Weekend in Toscana, in camper tra le Città del Tufo

Dalle tracce degli Etruschi alle suggestioni del Rinascimento passando per il fascino medievale dei nuclei storici. Un angolo della bassa Maremma toscana invita a compiere uno straordinario viaggio nel tempo
Pitigliano

Indice dell'itinerario

Imperdibile anello sulle alture al confine tra la Toscana meridionale e l’alto Lazio, la Città del Tufo Pitigliano, Sovana e Sorano sembrano fondersi in modo armonico con le imponenti formazioni rocciose su cui sono posate. Caratterizzate da un affascinante tono ocra, richiamano le tecniche di costruzione degli antichi insediamenti etruschi su cui sono sorte. Nelle vicinanze dei borghi rimane intatta una complessa rete di strade, le cosiddette vie cave, che è stata scavata con maestria nelle alte pareti di tufo.

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Pitigliano

Il colpo d’occhio è meraviglioso. Dall’antico aspetto medievale, questa località inserita tra i Borghi più Belli d’Italia sorge sul crinale di un promontorio ed è caratterizzata da graziose casette scavate direttamente sulle pareti di tufo. Seguendo il colore naturale dell’ocra, la vista si infila tra mura, finestre ed archi, intrecciandosi con l’acquedotto mediceo che svetta sull’entrata principale. Progettato dall’architetto Antonio da San Gallo il Giovane, questa enorme struttura venne iniziata nel XVI secolo sotto gli Orsini, terminata con i Medici e abbellita dai Lorena, i quali aggiunsero un’ulteriore serie di arcate minori, conferendogli l’attuale aspetto imponente.

Addentrandosi nel borgo si raggiunge Piazza della Repubblica, con al centro l’antica fontana medicea e la prospicente fontana delle Sette Cannelle, decorata con arcate, pinnacoli e sculture di teste di animali. Da qui si ha un’ottima vista sull’imponente Palazzo Orsini, del XII secolo, che ospita l’interessante Museo Diocesano d’Arte Sacra e al cui interno sono conservati in una ventina di sale preziosi oggetti di artigianato, gioielli, statue e tele e anche un antico frantoio.

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È da qui che ci si inoltra nell’intreccio dei vicoli dall’aspetto medievale e ricchi di scorci sulla valle sottostante. Tra l’odore dei salumi tipici e dei pecorini stagionati, si cammina fino al duomo, dedicato ai Santi Pietro e Paolo e dominato da un’imponente torre campanaria. Poco distante si trova l’antica chiesa di Santa Maria e San Rocco, edificata intorno al XIII secolo e successivamente ricostruita.

All’interno della navata centrale si ammirano gli affreschi che riproducono gli stemmi delle più importanti famiglie di Pitigliano, tra cui spicca quello della casata dei Medici.

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La piccola Gerusalemme

Il Ghetto di Pitigliano, edificato dai Medici nel XVI secolo, corrisponde all’attuale centro storico del paese e conserva ancora intatta l’essenza dell’antica comunità, presente fin dal XIV secolo con piccole attività commerciali. Nel 1598 venne edificata anche la sinagoga, di cui rimangono intatti gli arredi sacri e la Tevà, il pulpito sul quale sono riportati i passi della Torah. Negli ambienti sotterranei è possibile ammirare una mostra permanente di oggetti e luoghi legati alla tradizione ebraica tra cui: il mikvè, ossia il locale per il bagno rituale, la tintoria, il forno delle azzime, il macello e la cantina kosher.

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Sovana

Piccola frazione di Sorano dagli illustri trascorsi storici, l’antica Suana era una florida città etrusca alleata di Vulci contro l’espansione romana. La sua storia è legata soprattutto alle figure di San Mamiliano, evangelizzatore della Toscana nel V secolo, e di Ildebrando di Soana, salito al soglio pontificio nel 1073 come papa Gregorio VII, protagonista della lotta per le investiture fra papato e impero che culminò nella scomunica di Enrico IV e nella celebre umiliazione di Canossa. Prima sotto controllo degli Aldobrandeschi e poi degli Orsini, nel corso del Rinascimento il borgo venne conquistato dai Senesi e dei Fiorentini, perdendo via via la sua importanza strategica, ma mantenendo intatta la propria bellezza architettonica medievale.

L’abitato di Sovana si raccoglie attorno alla piazza principale, sulla quale affacciano il Palazzo Comunale, l’ex chiesa di San Mamiliano, il Palazzo Bourbon del Monte, la chiesa di santa Maria, la loggia del Capitano e Palazzo Pretorio. Le attrazioni maggiori rimangono però la Rocca Aldobrandesca e il duomo, entrambi dell’XI secolo.

Il secondo sorge isolato dal centro, forse in corrispondenza dell’antica acropoli: e la parte che più colpisce è il portale d’ingresso, collocato sul fianco, ricco di decorazioni scolpite tra cui un cavaliere armato di spada e scudo, una sirena bicaudata, una croce con braccia a spirale e due pavoni che bevono a una fonte. Prima della conquista nel XV secolo da parte della Repubblica di Siena, all’interno figurava anche la campana maggiore, che fu saccheggiata e trasferita proprio a Siena come trofeo.

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Sorano

Un affascinante e intricato groviglio di stradine e casette medievali che sembrano spuntare dalla roccia, come quelle dell’antico ghetto ebraico o della parte posteriore della chiesa collegiata di San Nicola. La storia del borgo si fonde con quella di Sovana e Pitigliano attraverso il dominio delle famiglie nobili, tra cui gli Orsini e i Medici. Lo sperone di tufo e le mura medievali edificate dagli Aldobrandeschi, hanno permesso di erigere nel tempo un notevole apparato difensivo, completato in successione da due imponenti baluardi situati alle estremità del paese: la Fortezza Orsini a sud e il Masso Leopoldino a nord.

Fortezza Orsini

È proprio arrivando dalla provinciale di Sovana che costeggiamo le basi della rocca degli Aldobrandeschi, rimaneggiata nel XVI secolo dagli Orsini che le hanno donato l’aspetto attuale. Parliamo di un’affascinante esempio di architettura militare rinascimentale, composta da un imponente mastio a sua volta circondato da due possenti bastioni. Le dimensioni ne permettevano la completa autosufficienza in caso di necessità, grazie alla presenza di cisterne per raccogliere l’acqua piovana, un mulino e una cava capace di ospitare tutti gli abitanti del paese.

Questa inviolabile fortezza si integra armoniosamente con la formazione tufacea su cui sorge, come se ne fosse una naturale estensione. E questo nasconde oltretutto le sue reali dimensioni, poiché ben cinque piani si trovano sottoterra; tra i diversi livelli sono presenti dei sotterranei che costituiscono un intricato labirinto di gallerie, alcune delle quali risalgono addirittura all’epoca etrusca.

All’interno dell’edificio si trova il Museo del Medioevo e del Rinascimento dove è esposta un’interessante collezione di ceramiche medievali e rinascimentali. Tra gli ambienti figura inoltre una piccola stanza ricca di affreschi, che pare fosse utilizzata da Niccolò IV Orsini per accogliere le sue amanti in segreto.

Il Masso Leopoldino

Dalla parte opposta del borgo troviamo invece il Masso Leopoldino, singolare fortificazione somigliante a una nave, con solidi basamenti a scarpa che digradano fino alla rupe di tufo sottostante. Eretta dai Lorena su una preesistente struttura difensiva danneggiata da una serie di frane, la fortificazione possiede in cima una splendida terrazza panoramica che garantisce un’ampia vista sulla valle del fiume Lente ed una graziosa Torre dell’Orologio di origine medievale.

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Il Parco Archeologico Città del Tufo

Nato nel 1998 con lo scopo di riunire sotto un’unica competenza le principali risorse turistiche archeologiche del territorio, il Parco Archeologico delle Città del Tufo racchiude dentro di sé le necropoli sovanesi di Poggio Felceto, Poggio Prisca, Poggio Stanziale e Sopraripa, le Vie Cave di Sovana, gli insediamenti rupestri di San Rocco e di Vitozza.

Riscendendo dal borgo di Sovana tramite i tornanti, si giunge a un parcheggio gratuito che dà accesso alle necropoli etrusche. Le caratteristiche principali sono proprio le tagliate etrusche, dette Vie Cave, vere e proprie opere d’ingegneria scavate a mano negli spessi sedimenti di tufo oltre duemilacinquecento anni fa. A Sovana sono presenti più di una ventina, ma la loro funzione ancora sfugge agli storici: alcuni pensano fossero dei percorsi sacri, altri ipotizzano che servissero come scorciatoie di comunicazione da e verso il Monte Amiata.

Vediamo insieme le principali.

Necropoli di Sovana

Spiccano le monumentali tombe di Pola, del Tifone, quella delle Sirene, dei Demoni alati e la famosa Tomba Ildebranda, che prende il nome da Ildebrando di Soana. Vi sono poi: tombe a forma di cubo, di semidado con tre lati visibili, di falso dado con la sola facciata scolpita e un accenno dei lati e tombe con false porte considerate un simbolo del passaggio verso l’aldilà.

Le Vie Cave di Poggio Prisca e di San Sebastiano

La prima separa il nucleo di tombe di Poggio Felceto dall’adiacente necropoli di Poggio Stanziale. La seconda è invece di origine medioevale come testimoniano le tracce di murature interne, compreso il piccolo portico antistante che aveva la funzione di accogliere e proteggere i pellegrini in transito.

Il Cavone

È tra le più importanti e grandiose delle Vie Cave (circa quattro metri di larghezza per un chilometro di lunghezza). Lungo le impressionanti e ripide pareti di tufo, alte una decina di metri, si possono notare antichi loculi e iscrizioni etrusche – tra cui una singolare a forma di svastica, simbolo del sole – insieme a edicole scacciadiavoli e cappelle ex-voto di epoca medievale.

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Dove sostare presso le Città del Tufo

  • Pitigliano – Parcheggio in Piazza Nenni, a pagamento, con carico e scarico, a 15 minuti a piedi dal borgo. 
  • Pitigliano Agriturismo Poggio del Castagno Poggio del Castagno, tel. 339 3674341, www.poggiodelcastagno.net. A 8 km da Pitigliano, agricampeggio aperto tutto l’anno e dotato di servizi completi.
  • Sovana – Parcheggio in Via dell’Oratorio condiviso con auto su sterrato, a pagamento e senza servizi, a pochi minuti a piedi dal borgo.
  • Sorano – Agriturismo Il Vecchio Fienile Case Sparse Citerno Vecchio 13, www.agriturismovecchiofienile.it. Aperto tutto l’anno e dotato di tutti i servizi compresa la sosta caravan, a pochi chilometri da Sorano. 

Testo di Fabrizio Roscini

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