Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

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I frutti di bosco fanno bene alla memoria, alla vista, alla pelle… Le proprietà antiossidanti di mirtilli, lamponi e fragoline sono note ormai da tempo, ma continuano ad attrarre l’attenzione dei ricercatori che si sforzano di capire non solo se e quanto facciano bene, ma anche in che modo, attraverso quali meccanismi. Un importante passo avanti in tal senso è stato compiuto da un gruppo di ricercatori di Boston i quali hanno capito che questi piccoli grandi frutti sembrerebbero agire come veri e propri addetti alle pulizie del nostro cervello ripulendolo dalle proteine tossiche all’origine della perdita di memoria e di altre forme d’invecchiamento cerebrale.

SCORIE E DETRITI PROVOCANO INFIAMMAZIONE
Come abbiamo già avuto modo di spiegare in passato fra i più acerrimi nemici della salute del cervello vi è l’infiammazione che, se protratta, attiva una risposta immunitaria che danneggia nel tempo le funzioni cerebrali. Fortunatamente ci vengono in soccorso i polifenoli, potenti antiossidanti naturali presenti in frutta, verdura, cioccolata, frutta secca oleosa, vino e caffè che proteggono dai radicali liberi e dallo stress ossidativo. Le evidenze scientifiche in merito sono numerose e solide.

Il meccanismo di pulizia del cervello è messo in atto dalla microglia, un insieme di cellule che compongono il 15% delle cellule del cervello e rappresentano la prima linea di difesa del sistema nervoso centrale contro tossine, batteri, virus e altri agenti patogeni. Esse – grazie a un processo chiamato autofagia – ripuliscono e riciclano il cervello da detriti, sostanze tossiche, microrganismi e scorie prodotte durante il normale metabolismo dei neuroni impedendo che si accumulino e interferiscano con il corretto funzionamento cerebrale. È la microglia, quindi, ad accendere l’infiammazione per difesa quando necessario. Peccato che, se lo stimolo perdura, potrebbe non essere più in grado di spegnerla continuando a produrla per il resto della vita spingendo, a sua volta, altre cellule della microglia ad attivarsi e cronicizzando, così, l’infiammazione.

Studi precedenti, hanno dimostrato che i topini vecchi alimentati per due mesi (corrispondenti a qualche anno per l’uomo) con una dieta composta per il ​​2% delle calorie totali da un mix di frutti di bosco, mostravano un’inversione dei deficit di funzionalità motoria e di comportamento associati all’età.  Nel cercare di capire quali fossero i meccanismi molecolari alla base dell’invecchiamento i ricercatori hanno individuato una riduzione del processo naturale di pulizia del cervello. Con l’invecchiamento, la microglia non riesce a fare il suo lavoro e si accumulano i detriti. A questo punto diventa eccessivamente attiva e inizia effettivamente a danneggiare le cellule sane del cervello.

I SOCCORRITORI
Da questo pericoloso effetto domino ci proteggono i polifenoli dei frutti di bosco che ripristinano l’attività pulitrice del cervello. Tale particolare associazione non era stata mai vista prima e i ricercatori di Boston sono riusciti a osservarla su una coltura di cellule cerebrali di topini: dopo avervi iniettato estratti di frutti di bosco hanno notato che era stata inibita una proteina che blocca il processo di pulizia o autofagia.

FARE SCORTA DI ANTOCIANI
Le proprietà tanto benefiche di mirtilli, lamponi e fragoline sono attribuibili agli antociani, quei particolari polifenoli che conferiscono il colore blu o rossastro. Ne sono infatti ricchi anche pomodori, melanzane, peperoni e riso nero Venere. Tutti questi alimenti ricchi di antociani dovrebbero essere largamente consumati perché da soli assicurerebbero una buona scorta di antiossidanti.

I frutti di bosco, in particolare, possono essere integrati facilmente nella dieta, aggiungendoli, ad esempio, allo yogurt bianco o ai cereali del mattino. Acquistarli congelati è una soluzione facile e ideale: conservano la loro ricchezza in polifenoli e restano disponibili in casa tutto l’anno.

GLI ALTRI FARMACI NATURALI
Parlando di antiossidanti riepiloghiamo, oltre ai frutti di bosco, i “farmaci naturali” che ne sono particolarmente ricchi: bacche di goji, avocado, noci, mandorle e tutta la frutta oleosa non tostata, verdura cruda o cotta rapidamente al vapore o saltata, olio extra-vergine di oliva, cioccolato fondente, tè bianco, tè verde e tè nero sono solo alcune delle possibilità.