Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

Integratori di vitamina D e Omega 3: a chi fanno bene?

Indice

Omega-3 e vitamina D. Sono due protagonisti indiscussi delle etichette degli integratori alimentari date le loro rinomate proprietà protettive dal rischio di malattie croniche. Il fenomeno è tale che nel 2016 in Italia sono stati spesi 84 milioni di euro per acquistare 4 milioni di confezioni di integratori di omega-3. Per questo la scienza indaga da decenni l’effettiva efficacia sulla salute cardiovascolare e sul rischio oncologico dell’assunzione di olio di pesce e dei supplementi di vitamina D.

UN MAXI STUDIO PROVA A FARE CHIAREZZA
A provare a dare una risposta esaustiva a questo interrogativo arriva VITAL, il primo studio randomizzato e controllato su un campione molto vasto, finalizzato a determinare quanto la supplementazione combinata di omega-3 e vitamina D prevenga il rischio di ammalarsi di cuore e di tumore.  Ne è emersa una correlazione benefica tra assunzione di vitamina D e ridotta mortalità per cancro e tra assunzione di omega-3 e riduzione del rischio di eventi cardiovascolari maggiori. Ma su altri fronti il ricorso a supplementi non si è rivelato altrettanto efficace.

26MILA PERSONE ANALIZZATE PER CINQUE ANNI
Nello specifico, lo studio ha preso in esame per oltre cinque anni 26mila persone che avessero compiuto i 50 anni, con un’età media di 67 anni. Nessuno all’inizio della ricerca era ammalato di tumore o presentava una storia clinica di problemi cardiovascolari. I partecipanti sono stati divisi in quattro gruppi da circa 6500 persone ciascuno: il primo ha assunto giornalmente supplementi di vitamina D e di omega-3; il secondo vitamina D e un placebo al posto degli omega-3; il terzo omega-3 e un placebo in luogo della vitamina D; il quarto due pillole di placebo.

GLI INTEGRATORI RIDUCONO LA MORTALITA’ PER CANCRO E IL RISCHIO DI INFARTO
Alla fine del lungo periodo di osservazione è emerso che l’assunzione giornaliera di un grammo di olio di pesce (ricco di acidi grassi omega-3) fosse associata a una riduzione del 28% degli attacchi di cuore e del 50% di quelli fatali, rispetto a quelle rilevate in quanti avevano assunto un placebo al posto dell’olio di pesce. Per contro, l’olio di pesce non ha ridotto il rischio di ictus o cancro.

Per quanto riguarda, invece, la vitamina D chi ne aveva assunta ogni giorno una dose di 2000 UI (unità internazionali) ha registrato un calo del 25% del rischio di morire di cancro nell’arco del quinquennio, rispetto a chi non aveva assunto vitamina D. Un risultato notevole, vista la durata limitata (solo 5 anni), dello studio.

ALCUNI TRAGGONO PIU’ BENEFICIO DI ALTRI
Particolarmente interessanti sono stati i dati relativi ai poco più di 5000 afro americani partecipanti allo studio, risultati coloro che più hanno beneficiato dei supplementi. La bassissima presenza di pesce nella loro dieta quotidiana ha fatto in modo che l’assunzione di un grammo al giorno di olio di pesce abbia migliorato significativamente la loro salute, con il rischio di malattie cardiovascolari abbattuto del 77% rispetto al gruppo di controllo che non aveva assunto alcun supplemento.

PIU’ CIBO, MENO PILLOLE
Ciò ricollega all’altro elemento di forte interesse emerso dallo studio, cioè che i benefici dell’olio di pesce diminuiscono all’aumentare del consumo di pesce fresco: basta arrivare a un minimo di due porzioni settimanali per quasi azzerare gli effetti degli integratori. In modo simile, anche nel caso della vitamina D, alcuni sottogruppi si sono rivelati più avvantaggiati di altri dall’assumerla: gli obesi e in sovrappeso, ad esempio, non hanno avuto benefici in termini di prevenzione dalla mortalità per cancro, probabilmente perché per loro i dosaggi somministrati (2000 unità al giorno) sono risultati troppo piccoli (la vitamina D viene sequestrata dal tessuto adiposo e quando questo è abbondante stenta ad aumentare nel sangue circolante).

Tutto questo significa che gli effetti salutari di vitamina d e omega-3 sono influenzati da diversi fattori a seconda che si assumano naturalmente attraverso l’alimentazione o sotto forma d’integratori e a seconda di chi li assuma e in quali circostanze. La ricerca si sta impegnando a capire quali siano i sottogruppi di popolazione che possano maggiormente beneficiarne e quali i dosaggi ideali.

INTEGRATORI, ALLEATI DI SALUTE DA MANEGGIARE CON CURA
Nel frattempo per tutti il consiglio generale resta quello di assicurarsi i nutrienti necessari principalmente attraverso un’alimentazione varia, equilibrata e fatta di cibi freschi e naturali. Il ricorso agli integratori diventa imperativo quando il cibo non fornisce il micronutriente in questione: è il caso della vitamina D che, in quanto ormone, salvo rare eccezioni non è praticamente presente nei cibi. Conforta sapere che durante la supplementazione con vitamina D e omega-3 non sono stati riscontrati effetti collaterali negativi, ma ricordiamo che in caso di sovradosaggio qualsiasi nutriente può diventare pericoloso. Troppa vitamina D, ad esempio, può aumentare i livelli di calcio, portando a calcinosi (depositi di sali di calcio nei reni, cuore o polmoni) e ipercalcemia (alti livelli di calcio nel sangue).

CIBI RICCHI DI VITAMINA D E OMEGA-3
Per concludere ricordiamo che la vitamina D è sintetizzata dal corpo solo in risposta all’esposizione alla luce solare, in autunno-inverno-primavera, alle nostre latitudini, dobbiamo quindi assumerla da fonti esogene per ottimizzarne i livelli ematici. Le principali fonti di omega-3 sono, invece, oltre il pesce (specie se grasso), le noci, i semi di chia, canapa, lino e i loro olii.

FONTE: https://www.vitalstudy.org/