Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

Cibo processato: un additivo molto diffuso danneggia l'intestino

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Snack, bevande zuccherate, dolciumi, cibi pronti in scatola e precotti. Non è un segreto che l’abuso di cibo industriale, molto trattato e trasformato rispetto alla versione originale in cui ce lo dona madre natura sia fonte non solo di disturbi, ma anche di vera e propria malattia. Invece di assolvere il compito principale del cibo, cioè nutrire, gli alimenti ricchi di additivi, conservanti, coloranti e altre sostanze chimiche di sintesi perdono gran parte del loro potenziale nutritivo e, se consumati abitualmente, innescano infiammazione cronica, la causa principale di malattie quali diabete, obesità, sindrome metabolica, cancro e neurodegenerazione. Più di recente stanno emergendo nuove criticità correlate all’eccessivo ricorso a cibo processato tra cui uno squilibrio del microbiota, la popolazione di miliardi di batteri che alberga nel nostro intestino e che costituisce un fattore essenziale di salute. 

CARBOSSIMETILCELLULOSA, UNA FALSA INNOCUA
In tale contesto un recente studio ha messo in luce la capacità di alterare la flora batterica da parte di un emulsionante, la carbossimetilcellulosa (CMT), usato diffusamente come addensante e stabilizzante in bevande, prodotti da forno, latticini, dessert, creme e prodotti a base di carne. La presenza di questa sostanza è facilmente identificabile in etichetta con la sigla E466: la sua approvazione risale ai lontani anni ’60 quando fu ritenuta sicura da ingerire perché eliminata con le feci, senza essere assorbita. Già diverse ricerche condotte su animali avevano però messo in discussione la presunta innocuità della CMT e tali evidenze trovano per la prima volta conferma sull’uomo grazie allo studio condotto da un team di ricercatori francesi, tedeschi e statunitensi, pubblicato sulla rivista Gastroenterology.

Per valutare gli effetti della CMT sul microbiota gli scienziati hanno messo a confronto gli effetti di due diverse diete in 16 adulti sani: 8 hanno consumato per 11 giorni un regime alimentare privo di CMT mentre altri 8 hanno assunto la stessa dieta ma addizionata di 15 grammi di CMT al giorno. Nel frattempo, sono stati prelevati campioni di sangue, urine e feci ai partecipanti i quali sono stati sottoposti anche a una colonscopia con biopsia della mucosa intestinale all’inizio e alla fine dell’esperimento.

MICROBIOTA DANNEGGIATO IN SOLE DUE SETTIMANE
Come primo risultato coloro che avevano consumato la dieta con CMT hanno accusato, rispetto agli altri, un significativo aumento dei dolori addominali dopo il pasto. Dato ancora più rilevante è stata la riduzione della biodiversità rilevata tra i batteri intestinali del gruppo che aveva assunto la CMT. In particolare, era significativamente diminuita la presenza di Faecalibacterium prausnitzii una specie benefica coinvolta nella produzione dei tanto necessari acidi grassi a catena corta. Inoltre, 2 partecipanti tra gli 8 che hanno ricevuto CMC (il 25 percento) hanno mostrato forti alterazioni nella composizione del microbiota e una maggiore invasione da parte dei batteri intestinali dello strato di muco interno che normalmente deve essere sterile, una caratteristica questa centrale dell’infiammazione intestinale, la quale, a sua volta, apre le porte a infiammazione sistemica. 

SE LO CONOSCI, LO EVITI
Insomma, sono in continuo aumento le evidenze che inducono all’estrema attenzione e cautela nell’uso regolare di cibo trasformato. Anche se autorizzate, infatti, molte delle sostanze aggiunte a queste pietanze nascondono comunque dei rischi e imparare a riconoscerle in etichetta, per evitarle e/o limitarle fortemente nella propria dieta, è di fondamentale importanza per la tutela della salute.

 

Dr.ssa Debora Rasio
Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute.

FONTE: Randomized controlled-feeding study of dietary emulsifier carboxymethylcellulose reveals detrimental impacts on the gut microbiota and metabolome. Benoit Chassaing, et al. Gastroenterology 11 November 2021. 10.1053/j.gastro.2021.11.006