Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

Dieta mediterranea “verde” per un cervello giovane

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Il nostro cervello invecchia insieme noi e ogni nuova arma per contrastare il declino cognitivo deve essere presa in considerazione qualora si punti a una vecchiaia in salute e autonomia. Una nuova strada in tal senso è tracciata da un importante studio israeliano che ha visto come seguire una dieta mediterranea “verde”, ricchissima in polifenoli, contribuisca a contrastare l’atrofia cerebrale, quel fenomeno che vede le cellule dell’encefalo ridursi nel tempo, compromettendone le funzioni.

DIETA MEDITERRANEA, UNO STUDIO SENZA PRECEDENTI
Legumi, cereali per lo più integrali, frutta secca, olio extra vergine di oliva. Verdura e frutta a volontà, soprattutto di stagione e consumo molto limitato di carne, soprattutto rossa e trasformata. Questi sono i pilastri della dieta mediterranea – uno stile di vita, prima ancora che un regime alimentare – che da poco più di dieci anni è stata iscritta nella lista del patrimonio culturale immateriale Unesco. Da qui parte lo studio appena pubblicato dalla Ben-Gurion University, uno dei più ampi per campione e durata tra quelli mai condotti attraverso la risonanza magnetica cerebrale. 

TE’ VERDE, NOCI E MANKAI
Quasi 300 persone di età compresa tra i 18 e i 72 anni, infatti, hanno seguito tre regimi alimentari diversi e sono state sottoposte a risonanza magnetica prima e dopo l’esperimento, durato ben 18 mesi. Nello specifico, i 284 partecipanti, di cui l’88% uomini, sono stati divisi in tre gruppi: il primo ha seguito una dieta salutare; il secondo una dieta mediterranea; il terzo una dieta mediterranea “verde”, cioè fortemente potenziata in polifenoli grazie al consumo di 3-4 tazze al giorno di tè verde. La cena di questo terzo gruppo, poi, veniva quasi sempre coperta da una porzione di Mankai, la cosiddetta lenticchia d’acqua, una pianta acquatica ad alto apporto di proteine, omega-3, vitamina B12, colina e antiossidanti, tutte sostanze molto protettive per il cervello. Entrambi i gruppi a dieta mediterranea, infine, hanno potenziato il consumo di noci e ridotto al minimo quello di carne rossa e processata. In più, tutti i partecipanti hanno seguito programmi di attività fisica, incentivati da abbonamenti gratuiti alla palestra.

RISULTATI MIGLIORI NEGLI OVER 50
Intanto, le risonanze magnetiche hanno preso in considerazione il volume dell’ippocampo e del ventricolo laterale, due parametri che indicano l’eventuale presenza di atrofia cerebrale e predicono la demenza senile. Così misurata, questa patologia è risultata significativamente ridotta nei due gruppi che avevano seguito una dieta mediterranea, con esiti ancora migliori in quanti avevano seguito la versione “verde”, soprattutto se over 50. Quest’ultimi hanno mostrato anche un miglioramento della sensibilità insulinica, un altro indicatore di salute cerebrale oltre che sistemica. 

LA PROTEZIONE PROFONDA DEI POLIFENOLI
Secondo i ricercatori questa funzione protettiva dalla neuro-degenerazione che esercita la dieta mediterranea “verde” è da attribuire principalmente al forte apporto dei polifenoli e del loro carico di antiossidanti. I polifenoli, infatti, riescono a penetrare oltre la barriera cerebrale, andando a spegnere l’infiammazione in profondità. 

Dr.ssa Debora Rasio
Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute.

FONTE: Alon Kaplan, et al. The effect of a high-polyphenol Mediterranean diet (GREEN-MED) combined with physical activity on age-related brain atrophy: the DIRECT PLUS randomized controlled trial. The American Journal of Clinical Nutrition, 2022; DOI: 10.1093/ajcn/nqac001