Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

Contro il cancro al seno può aiutare non solo cosa mangi, ma anche (e soprattutto) quando lo mangi

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Più volte abbiamo sottolineato quanto per mantenersi in salute non conti solo cosa si mangi, ma anche quando poiché assicurare un tempo sufficientemente lungo tra un pasto e un altro consente al fisico di assolvere senza stress le sue funzioni di autoriparazione regolando meglio anche il metabolismo. I benefici dell’alimentazione a tempo ristretto si stanno dimostrando efficaci anche nella lotta al cancro al seno, il tumore più diffuso nel sesso femminile che arriva a colpire in Italia una donna su otto.

RIATTIVARE IL METABOLISMO E RIDURRE L’INSULINO-RESISTENZA
L’alimentazione a tempo ristretto è un metodo di “digiuno” che prevede l’astensione dal cibo per un numero variabile di ore nell’arco della giornata durante le quali si attiva il riparo cellulare con effetti positivi non solo sul peso, ma anche su infiammazione, stress ossidativo, glicemia fuori controllo e insulino- resistenza. Secondo un recente studio californiano, condotto sui topini, restringere il numero di ore in cui si assume il cibo nell’arco della giornata potrebbe essere una strategia di contrasto anche allo sviluppo di tumore al seno. Più nel dettaglio, concentrare l’assunzione di cibo in una finestra di otto ore durante la giornata, quella in cui l’attività dei nostri enzimi coinvolti nel metabolismo è più intensa, ridurrebbe il rischio di cancro al seno e di metastasi.

L’OBESITA’ PREDISPONE AL CANCRO
Dietro un tumore si nasconde spesso un’alterazione dei ritmi circadiani e una compromissione della capacità delle cellule di mantenere le funzioni riparativo-rigenerative anche a causa di una condizione d’insulino-resistenza, che apre le porte a tutte le malattie croniche, tumori inclusi. Per questo i ricercatori hanno selezionato topini femmina obesi, con una condizione ormonale spesso paragonabile alla post-menopausa così da vedere se e come una limitazione dell’accesso al cibo incidesse sullo sviluppo e la crescita del tumore e riducesse il rischio di sviluppare eventuali metastasi. Le topine sono state divise in tre gruppi: il primo poteva accedere liberamente al cibo per 24 h al giorno; il secondo aveva accesso allo stesso quantitativo di cibo ma solo per otto ore notturne, quando gli animaletti sono più attivi (i topi, diversamente da noi, sono predatori notturni); il terzo, infine, aveva accesso a una dieta ipocalorica per 24 ore al giorno.

IL DIGIUNO INTERMITTENTE, UNA FACILE STRATEGIA DI PREVENZIONE
È stato visto che limitare le ore di accesso al cibo, in assenza di restrizione calorica o perdita di peso, ha avuto un effetto antitumorale sui topini che hanno sviluppato meno tumori e meno metastasi grazie al miglioramento della salute metabolica e l’abbassamento dei livelli d’insulina. E questo senza innescare la frustrazione o l’irritabilità spesso associati alle diete o a digiuni prolungati e più difficili da sostenere. Per questo l’alimentazione a tempo ristretto potrebbe rivelarsi un metodo facile da adottare e a costo zero nell’ambito di una strategia di prevenzione del cancro, soprattutto per le donne in sovrappeso dopo l’arrivo della menopausa.

 

Dr.ssa Debora Rasio
Laureata in medicina e chirurgia e specialista in oncologia, direttore del master di II livello in Medicina Integrata presso l’Università Telematica San Raffaele di Roma, autrice del bestseller Mondadori “La Dieta Non Dieta”, Debora Rasio vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute.

Time-restricted feeding normalizes hyperinsulinemia to inhibit breast cancer in obese postmenopausal mouse modelsNature Communications, 2021; 12 (1) DOI: 10.1038/s41467-020-20743-7