Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

Indice
Da quando i cibi “light” e le bibite “diet” sono entrate nel mercato con la promessa di proteggerci da obesità e diabete, queste malattie sono aumentate vertiginosamente fino a raggiungere il livello di vere e proprie “pandemie”. Ne parliamo con la dottoressa Debora Rasio, dirigente medico presso l’Ospedale Sant’Andrea di Roma che cura per noi la rubrica dedicata all’alimentazione secondo natura.

 

Oggi sappiamo con certezza che i dolcificanti artificiali, di fatto, aumentano il rischio di diabete e obesità.

Uno studio pubblicato nel 2013 sull’American Journal of Clinical Nutrition (e supportato da numerosi altri studi precedenti) condotto su oltre 66.000 donne è arrivato a conclusioni inquietanti:

–         le bibite “diet” aumentano il rischio di diabete più di quelle zuccherate

–         chi beve una bibita “diet” al giorno ha un aumento del rischio di diabete del 33 percento, mentre in chi ne beve due, il rischio è aumentato del 66 percento

–         chi consuma regolarmente bibite “diet” ne beve il doppio rispetto a chi consuma quelle zuccherate, perché i dolcificanti artificiali creano maggiore dipendenza rispetto allo zucchero. Negli Stati Uniti, dove il 37 percento delle persone è obesa o grande obesa, il consumatore regolare di bibite gassate “diet” ne consuma mediamente 3 al giorno

–         i dolcificanti artificiali aumentano il rischio di diabete indipendentemente dall’aumento del peso corporeo

I dolcificanti di sintesi sono centinaia di volte più dolci dello zucchero, e attivano il desiderio per sostanze dolci più di ogni altra sostanza. D’altro canto, peggiorano la sensibilità all’insulina predisponendo all’aumento di peso. Gli studi dimostrano che gli animali che assumono dolcificanti artificiali mangiano di più, hanno un rallentamento del metabolismo, e mettono su il 14% in più di grasso in sole 2 settimane, anche mangiando meno calorie. Nell’uomo, consumare bibite “diet” raddoppia il rischio di obesità.

Dolcif_ff2

Oggi finalmente sappiamo qualcosa in più sul meccanismo con cui i dolcificanti di sintesi inducono diabete e obesità. Uno studio pubblicato lo scorso settembre sulla prestigiosa rivista Nature, ha dimostrato che saccarina, aspartame e sucralosio, peggiorano il controllo della glicemia e del peso corporeo agendo sulla flora batterica intestinale.

 

I danni dei dolcificanti artificali

Dolcif_ff3

Gli scienziati hanno somministrato questi dolcificanti ai topi per 11 settimane, e hanno scoperto che gli animali sviluppavano intolleranza al glucosio, un indicatore di possibile futuro sviluppo di diabete. I topi a cui era stato somministrato glucosio, invece, non mostravano lo stesso pericoloso innalzamento della glicemia.

A questo punto lo studio è proseguito sull’uomo. Sette volontari hanno assunto dolcificanti artificiali con un dosaggio all’interno dei limiti previsti per l’uomo, per 5 giorni. Quattro sono diventati intolleranti al glucosio, e la loro flora intestinale è cambiata in un modo che noi oggi associamo alla malattie metaboliche. Il trapianto di questa flora a topi normali è risultata nell’innalzamento della glicemia nei topi, a dimostrazione che la flora batterica svolge un ruolo importante nel controllo della glicemia.

L’idea che sostituire lo zucchero o le bibite zuccherate con prodotti a zero calorie aiuti a perdere peso non solo è falsa, ma, alla luce delle attuali conoscenze, è del tutto superata. E’ stata un’ottima strategia di marketing che ha fatto arricchire settori di industria per decadi, contribuendo in modo importante all’epidemia di obesità e disturbi metabolici che oggi affligge milioni di persone.

I danni dei dolcificanti artificali purtroppo non finiscono qui. L’aspartame, ad esempio, è metabolizzato in metanolo e formaldeide, due sostanze estremamente tossiche per le cellule, incluse quelle nervose.

L’esposizione per lungo tempo all’aspartame promuove perdita di memoria, demenza, disturbi della vista, ansia e depressione, morbo di Parkinson, tumori del cervello e altri tipi di tumore, inclusi leucemie e linfomi.

Dolcif_ff1

Alla larga anche dal fruttosio, presente in merendine e succhi di frutta e frequentemente consigliato ai diabetici per il suo basso indice glicemico. Oggi sappiamo che il fruttosio ad alte dosi è tossico per le cellule epatiche dove viene metabolizzato in grassi che si depositano nel fegato (inducendo fegato grasso o steatosi epatica), nei muscoli e nel pancreas, peggiorando così la sensibilità all’insulina e predisponendo al diabete e altre malattie metaboliche.

Abituiamoci a ridurre il consumo di zucchero giornaliero. Come alternative allo zucchero raffinato possiamo optare per lo zucchero di canna ottenuto dal succo della canna disidratato, lo sciroppo d’acero e il miele grezzo, ma sempre in piccole quantità e occasionalmente. Abituiamo gradualmente le nostre papille gustative a godere del dolce naturalmente presente nella frutta, nei cereali e in diverse verdure, fino a che percepiremo come intollerabile il gusto stucchevolmente dolce dello zucchero raffinato e dei dolcificanti artificiali.

Dottoressa Debora Rasio
Nutrizionista presso l’ospedale Sant’Andrea
Università di Roma La Sapienza

Laureata in medicina e chirurgia e specialista in oncologia, Debora Rasio vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute. La Dott.ssa Rasio vanta inoltre collaborazioni con le trasmissioni televisive Uno mattina (RaiUno) e Cose dell’altro Geo (RaiTre).