Stellantis, siamo stati nella fabbrica del Ducato

Nel polo produttivo di Atessa è ai nastri di partenza la nuova generazione dei furgoni Stellantis. Base per i veicoli camper della prossima stagione
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Abbiamo avuto l’opportunità di visitare lo stabilimento Stellantis Europe di Atessa dove nascono – a fianco del best seller Fiat Professional Ducato – i Peugeot Boxer, i Citroën Jumper, gli Opel/Vauxhall Movano e, new entry di fine 2023, anche i Toyota Proace Max.

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Gamma meccaniche Stellantis

Numeri alla mano, lo stabilimento di Atessa, inaugurato nel 1981, ha prodotto fino ad oggi 7,3 milioni di furgoni. Raggiungendo l’attuale produzione giornaliera di circa 1.200 veicoli esportati all’85% in tutto il mondo. Nel 2023 Stellantis si conferma leader del settore sia in Europa, con una quota di mercato superiore al 30%, che in Italia con una quota del 45,5% e dove il marchio Fiat Professional con il Ducato guida le vendite con il 26,1%.

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Polo Stellantis di Atessa

Significativi risultati anche per i veicoli commerciali 100% elettrici, oggi ancora poco interessanti per il settore dei veicoli ricreazionali. Hanno rappresentato lo scorso anno per Stellantis la leadership in Italia con il 47,5% di quota di mercato.

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Lastratura

I quattro veicoli commerciali, attualmente in preserie, entreranno nella regolare produzione a partire dai prossimi mesi, rivelando così che i costruttori di camper innoveranno le gamme dalla stagione 2024-25.

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Lastratura

Le novità presentate nello stabilimento di Atessa propongono importanti aggiornamenti sotto il profilo dei propulsori, conformi alla normativa Euro 6E e unificati in un’unica cilindrata 2.2 a elevata efficienza, con una riduzione dei consumi e di emissioni di oltre il 7%.

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Montaggio

Il nuovo motore diesel MultiJet è disponibile per le gamme leggere in tre livelli di potenza: 120, 140 e 180 cv, con un nuovo cambio manuale a 6 rapporti, e 140 e 180 cv proposti anche con cambio automatico a 8 velocità per le versioni Heavy Duty.

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Montaggio

Novità anche nei i veicoli elettrici con una nuova batteria con oltre 420 km di autonomia.

Le fasi della produzione

Occupa una superficie totale di 120 ettari e riunisce le tre fasi produttive della lastratura, verniciatura e montaggio. Un ulteriore reparto è riservato alle molteplici personalizzazioni per i mezzi da lavoro o destinati al trasporto passeggeri che portano a 8.000 diverse configurazioni possibili di Ducato e altri marchi.

verniciatura
Verniciatura

La lastratura

È l’unità più automatizzata con la presenza di robot e numerose stazioni automatiche di saldatura e spalmatura di ultima generazione. Il tutto gestito da personale altamente qualificato. In questo specifico processo produttivo, dove lavorano 1.541 dipendenti, per ogni singolo furgone vengono realizzati ben 5.517 punti di saldatura: il 78% con processi automatizzati e il 22% con processi manuali. Le lamiere vengono assemblate tra di loro attraverso un processo automatico dove comunque la parte umana resta fondamentale.

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Lastratura

La verniciatura

Le lamiere, ormai assemblate in scocca, vengono verniciate. L’impianto per tecnologia, rispetto dell’ambiente e sicurezza per le circa 150 persone che lavorano per turno è tra i più avanzati d’Europa. All’interno dell’edificio, lungo circa 330 metri e largo 60, ci sono 32 robot che applicano il sigillante e lo smalto. Infatti, a differenza delle automobili, le scocche dei veicoli commerciali sono verniciate anche all’interno, perché le superfici delle versioni da carico sono in vista.

verniciatura
Verniciatura

Il montaggio

Qui 1.857 dipendenti sono al centro del processo lavorativo. È grazie anche a loro che Il Fiat Professional Ducato a gennaio 2024 è stato ancora una volta il best seller del mercato dei veicoli commerciali in Italia con oltre 2.000 immatricolazioni.

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Montaggio

Il ciclo produttivo si conclude con la logistica che per le esigenze di stoccaggio e distribuzione registra l’arrivo giornaliero di 300 tir e di un treno per la componentisica e la partenza di 190 bisarche e un convoglio ferroviario carichi di furgoni.

Testo di Bruno Andrea Ciattini

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