Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

La bile, il "sapone" dell'intestino

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La digestione è un lavoro essenziale per la nostra salute che l’intestino svolge incessantemente trasformando ciò che mangiamo nelle sostanze necessarie al corpo per funzionare al meglio. Ma nulla potrebbe l’intestino senza l’aiuto del fegato, organo coinvolto in migliaia di diverse reazioni chimiche tra le quali il metabolismo dei carboidrati – prima fonte di energia del corpo – delle proteine e dei grassi. Ciò che, però, fa del fegato il più grande alleato dell’intestino è una particolare abilità che nessun altro è in grado di svolgere nell’organismo: produrre la bile, sostanza verdognola detta anche il “sapone” dell’intestino.

SCIOGLIE I GRASSI ED ELIMINA LE TOSSINE
Proprio come un sapone prerogativa della bile è sciogliere i grassi, favorendone la digestione e l’assorbimento. Questo processo è chiamato coleretico (produzione di bile da parte delle cellule epatiche) e colagogo (escrezione e rilascio della bile verso l’intestino). Non si tratta solo di agevolare l’assimilazione di importanti nutrienti, ma anche di sostenere l’azione detossificante del corpo. Se, da una parte, la bile sintetizzata dal fegato aiuta ad assorbire ciò che serve, dall’altra aiuta anche ad espellere ciò che non serve poiché elimina le tossine liposolubili, quelle che si sciolgono solo a contatto con i grassi e che non siamo in grado di eliminare diversamente, ad esempio attraverso la sudorazione. 

In altri termini, la bile concorre a depurare l’organismo dalle sostanze tossiche prodotte durante il metabolismo cellulare e da quelle che assorbiamo con il cibo, l’acqua, l’aria.

QUANDO IL FEGATO CI AVVISA CHE STA STA MALE
Per tutte queste ragioni è importante saper cogliere i segnali di malfunzionamento del fegato quali digestione lenta, bocca amara, stanchezza cronica e altri sintomi dell’accumulo di tossine e grassi a livello epatico. Una disfunzione del fegato può portare nel tempo a squilibri metabolici anche gravi, incluso il diabete di tipo 2 e, come spesso accade, l’alimentazione è una delle principali armi a nostra disposizione per proteggere il nostro fegato e mantenerlo in salute. 

L’OLIO COTTO, “STIMOLO” DI SALUTE
In particolare, uno degli alimenti che svolge un’efficace azione coleretica colagoga, è l’olio cotto in quanto è in grado di attivare l’epatocita, la cellula epatica. In altre parole, il legame chimico che si forma fra il cibo che mettiamo nella padella e l’olio ben caldo è un efficace stimolo sul fegato che, in risposta, aumenta la produzione di bile, necessaria sia per una corretta digestione, sia per eliminare dal corpo le tossine liposolubili che verrebbero, altrimenti, riversate nell’intestino. Grazie al soffritto la cellula epatica risulterà così attivata in tutte le sue funzioni, incluse quelle metaboliche e detossificanti con benefici anche per chi vuole perdere peso o facilitare un percorso depurativo. 

UN SOFFRITTO AL GIORNO
Via libera, dunque, alle verdure saltate in olio in padella, così come alla pasta mantecata nell’olio, aggiungendo aglio e, magari, delle erbe aromatiche per fare scorta di antiossidanti. Concediamoci giornalmente un buon soffritto e il nostro fegato (e con esso, la digestione) ci ringrazierà.

 

Dr.ssa Debora Rasio
Laureata in medicina e chirurgia e specialista in oncologia, direttore del master di II livello in Medicina Integrata presso l’Università Telematica San Raffaele di Roma, autrice del bestseller Mondadori “La Dieta Non Dieta”, Debora Rasio vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute.