È andata benissimo! In tanti avete gironzolato tra piazze, cortili e vicoli dei paesi Bandiera Arancione nei borghi Bandiera Arancione del Touring Club in occasione della Festa del PleinAir 2024. Il grande raduno diffuso ormai è diventato un appuntamento fisso per i camperisti, a conferma che il turismo dei borghi è in buona salute. Ci avete mandato centinaia di foto ci avete raccontato le vostre impressioni sull’evento che si è svolto dal 27 al 29 settembre.

Sul numero di novembre di PleinAir abbiamo fatto una selezione per motivi di spazio. Di seguito vi raccontiamo le due giornate, le vostre emozioni e i commenti di Comuni, Pro Loco e associazioni che hanno accolto i camperisti. Ci avete trasmesso un grande entusiasmo. Un input per i sindaci a fare sempre meglio e di più per il turismo itinerante.

“Paesi. Per prima cosa bisogna guardarli”, sostiene Franco Arminio, scrittore e paesologo (di cui abbiamo parlato in questo viaggio). “Senza avere un impegno preciso. Attraversarli e guardare. Andarci e poi tornarci. Guardare ancora meglio, notare cose che avevamo trascurato”. Lo spirito della Festa Nazionale del PleinAir è proprio questo: invitare i turisti a visitare un borgo, stuzzicare la loro curiosità per poi farli tornare. I sindaci, le amministrazioni, hanno un ruolo importante in questo processo perché accolgono e mostrano le proprie bellezze. Ben 70 Comuni hanno aderito alla Festa del PleinAir 2024 e approntato un folto novero d’iniziative per valorizzare il patrimonio culturale e storico del territorio con l’obiettivo di far conoscere tradizioni e tipicità.
Il sondaggio
Vi abbiamo chiesto di esprimere una preferenza sui Comuni partecipanti all’edizione 2024 e in tanti avete risposto al nostro sondaggio. Ha vinto Bienno, località della Valle Camonica abbracciata dalle montagne. Scopri di più leggendo l’approfondimento che gli abbiamo dedicato in questo speciale. Segue Sasso di Castalda, il paese del Ponte alla Luna, l’adrenalinica passerella che sovrasta l’Arenazzo. Poi si piazza Gradara, che secondo la leggenda fu scenario dell’amore di Paolo e Francesca narrato da Dante nella Divina Commedia. Al quarto posto spicca Mondavio, località adagiata sulle colline nell’immediato entroterra della provincia di Pesaro Urbino. Al quinto c’è Bova, Capitale della Calabria Greca.
Le guide del Club

“Noi siamo stati a Sabbioneta, patrimonio mondiale dell’umanità”, ci dice Fabio Ciaponi, originario della Valtellina. Anche quest’anno la guida del Club non ha voluto rinuciare a questo appuntamento. “Abbiamo sostato nell’area sosta gratuita con carico e scarico, situata a poche centinaia di metri dal centro storico. L’amministrazione comunale ci ha accolto a Palazzo Giardino, illustrandoci le bellezze del borgo, il tutto accompagnato con un ottimo aperitivo.

Sabato pomeriggio e domenica mattina delle preparatissime guide ci hanno fatto scoprire i tanti luoghi storici e caratteristici del posto. Sabbioneta ha molto da raccontare e molto da dare ai turisti. Grazie all’ottima accoglienza e disponibilità del punto informazioni e alle caratteristiche del borgo, abbiamo respirato un clima di amicizia nei confronti del turismo itinerante e quindi di tutti noi camperisti. Grazie Sabbioneta”.
A Varallo con le miacce

Già dal venerdì i cinque equipaggi provenienti da Milano, Torino, Varese e Sesto Calende hanno affollato l’area attrezzata di Campo dei Frati. Varallo, in provincia di Vercelli, è sede del più antico dei nove Sacri Monti costruiti sulle alpi piemontesi e lombarde. Il sindaco ha fatto gli onori di casa accogliendo i camperisti nel sontuoso cortile di Palazzo Racchetti e consegnando loro la borsa di benvenuto contenente le brochure sulla città e sulla Valsesia e i prodotti tipici. Quattro i momenti salienti della festa: l’inaugurazione del rinnovato teatro civico, la degustazione delle miacce (le tipiche piadine a base di farina, latte e uova), la visita guidata alla cittadella fortificata cinta da mura e il concerto di musica antica nella basilica dell’Assunta.
A Trisobbio il pranzo al castello

Stefania e Alberto condividono con noi le impressioni del loro weekend a Trisobbio. “Sono state due giornate ben organizzate, ricche di iniziative (accoglienza e incontro con il sindaco, visita alla tartufaia, concerto di musica popolare e visita del borgo con pranzo conclusivo al castello). Il tutto grazie a Sergio e Anna che si sono dati da fare per noi e grazie all’amministrazione comunale che ha predisposto un’area camper davvero deliziosa. Un saluto alla simpatica comitiva composta da equipaggi provenienti da diverse regioni. Visitate Trisobbio!”.
Ozzano Monferrato tra vigneti e infernòt

Nove camper, diciannove partecipanti. Ci sarà un motivo se ogni anno Ozzano Monferrato fa registrare una massiccia presenza di camperisti in occasione della Festa del PleinAir! Merito di un’organizzazione impeccabile, grazie anche al sostegno dei volontari dell’associazione culturale Macondo. E merito di un territorio, le colline vitate dichiarate Patrimonio dell’Umanità, punteggiato da pievi, castelli, cantine e vigneti a perdita d’occhio.
Provenienti da Piemonte e Lombardia, hanno gustato un assortito rinfresco prima di cimentarsi nella visita delle attrazioni principali: le chiese di Santa Maria Assunta e San Salvatore, la Casa Bonaria, l’ infernòt Zavattaro (la cantina ipogea tipica del Monferrato Casalese), i giardini all’italiana del castello e il pluricentenario cedro del Libano.
I partecipanti hanno anche partecipato alla cena di fine estate organizzata dal circolo Anspi locale. La gita al museo dei minatori e delle miniere della calce e del cemento ha caratterizzato la mattinata della domenica che si è conclusa con il trekking al Pozzone Cavallera e con la degustazione di vini in due aziende locali.
Gromo a ferro e fuoco

Il borgo, che si estende sulla riva destra del fiume Serio, parte in piano e in parte sul costone montano, è noto come “la piccola Toledo” perché in epoca medievale e rinascimentale fu importante per la produzione di coltelli e spade. Non a caso la visita guidata alla collezione conservata nel Museo delle armi Bianche e delle Pergamene è stata proposta agli equipaggi partecipanti dopo l’aperitivo di benvenuto in compagnia dello staff dell’Ufficio Turistico nella sala consiliare del Municipio. Le attrazioni del paese si concentrano tutte intorno alla piazza centrale su cui svetta una raffinata fontana del XVI secolo: il quattrocentesco Palazzo Comunale, il castello Ginami e la chiesetta di San Gregorio.
Solferino, il paese delle Croce Rossa
Non tutti ricorderanno l’anno della battaglia consumata sul suolo di Solferino, nel Mantovano (un episodio decisivo del Risorgimento) ma sicuramente il nome di questa località è noto a tutti. Sapevi che la Croce Rossa nacque proprio qui? Sconvolto alla vista dei feriti, l’umanista svizzero Jean Henry Dunant maturò l’idea di creare un corpo di volontari che assistesse tutti i combattenti.
Vale la pena curiosare nel museo storico che raccoglie i cimeli del periodo e sostare in Piazza Castello, una delle più belle del mantovano, con la Torre di Guardia e la chiesa di San Nicola, per godersi una vista mozzafiato sul Lago di Garda. “L’organizzazione degli amici di Solferino è stata perfetta e molto gradita da tutti gli equipaggi presenti”, è il commento di Roberto Maccaferri di Terre del Teno, villaggio del Ferrarese.
Che bella sorpresa Sarnano!

“Ci siamo fermati nell’area camper per visitare la bella cittadina, non sapevamo della festa”, esclama Luciano Bisetto. “Un consigliere comunale ci ha informati che la sosta era gratuita fino alla domenica in occasione dell’evento dedicato ai Comuni Bandiera Arancione e ci ha invitati a partecipare.
Un’accoglienza e un’assistenza spettacolare con il saluto del sindaco, il rinfresco, le visite guidate: io e mia moglie ci siamo sentiti coccolati”. L’esibizione in Piazza della Libertà di dodici gruppi tra corpi bandistici e gruppi folkloristici ha caratterizzato l’edizione 2024 della Festa del PleinAir.
Mondavio, una rocca tira l’altra

Il centro storico di Mondavio – con la Rocca Roveresca e la cinta muraria perfettamente conservata – rendono il borgo un gioiellino della Valle del Metauro. I passaggi stretti e gli ambienti con coperture a volta, nei quali sono allestiti il Museo delle Armi e il Museo di Rievocazione riproducente scene di vita rinascimentale, hanno incuriosito i tre equipaggi accompagnati dai loro amici a quattro zampe. I camperisti hanno sostato nella confortevole area di sosta comunale e sono stati accolti con un aperitivo di benvenuto e un sacchetto con omaggio proprio all’interno della fortificazione costruita per volere di Giovanni Della Rovere tra il 1482 e il 1492.
Il programma prevedeva la visita del Teatro Apollo e la passeggiata guidata da un esperto naturalista lungo le antiche fonti d’acqua con la guida di un esperto naturalista. “Camminando tra acacie, cedri e secolari roverelle”, ha fatto sapere il Comune “i partecipanti sono rimasti entusiasti per l’esperienza vissuta e hanno promesso di tornare per partecipare, anche con altri amici, agli eventi del borgo”.
Il vicolo più stretto è a Ripatransone

Alfredo Laorenza, un fedele lettore, commenta così: “Leggo la vostra bella rivista che ringrazio per gli itinerari, sempre ricchi di spunti, che pubblicate ogni mese. Ogni anno partecipo, con i miei amici amanti dei viaggi, alla Festa Nazionale del PleinAir. Vogliamo pubblicamente ringraziare l’amministrazione comunale per l’ottima accoglienza che ci ha riservato, in particolare Ilene Acquaroli dell’ufficio del turismo che ci ha guidato nella visita del borgo (il museo archeologico, il teatro comunale intitolato a Luigi Mercantini, autore della famosa poesia “La spigolatrice di Sapri“, il museo dell’arte contadina).
Pensate che per aver transitato nel “vicolo più stretto d’Italia”, l’ufficio del turismo ci ha persino rilasciato l’attestato che certifica il nostro passaggio! Siamo stati ricevuti nella sala consiliare del comune da Stefano Fraticelli, presidente del consiglio comunale e assessore al turismo, che ci a invitati a gustare le prelibatezze locali. Consiglio a tutti di andare a visitare questa bellissima località, ci torneremo sicuramente”.
Staffolo, il balcone della Vallesina

“Voglio spendere due parole per il Comune di Staffolo che ci ha accolto come se fossimo di famiglia”, dichiara Elena Falomi di Sinalunga. Mi ha colpito l’orgoglio con cui il sindaco Sauro Ragni e il suo staff hanno mostrato il loro borgo. Pur non avendo grandi monumenti o personaggi storici che qui sono nati o vissuti da sfoggiare, il paese è intriso di storie umane, colori, sorrisi e si percepisce una dedizione e un amore incondizionato degli abitanti per il luogo che vivono tutti i giorni. Ci hanno stuzzicato il palato con ghiotte proposte enogastronomiche. Il resto lo ha fatto il paesaggio collinare che incornicia l’abitato. Per tutti questi motivi, amici camperisti (e non) se capitate da queste parti fermatevi a Staffolo!”.
Corinaldo, il paese dei matti

È conosciuto come il paese dei matti per le bizzarrie dei suoi abitanti. Basta fermarsi a chiacchierare con un anziano per scoprire qualche curioso aneddoto del passato, come la polenta fatta nel pozzo situato lungo Via La Piaggia (la scalinata di cento gradini) o il colpo sparato dal cannone ricavato da un tronco di fico per impressionare i nemici della vicina Montenovo.
Non è un caso, dunque, che il paese ospiti la Festa dei Folli, tre giorni di aprile all’insegna dell’allegria e della spensieratezza. E a detta dei due equipaggi (dall’Umbria e dalla Lombardia) partecipanti non è l’unica attrazione del borgo: vale la pena venire anche per i camminamenti di ronda e le torri di difesa, il santuario di Santa Maria Goretti e i vigneti di Verdicchio distesi sulle colline circostanti.
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A Casale Marittimo presto un’area camper

“Che accoglienza super!” esclamano Annamaria e Fabio da Siena. “Abbiamo prenotato in largo anticipo e Caterina Volterrani, della segreteria comunale, ci ha telefonato per fornirci tutte le informazioni riguardo all’iniziativa. Arrivati venerdì in tarda serata, abbiamo sostato nel parcheggio riservato a due passi dal centro e ricevuto il benvenuto telefonico del vicesindaco Fabio Malossi che ci ha dato appuntamento per il giorno seguente in piazza per l’aperitivo.
Interessante il nucleo antico con la struttura a cerchi concentrici dei vicoli racchiusi nelle mura: case e chiese sono costruiti con una particolare pietra arenaria locale contenente sedimenti marini e conchiglie che un occhio molto attento non si lascia sfuggire. Il Comune ci ha offerto la cena al ristorante e coinvolti, la domenica, nella Fiera della Tradizione Contadina che contemplava una fotografica di foto d’epoca, un’esposizione di vecchi attrezzi agricoli, una sfilata di trattori d’epoca. Abbiamo anche ballato la quadriglia durante l’esibizione di un gruppo di danze popolari. Motivo in più per tornare: il paese si doterà a breve di un’area camper”.
Un giorno da minatore a Santa Fiora

Storie, aneddoti e curiosità hanno condito la festa a Santa Fiora, grazioso borgo del Monte Amiata che ospita una delle raccolte di ceramiche robbiane più importanti al mondo. Il racconto di Lucia che ha ricordato la giornata in miniera di suo padre Adorno al Museo delle Miniere di mercurio, l’inizio degli eventi autunnali che celebrano la castagna IGP, i siparietti musicali nel centro storico. Il team del Comune ha regalato tante pillole ai suoi ospiti rinnovando l’invito a tornare.
Pitigliano, l’etrusca preferita

Con dodici equipaggi iscritti, Pitigliano, Città del Tufo della Maremma, si piazza in pole position per numero di partecipanti nell’edizione 2024. “Siamo estremamente soddisfatti di aver accolto i camperisti e di aver fatto conoscere loro le nostre bellezze storiche e culturali”, afferma Claudia Elmi, assessore al turismo. “La Festa del PleinAir, che fa parte del circuito dei Paesi Bandiera Arancione supportato dalla rivista PleinAir, è un’occasione imperdibile di promozione del nostro territorio. Pitigliano non è solo una meta da visitare, ma un’esperienza da vivere dove storia, tradizioni e natura si fondono in un’armonia unica.”
L’aperitivo e la consegna del kit di benvenuto con il materiale promozionale del territorio e un assaggio di tipicità ha dato il via alle visite guidate gratuite ai musei civici e alla mostra Leonardo in Fortezza. La domenica i camperisti si sono cimentati in un’affascinante escursione lungo la Via Cava di San Giuseppe, un’antica strada di epoca etrusca, parzialmente incisa nella roccia vulcanica che veniva utilizzata per il trasporto dei defunti nelle necropoli. Quindi si sono diretti nel ghetto per aggirarsi tra le teche del Museo Ebraico prima di ammirare l’interno della Sinagoga.
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Non sei riuscito a partecipare alla Festa del Pleinair 2024? Tieni sott’occhio il sito dedicato alla festa dove troverai tutti gli aggiornamenti. I borghi sono visitabili tutto l’anno!