Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

Indice

Un dieta sana, come ormai dovremmo sapere, è il primo farmaco che ogni giorno ci protegge e ci aiuta a prevenire malattie anche gravi come quelle cardiovascolari, metaboliche e gli stessi tumori. Ciò che mangiamo gioca un ruolo chiave per la salute e, rispetto ad altre popolazioni e aree geografiche, noi siamo fortunati potendo contare sulla Dieta mediterranea, una delle più efficaci contro le malattie ricca com’è dei grassi buoni del pesce e dell’olio d’oliva, così come delle fibre presenti nella frutta, nella verdura, nei cereali integrali e nei legumi. Ecco che un nuovo studio, statunitense, si aggiunge all’ampia letteratura scientifica che tesse le lodi della Dieta mediterranea cogliendone la specifica capacità di agire sulla popolazione batterica delle ghiandole mammarie e prevenire, così, il tumore al seno.

 

I BATTERI BUONI NON ABITANO SOLO NELL’INTESTINO
Se è noto che nell’intestino abita una popolazione di miliardi di batteri buoni – chiamata microbiota – dai quali dipendono moltissimi aspetti della nostra salute e del nostro benessere, meno noto è che simili popolazioni risiedano anche in altre parti del corpo, incluse le ghiandole mammarie. Questi batteri del seno sono stati identificati relativamente di recente e subito gli scienziati si sono interrogati su un loro possibile ruolo nel cancro che affligge milioni di donne al mondo. È stato così visto che nelle donne malate la presenza di Lactobacillus nel microbiota del seno era molto ridotta rispetto alle donne sane.

 

LACTOBACILLUS FINO A DIECI VOLTE IN PIÙ
Partendo da questo assunto gli scienziati hanno preso in esame degli esemplari di scimmie, i primati più simili all’uomo. Per 31 mesi un gruppo di esse è stato nutrito secondo i precetti della Dieta Mediterranea e un altro gruppo, invece, ha seguito una dieta cosiddetta “occidentale” ricca di grassi, zuccheri e povera in fibra e nutrienti essenziali. Ecco, proprio la fibra della quale è ricca la nostra dieta ha fatto la differenza. Essa infatti, quando è metabolizzata dai batteri dà origine a metaboliti che interagiscono con le cellule della ghiandola mammaria e spengono l’infiammazione, una delle principali cause di malattie croniche, tumore incluso. Si è così visto che la presenza di Lactobacillus nei primati alimentati con Dieta mediterranea era di dieci volte superiore rispetto agli altri che avevano seguito la dieta “occidentale”.

 

UNA PREVENZIONE “LOCALE”
È stata così nuovamente dimostrata l’efficacia della dieta come strumento di prevenzione. Il passo in avanti che compie questo studio è evidenziare il potenziale protettivo della Dieta mediterranea non più solo a livello generale, bensì anche locale, specificamente nel seno riuscendo a influire direttamente sulla popolazione di batteri delle ghiandole mammarie.

 

QUALCHE FONDAMENTALE…
Iscritta nella lista Unesco dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità, la  dieta mediterranea rappresenta la sintesi delle conoscenze e delle pratiche riguardanti l’alimentazione che i popoli del Mediterraneo hanno sviluppato nel corso dei secoli e condensato in uno stile nutrizionale fra i più salutari al mondo. Essa è fondata sull’utilizzo di cereali integrali, legumi, erbe, spezie, verdura, olio extra vergine di oliva, semi oleosi e frutta, cibi coadiuvati da un consumo limitato di prodotti animali quali pesce, carne e formaggi. Gli alimenti vegetali sono infatti virtuosi non solo per l’apporto di vitamine, minerali e antiossidanti, ma anche per la ricchezza in fibra solubile, un nutriente sempre più indispensabile per la salute a causa della sua profonda, benefica, interazione con la flora batterica intestinale e con le altre popolazioni di batteri che abitano dentro di noi. Ecco perché è importantissimo recuperare l’utilizzo di cereali integrali e legumi, da affiancare a verdura, frutta secca oleosa e frutta fresca, aumentando in modo semplice l’introito giornaliero di fibra.

 

FONTE Carol A. Shively, Thomas C. Register, Susan E. Appt, Thomas B. Clarkson, Beth Uberseder, Kenysha Y.J. Clear, Adam S. Wilson, Akiko Chiba, Janet A. Tooze, Katherine L. Cook. Consumption of Mediterranean versus Western Diet Leads to Distinct Mammary Gland Microbiome Populations. Cell Reports, 2018.