Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

La vitamina D protegge dalla schizofrenia

Indice

Una carenza di vitamina D alla nascita potrebbe essere collegata al maggior rischio di ammalarsi di schizofrenia da adulti. È quanto rilevato da uno studio condotto recentemente in Danimarca, paese nordico e maggiormente sensibile alla carenza di vitamina D per una ridotta esposizione della popolazione alla luce del sole. Com’è noto, infatti, fonte primaria di questo cruciale fattore di salute è l’esposizione alla luce solare, ben più del cibo.

DAL SOLE AL FETO
Pertanto, se la madre durante la gravidanza assumerà vitamina D a sufficienza (spesso raggiungibile solo attraverso gli integratori) si assicurerà di trasmetterla al figlio, proteggendolo da tutta una serie di problemi di sviluppo del cervello collegati alla mancanza di questo importante nutriente. Numerosi studi condotti su animali, infatti, hanno dimostrato che un deficit di vitamina D durante lo sviluppo del feto modifica il volume del cervello interferendo con lo sviluppo neuronale e altera la produzione di neurotrasmettitori, l’espressione di geni e proteine e il comportamento.

IL “FATTORE ESTERNO”
La maggior parte dei disturbi psichiatrici è il risultato di una complessa interazione fra fattori genetici e fattori legati al contesto ambientale. Ciò è particolarmente vero per la schizofrenia, disordine mentale che si associa ad allucinazioni, disagio, menomazione cognitiva. Un male profondo e ancora in gran parte inesplorato in cui ogni appiglio di possibile terapia può rivelarsi prezioso. Per questo individuare un nuovo “fattore esterno” come la vitamina D su cui poter far leva nella prevenzione delle malattie mentali rappresenta un sentiero da percorrere nella ricerca medicae pratica clinica.

C’E’ UN COLLEGAMENTO
Supportati da precedenti lavori che collegano una carenza di vitamina D al maggior rischio di malattie neuropsichiatriche, gli scienziati australiani e danesi autori dello studio si sono concentrati sulla schizofrenia, basandosi su un campione di 2602 persone. Nello specifico, sono stati analizzati i livelli di concentrazione di vitamina D rilevati nel sangue di tutti i neonati in Danimarca tra il 1981 e il 2000 che hanno poi dato segnali di schizofrenia da adolescenti. I campioni dei malati sono stati confrontati con quelli d’individui sani di stessi sesso ed età. Come risultato i neonati con una carenza di vitamina D presentavano un rischio più alto del 44% di ricevere una diagnosi di schizofrenia da adulti rispetto ai loro coetanei con adeguati livelli del nutriente alla nascita.

ARMA DI PREVENZIONE
Da questi dati i ricercatori deducono che almeno l’8% dei casi di schizofrenia in Danimarca potrebbe essere prevenuto assicurando un apporto adeguato di vitamina D in gravidanza. Tanto per capirne il potenziale, il supplemento di vitamina D è ritenuto efficace nella protezione da possibili disturbi neuropsichiatrici del bimbo come l’acido folico nel prevenire la spina bifida!

Peraltro, recenti evidenze hanno suggerito un possibile collegamento tra deficit di vitamina D in gestazione (21ma settimana) e un maggiore rischio di disturbi dello spettro autistico per il nascituro.

15 MINUTI AL GIORNO
Anche alla luce di questo studio ricordiamo che la carenza di vitamina D è particolarmente diffusa in modelli sociali come il nostro caratterizzati da lavori di ufficio e, in generale, da uno scarso monte ore trascorso all’aperto. Se, dunque, il ricorso a integratori può rappresentare un valido aiuto, non dimentichiamo quando possibile di esporci al sole tra le 10.00 e le 14.00 per assicurarci una dose di vitamina D. Oltre al sole, che resta la principale fonte, ne sono particolarmente ricchi alcuni alimenti quali formaggi e yogurt da animali allevati all’aperto, pesci grassi come salmone, sgombri e sardine e i funghi shitake.

 

FONTE: Darryl W. Eyles et al, The association between neonatal vitamin D status and risk of schizophrenia, Scientific Reports (2018).

Gestational vitamin D deficiency and autism spectrum disorder. B J Psych Open 2017.