Siamo andati nel cuore delle Fiandre, tra Bruges e Ostenda. Dall’arte dei Primitivi fiamminghi alle installazioni contemporanee che arricchiscono il lungomare. Dal beffroi medievale alle eleganti dimore erette nei dintorni dai ricchi commercianti del passato. Due città in fermento, due mete da non perdere per chi visita il Belgio.

Bruges, i luoghi imperdibili
Impossibile non restare affascinati dal dedalo di canali navigabili che serpeggiano nel cuore di Bruges. La città è un intrico di stradine, piazzette, chiostri segreti e vie d’acqua attraversate da antichi ponti in pietra. Il centro storico racchiude i monumenti cittadini più noti e importanti. Il tutto è concentrato tra Piazza del Mercato e Piazza Burg, collegate tra loro da un breve tratto d’asfalto, la Breidelstraat.
Il Beffroi
Simbolo di Bruges, la torre campanaria del XII secolo domina la città con i suoi 83 metri di altezza. Mentre salite i 366 gradini fate caso al carillon, un enorme strumento a tastiera che aziona 47 campane creando armoniose melodie. Una volta discesi concedetevi una sosta tra le bancarelle che servono patatine fritte, celebre invenzione belga, giusto di fronte alla torre.

Piazza Burg
Vi affacciano il Municipio, uno dei più antichi palazzi del Belgio, e la basilica del Sacro Sangue in stile neogotico. Vi dove è custodito un frammento del tessuto utilizzato per asciugare il sangue di Gesù, reliquia portata in processione il giorno dell’Ascensione.
Molo del Rosario
Attraversando piazza Burg si raggiunge il pontile in legno sul canale. È il punto più fotografato di Bruges che deve il suo nome ai rosari che proprio qui venivano venduti ai devoti pellegrini. Nelle sue acque si rispecchiano i mattoncini rossi delle case in muratura, le finestre contornate dal legno, l’edera sui muri e l’alto e folto salice ad angolo. Un panorama sovrastato, sullo sfondo, dalla mole della torre civica.

Chiesa di Nostra Signora
Uscendo dalla basilica, una passeggiata di cinque minuti conduce a questo imponente edificio. Tra le opere si segnalano la Madonna col bambino di Michelangelo in marmo di Carrara, oltre ai mausolei di Maria di Borgogna e Carlo il Temerario. La torre è la più alta del Belgio (122 m) dopo quella della Cattedrale di Anversa.
Piazza dei Conciatori
Sul lato opposto del Vismarkt, il mercato coperto del pesce, si apre l’ingresso sulla Huidenvettersplein, la piccola e animata Piazza dei Conciatori. Unica testimonianza delle attività che in passato si svolgevano in questo luogo è una formella raffigurante il viso di un uomo con il naso arricciato per il cattivo odore che aleggiava nell’aria. La si può vedere all’angolo della Casa dei Conciatori.
Tenuta Adornes
Nel XV secolo Anselm Adornes, figlio di un mercante originario di Genova che si era stabilito a Bruges, fece costruire una copia della chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme. La cappella è occupata dal cenotafio di Anselm Adornes e Margaretha Van der Banck, sua moglie. Alle loro spalle la pala d’altare
del Calvario in pietra calcarea sulla quale sono scolpiti i segni della Passione di Cristo. Dopo uno sguardo alle cinquecentesche vetrate in cui sono raffigurati due dei fratelli Adornes, il giro degli appartamenti privati e dell’ampio giardino conclude la visita della Tenuta Adornes.
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Bruges, itinerario dei Primitivi fiamminghi
Durante il periodo d’oro Bruges vide il fiorire di attività commerciali che l’arricchirono anche dal punto di vista artistico. Divenne meta di numerosi pittori – tra cui Jab van Eyck e Hans Memling – che iniziarono a dipingere secondo nuovi canoni, dando vita al movimento dei Primitivi fiamminghi. Un itinerario a piedi consente di ammirare le opere dei due artisti nei musei cittadini.

Ospedale di San Giovanni
Risalente al XII secolo, l’Ospedale di San Giovanni ospita un museo che racconta la storia e i progressi della medicina negli ultimi mille anni. La collezione dedicata ad Hans Memling espone anche il Reliquiario di Sant’Orsola, una cassa in legno intagliato e dorato dipinta con scene religiose. Tra le opere iperrealiste si segnala la scultura a grandezza naturale dell’australiana Patricia Piccinini, realizzata nel 2023.
Groeningemuseum
Il Museo Groeningen raccoglie sei secoli d’arte, da Jan van Eyck a Marcel Broodthaers. Oltre all’ampia collezione dei Primitivi fiamminghi ospita un’apprezzata sezione rinascimentale e barocca. Degna di nota anche la selezione di opere dei secoli XVIII e XIX, fino al Simbolismo, l’Espressionismo e l’arte moderna.

Nei dintorni di Bruges, in bici verso i castelli
ll modo migliore per visitare le antiche dimore estive erette nei dintorni di Bruges è con la bici, approfittando della rete di percorsi ciclabili che si dipanano dal centro.
Castello di Ooskerke
A circa sei chilometri da Bruges, nella cittadina di Damme, il Castello di Oostkerke nel corso dei secoli ha assunto diverse forme; oggi si contraddistingue soprattutto per i suoi giardini. Il lungo viale alberato introduce al portale d’ingresso, protetto da due torri in mattoni rossi; su queste si aprono una serie di finestre e le feritoie all’altezza del ponte di accesso, sorvegliato da due leoni in pietra.

Castello di Ten Torre
A Oedelem, a sette chilometri da Bruges, il castello di Ten Torre è un elegante esempio di architettura neogotica dotato di giardino all’inglese e fossato, immerso in un parco di 173 ettari. Oggi è sede di un’esclusiva struttura ricettiva che la famiglia belga Vincke ha ristrutturato e arredato in chiave contemporanea.

Castello di Loppem
Classica residenza estiva dei nobili di Bruges, il maniero di Zedelgem è realizzato in stile neogotico fiammingo. Fu voluto dal nobile Charles van Caloen e da sua moglie, la contessa Savina de Gourcy Serainchamps. Costruito a metà del XIX secolo, finemente affrescato e decorato con dipinti e arazzi, è circondato da un grande parco che ospita un labirinto. Il suo interno conserva una collezione di opere d’arte e mobili d’epoca.
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Ostenda si fa… in tre
Circa trenta chilometri separano Bruges da Ostenda, vivace e moderna città affacciata sul Mare del Nord. Per raggiungerla si può usufruire dei frequenti treni che collegano i due centri urbani in soli quindici minuti. Il 2024 è un anno particolarmente significativo per la località delle Fiandre grazie alla concomitanza di tre grandi eventi.
- L’esposizione triennale di arte contemporanea Beaufort24
- Il festival di arte urbana The Crystal Ship
- Le celebrazioni per il settantacinquesimo anniversario della morte del pittore e incisore James Ensor

Beaufort 24
In occasione dell’evento Beaufort 24 convergono in città numerosi artisti internazionali per esporre le loro creazioni. Gran parte di queste opere, disposte tra il centro e lungo i settanta chilometri di spiaggia dorata tra Knokke-Heist e De Panne, contribuiranno ad ampliare il museo open air alimentato proprio dalla triennale. Imboccata la bellissima passeggiata che costeggia la spiaggia e lasciando alle spalle i moderni grattacieli, ci si imbatte nell’opera Rock Strangers realizzata dall’artista belga Arne Quinze per l’edizione 2012.
Grandi e deformate rocce aliene, con il loro vivido color arancione, contrastano con l’anonimo grigiore della Zeeheldenplein, la piazza che le ospita. All’estremità del porto, sulla diga foranea (la Westelijke Strekdam), si erge il Monumento alla Conchiglia (2018), opera del belga Stief DeSmet.

Installazioni a Westende Bad
Raggiunta la fermata Oostende Marie Joséplein e saliti a bordo del Kusttram in direzione De Panne si raggiunge in quaranta minuti Westende Bad. Da qui si procede a piedi lungo le alte dune punteggiate dalle installazioni. The Navigator Monument (2018), opera in bronzo di Simon Dybbroe Møller dedicata a Netscape Navigator, il primo browser per reperire informazioni su Internet. Metamorphosis (2021), installazione di Oliver Laric.
Segue I can Hear it (2012) di Ivars Drulle, due grandi trombe di grammofono rivolte verso il Mare del Nord quasi a volerne catturare il suono. L’Olentop (2012) di Nick Ervinck, un’imponente e articolata struttura di colore giallo che sovrasta le dune costiere e rappresenta, secondo l’autore, l’immagine macro di un’onda che si rifrange con violenza. Infine, il Caterpillar con il suo rimorchio di Wim Delvoye (2003), famosa e moderna macchina edile statunitense rappresentata con motivi decorativi gotici: un raccordo tra passato e presente.
L’anno di Ensor
“Il pittore delle maschere”. Così è stato definito James Ensor per aver rappresentato nei suoi dipinti personaggi surreali, immersi in contesti fantastici nei quali la maschera diveniva metafora del suo tempo. Alcune delle sue opere sono esposte al Mu.ZEE-Museo di Arte Moderna, mentre le copie di quelle più note sono visibili nella casa natale del pittore, con le stanze ancora arredate con il mobilio originale, dove la mansarda fungeva da atelier fin dal 1890. Al maestro fiammingo è dedicata anche la mostra “I sogni più sfrenati di Ensor. Oltre l’impressionismo”, visitabile presso il KMSKA – Museo Reale Belle Arti di Anversa fino al 19 gennaio 2025.

The Crystal Ship
A partire dal 2016 Ostenda ospita annualmente The Crystal Ship, il festival di arte contemporanea che invita artisti di fama mondiale a realizzare murales e installazioni. Tra le opere si segnalano l’enorme balena azzurra dell’olandese DZIA; l’imponente figura di un uomo che proietta la sua ombra del brasiliano Alex Senna; la dedica della britannica Helen Bur al cantante rock Arno scomparso prematuramente. Non mancano gli omaggi a James Ensor: William con una maschera della canadese Katie Green e il grande murale di SozyOne all’angolo tra Langestraat e Vlaanderestraat.

L’enigma risolto
A quattro fermate di tram da Ostenda, raggiungi il quartiere Raversyde. Qui puoi vedere ciò che rimane del Vallo Atlantico, il sistema di difesa voluto da Hitler per fronteggiare l’invasione degli Alleati che si estendeva dalla Francia alla Norvegia.

Non appena superato l’ingresso si nota l’Enigma, la famosa macchina usata dall’esercito tedesco per cifrare e decifrare messaggi. Il suo funzionamento fu però scoperto da un gruppo di scienziati inglesi guidati dal matematico Alan Turing. La passeggiata si snoda tra postazioni di cannoni e mitragliere, casematte, trincee e allestimenti offrono uno spaccato della vita dei soldati nei bunker durante la guerra. Tra i due percorsi dedicati alla Prima e alla Seconda Guerra Mondiale è inserita un’altra opera facente parte della Triennale di Beaufort: Casa a Scacchi Verdi (2015) dell’artista Lily van der Stokker.
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Dove sostare
- Bruges Camping Memling A tre chilometri dal centro, raggiungibile con i trasporti pubblici.
- Parking Kanaaleiland, Bargeweg. Nei pressi della stazione ferroviaria e del porto turistico, collegato al centro città tramite una comoda pista ciclabile che corre lungo il fiume.
- Jabbeke Camping Klein Strand
- Bredene Camping Duinzicht
- Westende Kompas Camping Westende
- Ostenda Camperplaats Oostende, tel. 0032/59/704466
- Middelkerke Camperpark Zeester; area camper nelle vicinanze dell’Atlantikwall.