Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

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La dieta mediterranea è stata esportata in tutto il mondo come modello di salute. Iscritta nella lista Unesco dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità, rappresenta la sintesi delle conoscenze e delle pratiche riguardanti l’alimentazione che i popoli del Mediterraneo hanno sviluppato nel corso dei secoli e condensato in uno stile nutrizionale fra i migliori in grado di mantenere lo stato di salute. Ne parliamo con la dr.ssa Debora Rasio, dirigente medico presso l’Ospedale Sant’Andrea di Roma che cura per noi la rubrica dedicata all’alimentazione secondo natura.

Fondata sull’utilizzo di cereali integrali, legumi, erbe, spezie, verdura, olio extra vergine di oliva, semi oleosi e frutta, prevede un consumo limitato di prodotti animali quali pesce, carni e formaggi.

Gli alimenti vegetali sono virtuosi non solo per l’apporto di vitamine, minerali e antiossidanti, ma anche per la ricchezza in fibra solubile, un nutriente che sempre più sta emergendo come indispensabile per la salute a causa della sua profonda, benefica, interazione con la flora batterica intestinale.

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La fibra solubile, infatti, non è digeribile per l’uomo, e pertanto non viene assorbita a livello dell’intestino tenue. Riesce così a raggiungere l’ultimo tratto intestinale, il colon, dove diventa nutrimento per la flora batterica intestinale “buona”, che la digerirà con formazione non solo di vitamine (vitamina K e vitamine del gruppo B) ma anche di acidi grassi a catena corta (acido butirrico, propionico e acetico), i quali, diffondendo nel circolo sanguigno, si comportano come vere e proprie molecole di segnale migliorando il metabolismo dei carboidrati e dei grassi a livello del fegato e delle cellule periferiche e riducendo la pressione arteriosa.

Una buona flora batterica intestinale, inoltre, spegne l’infiammazione, un fattore di rischio coinvolto nelle principali malattie cronico-degenerative quali il diabete, le malattie cardiovascolari e i tumori.

Gli acidi grassi a catena corta prodotti dalla microflora intestinale, infatti, stimolano una classe di cellule del sistema immunitario chiamate Tregs, o cellule T regolatorie, in grado di frenare la risposta infiammatoria intestinale. I Tregs, inoltre, comunicano con il fegato e le cellule adipose, modulando in senso positivo il metabolismo ossidativo di carboidrati e grassi.

Un’alimentazione ricca in fibra solubile, dunque, favorisce lo sviluppo di una sana flora batterica intestinale, la quale, a sua volta, ricambia il favore producendo sostanze in grado di abbassare i livelli di glicemia e di colesterolo, ridurre la pressione sanguigna, migliorare la sensibilità all’insulina e mitigare l’infiammazione.

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Una meta-analisi pubblicata nel 2014 ha valutato l’impatto di una dieta ricca in fibra solubile sulla mortalità e ha dimostrato che per ogni 10 grammi in più di fibra consumati al giorno si aveva una riduzione del 10 percento del rischio di morire per ogni causa. Un altro studio pubblicato nello stesso anno ha confermato l’effetto protettivo della fibra in individui con storia di infarto del miocardio, mostrando una riduzione del rischio di morte del 15 percento, per ogni incremento di 10 grammi del consumo giornaliero di fibra.

Chi consumava la dose massima di fibra, aveva, nei nove anni successivi, una riduzione del 25 percento circa del rischio di morire, rispetto a chi non ne consumava affatto. Il massimo dell’effetto protettivo si otteneva quando si consumavano i cereali come fonte alimentare di fibra.

Recuperare l’utilizzo di cereali integrali, da affiancare a legumi, verdura, frutta secca oleosa e frutta fresca, è un modo semplice per aumentare l’introito giornaliero di fibra.

Preferiamo sempre i prodotti integrali biologici, in modo da ridurre l’esposizione a pericolosi pesticidi (erbicidi, insetticidi e fungicidi), ripetutamente spruzzati durante la coltivazione, il trasporto e lo stoccaggio delle sementi e delle verdure.

Particolare preoccupazione, a questo proposito, desta l’ultimo report dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, che ha segnalato cinque pesticidi come cancerogeni. Uno di questi, il glifosato, si ritrova in Italia nel 50 percento delle acque esaminate, sia superficiali che profonde, spesso a livelli nettamente superiori a quelli massimi di sicurezza.

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Ricordiamo, inoltre, che l’Italia è il paese in Europa che impiega il maggior quantitativo di pesticidi per unità di superficie coltivata, e fra questi il più utilizzato è proprio il glifosato.

Questo pesticida, fra l’altro, sembra ridurre la sensibilità agli antibiotici: i batteri esposti ai pesticidi, infatti, sviluppano meccanismi di difesa (riduzione del numero di “porine” sulla membrana esterna, deputate al trasporto di sostanze chimiche dall’esterno all’interno della cellula e aumento delle “pompe di efflusso”, che facilitano l’uscita di composti chimici dall’interno verso l’esterno della cellula), che ne aumentano la resistenza a diverse sostanze chimiche, fra cui gli antibiotici.

Il dilagarsi dell’antibiotico-resistenza nel’ambiente ha ripercussioni gravissime per la salute, come dimostrato dall’aumento dei decessi per infezioni resistenti al trattamento con antibiotici. I pesticidi, inoltre, modificano anche la composizione della flora batterica intestinale, selezionando ceppi patogeni, ovvero predisponenti malattie.

Mangiamo più cereali integrali e scegliamoli biologici: ridurre l’esposizione a pericolosi pesticidi è fondamentale non solo per la salute nostra e dei nostri bambini, ma anche per preservare la fertilità di questo meraviglioso pianeta che è la terra.

Fonti

Soluble fibers and resistant starch ameliorate disease activity in interleukin-10-deficient mice with inflammatory bowel disease. J Nutr. 2011

Metabolic control of regulatory T cell development and function. Trends Immunol. 2015

Your microbes at work: fiber fermenters keep us healthy. Nature. 2015

Gut microbiome: the peacekeepers. Nature. 2015

The Human Gut Microbiome and Body Metabolism: Implications for Obesity and Diabetes, Clin Chem. 2013

Olfactory receptor responding to gut microbiota-derived signals plays a role in  renin secretionand blood pressure regulation. Proc Natl Acad Sci U S A. 2013

Association Between Dietary Fiber and Lower Risk of All-Cause Mortality: A Meta-Analysis of Cohort Studies. Am. J. Epidemiol. 2014

Dietary fiber intake and mortality among survivors of myocardial infarction: prospective cohort stud. BMJ 2014

Sublethal exposure to commercial formulations of the herbicides dicamba, 2,4-dichlorophenoxyacetic acid, and glyphosate cause changes in antibiotic susceptibility in Escherichia coli and Salmonella enterica serovar Typhimurium. MBio. 2015

The influence of glyphosate on the microbiota and production of botulinum neurotoxin during ruminal fermentation. Curr Microbiol. 2015

Glyphosate suppresses the antagonistic effect of Enterococcus spp. on Clostridium botulinum. Anaerobe. 2013.

Dottoressa Debora Rasio
Nutrizionista presso l’ospedale Sant’Andrea
Università di Roma La Sapienza

Laureata in medicina e chirurgia e specialista in oncologia, Debora Rasio vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute. La Dott.ssa Rasio vanta inoltre collaborazioni con le trasmissioni televisive Uno mattina (RaiUno) e Cose dell’altro Geo (RaiTre), oltre a curare la rubrica settimanale Salute & Benessere su Radio Monte Carlo.