Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

In gravidanza troppo acido folico può essere dannoso

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L’eccesso di acido folico in gravidanza può essere dannoso al pari di una sua carenza. E’ quanto suggerito da un recente studio statunitense che porterebbe a rivedere gli attuali protocolli relativi all’integrazione di acido folico nella dieta delle donne in dolce attesa.

ACIDO FOLICO E SALUTE DEL FETO
L’acido folico, o vitamina B9, è essenziale per la sintesi del Dna e delle proteine ed è particolarmente importante per i tessuti embrionali. Per questo, negli ultimi decenni, l’acido folico è stato riconosciuto come utilissimo nella prevenzione di alcune malformazioni congenite, particolarmente di quelle a carico del tubo neurale, ed è prescritto come integratore durante la gravidanza. Soprattutto nelle prime fasi della gestazione, infatti, una carenza di acido folico è associata a un aumento significativo delle malformazioni del feto, come spina bifida, anencefalia o difetti del cuore. Ma anche esagerare nel dosaggio potrebbe rivelarsi dannoso come è stato visto dai ricercatori dell’Università della California in questo studio condotto su topini e pubblicato sulla rivista specializzata, Cerebral Cortex.

I DANNI DEL SOVRADOSAGGIO
Più nel dettaglio, gli studiosi hanno diviso tre gruppi di topine in gravidanza somministrando al primo un dosaggio di acido folico dieci volte maggiore di quello raccomandato; al secondo il dosaggio raccomandato; al terzo nulla. La prole delle topine che avevano ricevuto il sovradosaggio ha mostrato significative variazioni del cervello rispetto alla prole degli altri due gruppi, con marcate differenze nella struttura cerebrale. Queste alterazioni, inoltre, erano molto simili a quelle che si rilevano in caso di carenza di acido folico a indicare che i danni provocati da dosaggi insufficienti in gravidanza possono essere paragonabili a quelli di un sovradosaggio.

QUANTO ACIDO FOLICO?
Tutto ciò non è trascurabile se consideriamo che assumere acido folico in gravidanza è importantissimo perché protegge da malformazioni cerebrali così come dallo sviluppo di autismo e altri disordini e che esistono integratori che contengono dosaggi molto alti di questa vitamina. Attualmente la dose raccomandata per tutta la popolazione è di 0,4 mg (400 mcg) al giorno che sale a 0,5 mg (500 mcg)/die per le donne in gravidanza o che ne programmano una e a 0,6 mg (600 mcg)/die durante l’allattamento. Un integratore comunemente prescritto perché rimborsabile dal sistema sanitario nazionale ne contiene 5 mg, cioè 10 volte di più della dose raccomandata, ovvero il dosaggio che si è dimostrato tossico negli studi su animali. La vitamina B9 si assume naturalmente attraverso cibi che ne sono più ricchi come le verdure a foglia verde (spinaci, broccoli, asparagi, lattuga), i legumi (fagioli, piselli), la frutta (kiwi, fragole e arance) e la frutta secca (come mandorle e noci). Per quanto riguarda i cibi di origine animale, il fegato e altre frattaglie hanno contenuti piuttosto elevati di acido folico così come alcuni formaggi e le uova. In aggiunta, si trova aggiunto ad alimenti come cereali da colazione, biscotti, fette biscottate e succhi di frutta.

VERIFICARE SEMPRE
Anche per questa alta e varia disponibilità di fonti è necessario assumere acido folico nei tempi, nei modi e nelle dosi raccomandate al fine di evitare che sia troppo o troppo poco trasformandosi, così, da alleato essenziale della salute del feto in un potenziale boomerang.

 

Dr.ssa Debora Rasio
Laureata in medicina e chirurgia e specialista in oncologia, direttore del master di II livello in Medicina Integrata presso l’Università Telematica San Raffaele di Roma, autrice del bestseller Mondadori “La Dieta Non Dieta”, Debora Rasio vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute.

FONTE: Deficient or Excess Folic Acid Supply During Pregnancy Alter Cortical Neurodevelopment in Mouse Offspring. Cerebral Cortex, 2020; DOI: 10.1093/cercor/bhaa248