è indispensabile per l’attivazione di oltre 300 enzimi e 2000 scambi d’informazioni tra cellule, assicurando il corretto funzionamento di numerosi ormoni e regolando la sintesi di proteine. Questo prezioso minerale è, inoltre, coinvolto nell’efficienza del sistema immunitario, soprattutto contro la polmonite, più frequente negli anziani. Con l’avanzare dell’età, infatti, il sistema immunitario s’indebolisce esponendo l’individuo a un maggior rischio d’infezioni. È stato dimostrato che la carenza di zinco riduce l’efficienza del sistema immunitario inibendo la crescita dei linfociti T e sopprimendo la produzione di anticorpi.

UNO STUDIO SU 600 ANZIANI
Partendo da questi presupposti, un recente studio ha associato un’adeguata presenza di zinco nel sangue a una maggiore protezione degli anziani dal rischio e dalla severità della polmonite. Per dimostrarlo gli scienziati hanno preso in esame un gruppo di 600 residenti in una casa di riposo a lunga permanenza. Per rendere il campione più omogeneo è stato somministrato a tutti per un anno un integratore che assicurasse un adeguato apporto di partenza di nutrienti essenziali, zinco incluso. Durante i 12 mesi di studio i ricercatori hanno registrato il numero di polmoniti insorte negli anziani e la loro durata, insieme alla mortalità per infezioni o per altre cause. Ancora, è stato considerato quanti antibiotici sono stati prescritti e per quanti giorni sono stati presi da ogni partecipante.

PIU’ ZINCO, MENO POLMONITE
Concluso l’anno di sperimentazione, coloro con normali livelli di zinco nel sangue (maggiori o uguali a 70 microgrammi per decilitro) hanno avuto un numero di polmoniti dimezzato, rispetto a quelli che avevano livelli inferiori a 70 microgrammi per decilitro. Nei primi, inoltre, la polmonite è durata in media quattro giorni di meno e, di conseguenza, il numero totale di prescrizioni di antibiotici è risultato ridotto del 50%.

ZINCO, QUANTO E DOVE
Anche sulla base di queste evidenze è dunque indispensabile imparare a non sottovalutare il ruolo chiave svolto per la salute da minerali e vitamine, la cui presenza sarebbe ampiamente garantita da un’alimentazione varia ed equilibrata. Diversamente da quanto ci potremmo aspettare, infatti, nel mondo occidentale sono ormai diffusissime le carenze, a causa di un eccessivo consumo di cibi industriali molto trasformati, virtualmente privi di nutrienti. In particolar modo gli anziani risultano spesso carenti di zinco, un minerale abbondante nella carne, il cui assorbimento è ridotto in chi fa uso di farmaci antiacidi.

Ricordiamo che le maggiori fonti di zinco alimentare sono i prodotti di origine animale come carne, pesce, crostacei, pollame, uova e latticini. L’organismo normalmente riesce ad assorbirne solo una quota variabile tra il 20 e il 30% di quella presente negli alimenti, ancor meno se proviene da fonti vegetali in cui lo zinco è meno disponibile e più difficile da assorbire. 

Dr.ssa Debora Rasio
Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute.

FONTE: Simin N Meydani, et al. Serum zinc and pneumonia in nursing home elderly, The American Journal of Clinical Nutrition, Volume 86, Issue 4, October 2007, Pages 1167–1173.

https://doi.org/10.1093/ajcn/86.4.1167