In camper attraverso l’Umbria, il cuore verde d’Italia, alternando le visita a borghi e città d’arte alle soste presso i birrifici artigianali.
L’Umbria a tutta birra
Da qualche tempo in Italia è esploso l’interesse per la birra. Nel 2023 nel nostro paese ne sono stati prodotti oltre 17 milioni di ettolitri, e molti di questi sono il frutto del lavoro di birrifici artigianali e microbirrifici.

Solo in Umbria sono presenti più di una trentina di birrifici artigianali. Per conoscerne i recapiti basta visualizzare l’apposita sezione del sito dell’ente di promozione turistica dell’Umbria. Alcuni sono di piccole dimensioni, altri hanno raggiunto un livello industriale. Tutti approfittano delle acque sorgive e utilizzano malti da cereali autoctoni.
Fra loro troviamo giovani imprenditori, aziende di lunga tradizione e perfino una brasserie all’interno di un monastero. L’elemento che accomuna queste realtà è il legame con i loro territori dalla forte vocazione agricola. I birrai umbri non temono di sperimentare. Creano prodotti unici con ingredienti insoliti – per esempio il miele o il vino – coadiuvati dal Centro di Ricerca per l’Eccellenza della Birra ospitato presso l’Università di Perugia.

L’itinerario
Se collochiamo i birrifici umbri sulla cartina vediamo che sono distribuiti un po’ in tutta la regione. È dunque possibile collegarli tra loro creando percorsi che permettono non solo di “andare per birra”, ma anche di godere delle bellezze paesaggistiche, naturalistiche ed enogastronomiche del Cuore Verde d’Italia. In questo articolo proponiamo un anello tra borghi e birrifici nella zona centro-meridionale dell’Umbria.
Terni
La città è spesso considerata solo per le sue acciaierie, a cui è dedicato un museo all’interno del CAOS -Centro Arti Opificio Siri. Invece il centro storico è interessante e mantiene vestigia antiche e palazzi rinascimentali, nonostante le gravi distruzioni provocate dai bombardamenti degli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale.
Una città romantica
Terni è una città romantica. Non si può fare a meno di visitare la tomba di San Valentino, situata in una bella basilica barocca un po’ fuori dal centro, e attaccare un messaggio sull’albero all’esterno. Il vescovo della città, martirizzato nel 273 dopo Cristo, è considerato il patrono degli innamorati per avere unito in matrimonio un centurione romano e una giovane cristiana.

La Cascata delle Marmore
A sette chilometri dal centro il fiume Velino si getta nel Nera dando origine alla Cascata delle Marmore (ci cui abbiamo parlato qui). Create dai Romani tre secoli prima di Cristo deviando il corso del Velino per bonificare la piana reatina, sono le cascate artificiali più alte d’Europa: ben 165 metri in tre salti. Il nome deriva dai sali di carbonato di calcio presenti sulle rocce che le rendono simili al marmo bianco. L’area delle cascate è inclusa all’interno di un parco attraversato da vari sentieri con due accessi a pagamento, il belvedere inferiore e il belvedere superiore. Vicino al belvedere inferiore è presente un’area attrezzata per camper con 22 piazzole.

Birrificio Bro
Il Birrificio Bro di Terni produce birre “vive” ad alta fermentazione, non filtrate, non pastorizzate, senza conservanti e rifermentate per una ventina di giorni in bottiglia con i loro lieviti. È aperto alle visite su appuntamento.

Spoleto
Da Terni a Spoleto sono una trentina di chilometri sull’antica Via Flaminia. Arrivando da sud, spicca subito in alto il profilo della trecentesca Rocca Albornoziana, posta a 400 metri di altitudine sul colle Sant’Elia. Insieme al museo allestito al suo interno, è facilmente raggiungibile agevolmente grazie al sistema di scale mobili che collegano il centro storico alla parte bassa della città.

Famosa a livello internazionale per il Festival dei Due Mondi, Spoleto dal 2011 vanta anche l’inserimento nel Patrimonio Unesco dell’Umanità con la Basilica di San Salvatore, una rara testimonianza di architettura longobarda costruita tra la fine del IV e l’inizio del VI Secolo. L’edificio è stato danneggiato dal terremoto ed è ancora in fase di restauro, pertanto non si può accedere: ci si deve accontentare di sbirciare gli interni da una grande vetrata. A proposito di Longobardi, solo tredici chilometri separano Spoleto dal Tempietto del Clitunno a Campello, anch’esso patrimonio Unesco, preso a modello dai maestri rinascimentali.

Birrificio Caber Beer
Quando una passione diventa impresa. A Spoleto la Caber Beer è nata quasi per gioco come birrificio casalingo. Oggi produce una ventina di tipi di birre ad alta fermentazione in stile belga e inglese con l’orzo coltivato nella propria azienda agricola. Il birrificio è completamente alimentato a energia solare; è aperto alle visite e alle degustazioni non manca uno spaccio aziendale.

Monti Sibillini e Valle del Menotre
Spoleto è l’entry point per visitare la verde e selvaggia Valnerina. Percorrendo la SS 685 a Cerreto di Spoleto si devia a destra per raggiungere Cascia, con il santuario di Santa Rita, e Norcia, con la celebre basilica di San Benedetto. Purtroppo il terremoto del 2016 ha provocato gravi danni al patrimonio artistico e culturale delle due città racchiuse nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
I lavori di ricostruzione sono ancora in corso, e una visita ha una forte valenza simbolica e concreta. Si può contribuire alla ripartenza acquistando i rinomati prodotti tipici del territorio, tra cui gli immancabili salumi: non per nulla il termine norcineria deriva proprio da Norcia.
Cerreto e Sellano
Più semplice è tornare verso Cerreto e passare da Sellano, nella Valle del Menotre, dove ci attende l’altissimo ponte tibetano che unisce Sellano alla frazione di Montesanto. Un’esperienza per cuori forti, visto che si cammina imbragati su una stretta passerella lunga mezzo chilometro posta a 175 metri di altezza.

Rasiglia
Poco oltre ci fermiamo a Rasiglia, un borgo un tempo importante per i suoi mulini. Un breve itinerario porta alla scoperta degli antichi canali e alle cascate. E a proposito di cascate, sono belle da vedere quelle del fiume Menotre a Pale, frazione di Foligno sulla Statale 77. La ricchezza d’acqua ha reso la località famosa per le sue cartiere: la carta utilizzata per la prima edizione a stampa della Divina Commedia proveniva da questa località umbra.
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Birrificio Birra Nursia
Ut laetificet cor, per rallegrare il cuore. Questo è il motto della Birra Nursia prodotta nel Monastero di San Benedetto in Monte a Norcia, la città del fondatore dei Benedettini. Qui si producono tre tipi di birra, una bionda, una scura e la Tripel, dal colore ambrato e dal sapore forte: le entrate del birrificio servono a sostenere le attività dell‘abbazia.

Foligno e dintorni
Benché vanti una storia antichissima, nei secoli guerre e terremoti hanno influito non poco sull’aspetto di Foligno. Distruzioni e ricostruzioni si sono susseguite ma quello che non è mai cambiato è il tipico impianto romano con corso Cavour e Via Mazzini, le due strade principali, che si intersecano. Foligno è bella e facile da girare a piedi: gli edifici principali si concentrano intorno a Piazza della Repubblica.
La Quintana
Due volte all’anno, a giugno e a settembre, la città si ferma per la Quintana, una competizione equestre tra i rioni della città risalente al 1448, accompagnata da un corteo in costume d‘epoca.
I prodotti tipici
Foligno è una città golosa, con molti ristorantini e negozi di alimentari. Non si può proseguire senza avere assaggiato la rocciata, un dolce di pasta allungata e arrotolata ripieno di mele, noci e cacao; e se volete farvi un nemico a Foligno, ditegli che la rocciata assomiglia a uno strudel!
La Norcineria Massatani, in Piazza Don Michele Faloci Pulignani 36, da oltre un secolo è uno dei posti più famosi della città. Propone squisiti panini da asporto ed è anche bistrot.
A proposito di prodotti tipici: a una ventina di chilometri dal centro, sulla Statale 77, la frazione di Colfiorito è famosa per le patata rossa e le lenticchie.
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Il birrificio Fratelli Perigini
Ha iniziato la produzione a Foligno nel 2012. In omaggio ai santi della regione, ciascun tipo di birra porta appunto il nome di un santo, tranne l’Alzabove, una birra speciale belgian ale prodotta con l’acqua di Rasiglia, una delle località – insieme a Pale e Foligno – dove è presente un punto vendita e degustazione. Per le visite è consigliata la prenotazione.

Tra Spello e Assisi
Percorrendo la superstrada da Foligno alla volta di Assisi, qualche chilometro prima incontriamo Spello, adagiata su uno sperone del Monte Subasio. In epoca romana fu un centro importantissimo come testimoniano i numerosi resti, tra i quali la Villa dei Mosaici. Tra antichità, Medioevo e Rinascimento, l’elenco delle cose da vedere è lungo e sicuramente la località merita una tappa.
L’Umbria è la terra di santi, e Assisi ne è la capitale. San Francesco e Santa Chiara nacquero proprio nella cittadina che vive nel loro nome anche se, paradossalmente, il patrono di Assisi non è Francesco, ma Rufino. Il centro storico è un concentrato di meraviglie. A cominciare dalla Basilica di San Francesco, recuperata dopo il terremoto del 1997, formata da due chiese sovrapposte, una inferiore e una superiore: in quest’ultima lascia a bocca aperta il ciclo di ventotto affreschi realizzati da Giotto con le Storie della Vita di San Francesco.

L’Eremo delle Carceri
Sulle pendici del Monte Subasio sorge l’Eremo delle Carceri, che non significa prigione, ma luogo appartato e solitario dove Francesco e i suoi compagni solevano ritirarsi in preghiera. Immerso in un bosco di lecci secolari, è raggiungibile anche con il camper, approfittando dello spiazzo non attrezzato situato nelle vicinanze.
Il Birrificio Birra dell’Eremo
Fondata nel 2012 a 7 chilometri da Assisi, l’azienda Birra dell’Eremo produce oltre 40.000 litri al mese di birra articolati in otto varietà. Il birrificio porta avanti una particolare ricerca sui lieviti e sperimentazioni su speziature e fermentazioni che hanno valso a Enrico, co-fondatore laureato in Biotecnologie Agrarie e Ambientali, il premio birraio dell’anno 2023. Le visite si tengono dal lunedì al venerdì, la prenotazione è consigliata.
Torgiano e Cannara
Assisi è il giro di boa. Sfioriamo Perugia e imbocchiamo la E45 in direzione sud verso Torgiano, località celebre per l’olio e per il vino. Ai prodotti tipici locali sono dedicati i Musei della Fondazione Lungarotti MOO e MUVIT e il progetto Scultori a Brufa. La Strada del Vino e dell’Arte, un parco tematico con una trenta di opere create da scultori contemporanei di fama internazionale.
Proseguendo sulla SP 403 una deviazione ci conduce a Cannara. Se tra le cose da vedere c’è l’Infiorata di Pentecoste, tra quelle da assaggiare vi è la Cipolla di Cannara, inserita nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali. E ancora, il 3 febbraio, durante la Festa di San Biagio, si dà il via a giochi di abilità tra i quali il Ruzzolone, una tradizione che consiste nel far rotolare delle forme di formaggio per le vie del centro.

Bevagna e Montefalco
Tornati sulla SP403 troviamo, uno dopo l’altro, i borghi di Bevagna e Montefalco (di cui abbiamo parlato qui). Bevagna fu fondata dai Romani, che vi costruirono addirittura un porto fluviale: era la base di una via di collegamento che portava direttamente a Roma sfruttando le acque del Clitunno e del Topino che si gettano nel Tevere. In Piazza Silvestri, la chiesa di San Michele e quella di San Silvestro sono due gioielli di architettura romanica.
Dici Montefalco e subito pensi al Sagrantino. Ma il nome è anche legato a grandi artisti come il pittore quattrocentesco Benozzo Gozzoli, le cui tele si trovano nella Pieve di San Fortunato e nel complesso museale di San Francesco insieme a opere del Perugino.

La Fabbrica della Birra Perugia
Situata a Torgiano, la Fabbrica della Birra Perugia deve il nome a un antico birrificio aperto nel capoluogo nel 1875 e chiuso nel 1926. Nel 2006 il marchio è stato acquistato e, dopo lunghi lavori, ha riaperto nel 2013. L’azienda vanta numerosi premi, tra i quali il titolo di “Birrificio dell‘Anno“ 2016. Dal 2019 è stato aperto un nuovo impianto con la taproom, un locale con vista sulla produzione aperto tutti i giorni dove assaggiare e acquistare le birre. Il venerdì e il sabato si effettuano su prenotazione visite guidate.

Todi
Da Montefalco a Todi si percorre una trentina di chilometri sulla Regionale 316, le Provinciali 414 e 418 e la Statale 79 bis. Arrivando, vediamo dal basso il nucleo storico ancora racchiuso dai bastioni, con le loro porte intatte. Il Medioevo è stato il periodo storico di maggior splendore della città e lo testimoniano, oltre alle triplice cerchia di mura, la Piazza del Popolo e il Duomo dell’Annunziata.
Nella città del frate e poeta Jacopone è interessantissima la Todi sotterranea, in parte visitabile. Più di tre chilometri di cunicoli e gallerie, centinaia di pozzi di varie epoche e decine di cisterne preromane, romane e medievali. Un sistema ad alta ingegneria idraulica utilizzato fino al 1925 per l’approvvigionamento e il drenaggio dell’acqua che si accumulava nel sottosuolo.
Nel centro storico, a pochi passi da Piazza del Popolo, l’artista irlandese Brian O’Doherty e sua moglie Barbara Novak hanno trasformato la loro casa dipingendola interamente con colori sgargianti e forme geometriche.
Non lontano dall’area di sosta per i camper è stato allestito il Beverly Pepper Park, un percorso immerso nel verde con venti sculture che raccontano la carriera dell’artista americana dal 1960 agli anni Duemila.

Verso Orvieto
Per andare da Todi a Orvieto si prendono la Statale 448 e poi la 205 a Baschi. Il percorso passa tra boschi e uliveti costeggiando il Lago di Corbara, un bacino artificiale di circa dieci chilometri quadrati in una splendida valle all’interno dell’area protetta del Parco Fluviale del Tevere.
Quando sei a Todi non dimenticare di fare un salto Cantina Roccafiore, in Località Collina.

Orvieto
Spicca da lontano, posta com’è in alto su uno sperone di tufo. Simbolo della città è il duomo con la sua facciata gotica: legato a questo splendido monumento è l’automa che batte le ore sulla Torre di Maurizio, all’angolo con Piazza del Duomo; fu il primo costruito in Italia nel 1348. Insieme al Pozzo della Cava, famosissimo è il Pozzo di San Patrizio. Un approdo strategico per la visita della città e dei dintorni è l’area di sosta Battistelli, situata a pochi passi dalla funicolare per il centro storico.
Se vuoi rifornire la cambusa di vino vai alla Cantina Custodi, in Viale Venere.
Leggi l’approfondimento su Orvieto

Il Birrificio Centolitri
A una decina di chilometri da Orvieto, il Birrificio Centrolitri di Baschi produce artigianalmente birre non filtrate e non pastorizzate rifermentate in bottiglia. Propone birre ispirate alla cultura e ai sapori umbri utilizzando l’acqua locale e valorizzando il territorio. È stato uno degli otto birrifici umbri a distinguersi nell’edizione del 2022 del Premio Cerevisia, prestigioso concorso nazionale, supportato dal Ministero delle Politiche Agricole. Offre visite guidate e vendita diretta presso la sede.

Tra Amelia e Narni
Per raggiungere Amelia imbocchiamo la A1 fino ad Attigliano e poi la Provinciale 31. A circa due chilometri dal borgo c’è il parco fluviale urbano del Bacino del Rio Grande con i suoi percorsi di trekking che si snodano tra i boschi, le campagne e le coltivazioni di frutti antichi. Amelia si trova in una zona ad alta vocazione agricola con numerosi prodotti tipici: i fichi secchi, la piccola fava cottòra raccolta a mano come un tempo e il Vin Santo. Ma c’è tanto da vedere anche nel centro, a cominciare dalle cisterne di epoca romana accessibili da Piazza Matteotti.

Narni, Corsa all’Anello e misteri sotterranei
A una manciata di chilometri da Amelia, sulla Statale 675, in direzione opposta alle cascate, incontriamo infine Narni, ideale chiusura del nostro percorso. Un parcheggio adatto ai camper si trova proprio nelle vicinanze delle scale mobili che salgono al nucleo storico. La città della celebre Corsa all’Anello che si svolge nella primavera di ogni anno è interessante per i suoi palazzi medievali ma anche per la Narni Sotterranea, un complesso ipogeo che racconta la storia della città dai Romani fino alla metà del XVIII secolo passando per i tempi bui dell’Inquisizione.

Birrificio Amerino
È un‘azienda giovane: il mastro birraio Alessandro Di Stefano ha frequentato i corsi del CERB presso l’Università di Perugia e nel 2017, aiutato dal fratello Marco, ha aperto il suo impianto. Il Birrificio Amerino ha ottenuto numerosi riconoscimenti anche per la sperimentazione (per esempio aggiungendo i fichi) e reinterpretazione dei vari stili di birra. I prodotti del Birrificio Amerino si fanno notare anche per le lattine e le etichette delle bottiglie particolarmente colorate e decorate.
Testo di Graziano Capponago del Monte

Dove sostare
Assisi Camping Green Village Assisi, Via San Giovanni in Campiglione 110.
Assisi Camping Fontemaggio, via Eremo delle Carceri 24
Assisi Agriturismo all’Antica Mattonata, Via Francesca 2.
Assisi Parcheggio Santa Maria degli Angeli, Via Giosuè Borsi.
Bevagna Centro turistico Pian di Boccio, Via Pian di Boccio 10
Campello sul Clitunno Antico Frantoio Carletti, Via Camesena 1
Cascia Agriturismo Valle Tezze, Loc. Valle Tezze
Montefalco Cantina Antonelli San Marco, Loc. San Marco
Montefalco Frantoio e Cantina Montioni, Viale della Vittoria 34
Narni Area di sosta presso il Parcheggio del Suffragio, vicino alla funicolare per il centro.
Orvieto Area di sosta Renzo Battistelli, Strada della Direttissima
Orvieto Agriturismo Pomonte Loc. Canino