
Maremma toscana, a spasso per le meraviglie della Feniglia
Se ami camminare o pedalare cosa c’è di meglio di una giornata che si snodi – preferibilmente fuori stagione – sulle rive del mare? Silenzioso e solitario, immerso nella luce tagliente di una giornata tersa, col solo rumore dei passi, del vento, della risacca e delle grida degli uccelli marini. Eccoci alla riserva della Feniglia in Maremma!

L’itinerario che ti proponiamo – lungo 30 km ma percorribile anche per tratti parziali e in bici – è raggiungibile con il camper (sostando in una delle aree di sosta disponibili fra Orbetello e l’Argentario) ma anche rapidamente da Roma con il treno, lungo la suggestiva linea tirrenica che sfiora silenziosa un mare acceso di riflessi.
Da Orbetello a Ansedonia
Dalla stazione di Orbetello iniziamo a percorrere la piacevole Via di Cameretta: una strada campestre di serene dimore e fattorie tra filari di ulivi, con il Monte Argentario che si staglia all’orizzonte.

In cammino sfioriamo le pozze della Laguna di Levante, dove fenicotteri e aironi cinerini si specchiano nell’acqua immobile.
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Dopo essere saliti all’abitato di Ansedonia, dove ville esclusive sono state ricavate nella bellezza della macchia mediterranea, la strada prende a scendere e da una ripida scaletta arriva nitido il sentore di salsedine (se sei in bici puoi seguire la strada).

In breve siamo alle onde dell’antico Portus Cosanus, infrastruttura portuale della città romana di Cosa, dominata ora dalla Torre della Tagliata, o Torre Puccini per aver ospitato il compositore toscano. Un canale tuttora funzionante – la Tagliata, appunto – impediva l’insabbiamento del fondale grazie al movimento delle maree.

Lo Spacco della Regina
Mentre due arrampicatori si allenano sulle pareti della falesia, scorgiamo subito la stretta apertura che dà accesso allo Spacco della Regina. Torcia alla mano c’introduciamo in quest’angusta e alta faglia naturale, in un ambiente di penombra reso ancora più magico e misterioso dalla tenue luminosità che trafila dall’alto fra le fronde degli alberi.
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In due punti la pancia della montagna si allarga, fra giochi di luci e di ombre alcuni colombi frullano in alto tubando e poi usciamo nella grandiosità della terza sala. Un ambiente di roccia scura che sembra il fondo di un vulcano: luogo di segreti riti e di magie dei lucumoni etruschi.

il Parco Archeologico dell’Antica città di Cosa
Riguadagniamo la luce e ci avviano ora in cima al promontorio, dove mura ciclopiche serbano fra gli ulivi i ruderi dell’antica città di Cosa, con una vista che su un fondale turchese spazia dal Monte Argentario al Tombolo della Feniglia a Orbetello e alla sua laguna.

La Riserva Naturale Duna Feniglia
È tutta discesa ora verso il Tombolo della Feniglia. Il cammino è lungo è un po’ monotono nella vasta e silente pineta, ma basta far andare i pensieri e il tempo vola. Ci spostiamo prima sulla grande spiaggia e poi dall’altra parte a costeggiare la laguna, fra fenicotteri, aironi e aromatiche fioriture di rosmarino che si stagliano su una vista veneziana di Orbetello.

Su questo arenile la leggenda narra sia morto di febbri Caravaggio ed è d’uopo anche una visita alla strana stele posta in memoria.
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Orbetello e le Trasvolate atlantiche
Termina il Tombolo e una pista ciclabile agevola ora il nostro arrivo a Orbetello. Percorriamo le vie del borgo marinaro e attraverso Porta Nuova accediamo al dimenticato Parco delle Crociere, dove nell’Esedra dei Trasvolatori Atlantici sono raccolte eroiche memorie aeronautiche.

Questo era infatti il sedime dell’idroscalo militare (distrutto dai tedeschi in ritirata) dal quale partirono le trasvolate transoceaniche del 1930 e del 1933, pianificate e portate al successo da Italo Balbo. Se oggi scavalchiamo gli oceani quasi senza accorgercene, lo dobbiamo anche a questi ardimentosi e incoscienti che osarono quello che si pensava fosse impossibile.

A questo punto la memoria si completa un chilometro più avanti nel Cimitero di Orbetello, dove nel Riquadro degli Atlantici riposano Italo Balbo e il suo equipaggio, periti in quello strano incidente presso l’aeroporto di Tobruk il 28 giugno 1940. Intorno, coloro che presero parte alle trasvolate con i velivoli Savoia-Marchetti S.55.

Dove sostare con il camper
- Orbetello I Delfini Strada Vicinale Saline Breschi 8, Orbetello, tel. 0564 870351, www.aidelfini.it, info@aidelfini.it. Aperta da aprile a ottobre.
- Porto Ercole La sosta di Feniglio (convenzionato con il PLEINAIRCLUB). SP Porto Ercole – Orbetello, tel. 377 5398822, www.areasostaciropark.it, info@areasostaciropark.it. Aperta da aprile a settembre.
- Porto Ercole Le Miniere SP Porto Ercole – Orbetello, tel. 334 1556285, www.areasostacamperleminiere.com, info@areasostacamperleminiere.com. Aperta da Pasqua a fine settembre.
Testo e foto di Marco Sances
