L’area compresa tra il fiume Tesina e la destra Brenta è un corridoio verde che conserva i tratti più caratteristici della campagna veneta. La Pianura Vicentina si presta a lunghe passeggiate a piedi o in bici, lungo argini di fiumi o canali e con i Monti Berici a fare da sfondo.
La pista nei pressi di Sarmego
Il nuovo percorso in bici nella Pianura Vicentina propone un anello di 40 chilometri (45 se si calcola il tratto fi no a Lanzè) che tocca le località di Camisano Vicentino, Grisignano di Zocco, Grumolo delle Abbadesse, Torri di Quartesolo, Quinto Vicentino e Gazzo.
I sei comuni sono coinvolti nel “progetto integrato d’area rurale” (PIA-R) della media Pianura Vicentina, che ha lo scopo di tutelare e rilanciare il territorio con interventi volti a restaurare il patrimonio architettonico legato al mondo rurale e valorizzare alcune produzioni agricole di qualità.

L’itinerario ciclistico ha il compito di portare alla scoperta di queste eccellenze in sella alla propria due ruote, il mezzo ideale per fare qualche piccola deviazione e visitare una villa, un caseificio o una fattoria coniugando attività fisica e relax; si tratta di una gita adatta a tutti in quanto si svolge interamente in zone pianeggianti, sfruttando principalmente la viabilità rurale e urbana esistente e anche di strade interpoderali.
La palladiana Villa Thiene è il Municipio di Quinto Vicentino
Parcheggiamo il camper nell’area di sosta presso il ristorante Dai Gelosi a Valproto, frazione di Quinto Vicentino: a 150 metri c’è la pista. Inforchiamo la bici e ci dirigiamo verso Camisano, oltrepassando il lungo rettilineo della strada provinciale e immergendoci subito nell’atmosfera bucolica della campagna vicentina, con qualche tratto di sterrato fino a Grantortino e Rampazzo. La segnaletica indica i nomi dei paesi e le distanze chilometriche; bisogna fare attenzione per trovare i piccoli cartelli con le direzioni di marcia, non sempre sistemati nei posti ideali.

È piacevole pedalare accanto al fiume Poina fino quasi a Camisano, dove il tracciato s’interrompe: bisogna scendere dall’argine e attraversare il paese, dove ci si troverà a chiedere indicazioni per riguadagnare la pista. Se si vuole evitare il centro, scesi dall’argine seguiamo il curvone sulla sinistra dopo le case e quando all’incrocio giriamo a destra seguendo la laterale della strada; passato il supermercato Aliper e alcune rotonde si raggiunge Via Pomari dove troviamo il cartello grande con le indicazioni della pista.

A Torri di Quartesolo, la Villa Da Porto Rigon risale al XVII secolo
Lasciato Camisano ritroviamo l’argine e l’atmosfera campestre e dopo il Poina, che s’immette nel Ceresone, seguiamo quest’ultimo fi no al ponte della ferrovia dismessa Treviso-Ostiglia, oggi diventata una bella ciclabile. Peccato, però, che verso Ostiglia non ci sia traccia di pista, mentre Treviso si raggiunge facilmente in 42 chilometri di tracciato pulito.

Ci aspettano ora 4 chilometri di strade abbastanza trafficate, con qualche tratto di pista laterale, prima di godere ancora dell’aria di campagna. Raggiunto il cavalcavia della ferrovia voltiamo a destra per Barbano fi no all’autostrada A4, che costeggiamo su sterrato, ed ecco Villa Godi Piovene, risalente al XV-XVI secolo, con la chiesetta e il bel porticato della fattoria.
Siamo vicini a Sarmego, frazione di Grumolo delle Abbadesse: il paese è conosciuto soprattutto per il riso, che vanta un’antica tradizione da quando Venezia ne introdusse la produzione per opera delle monache di San Pietro di Vicenza. Il suo vialone nano è stato inserito dalla Regione Veneto e da Slow Food fra i prodotti da tutelare e promuovere, insieme al mais biancoperla, antica varietà pregiata la cui farina è ricercata dagli intenditori.
Il ponte dell’ex ferrovia Treviso-Ostiglia

Il nostro percorso per la Pianura Vicentina continua in mezzo alla campagna fino a Torri di Quartesolo, che bisogna attraversare, offrendo la possibilità di vedere la cinquecentesca Villa Da Porto Slaviero, di forme palladiane, e la Villa Da Porto Rigon, semplice edificio risalente al 1668; superato il bel Ponte Palladiano inizia sull’argine destro del fiume Tesina il tratto più bello di tutta la pista, 8 chilometri piacevolissimi fino a Quinto Vicentino. In paese ci attende Villa Thiene, sede del Municipio, un progetto iniziato da Andrea Palladio e rimasto incompiuto.
Bellissimi gli affreschi all’interno, dove nei quattro medaglioni laterali sono rappresentate scene di guerra e mitologiche, mentre nel quadro centrale è narrato il mito di Deucalione e Pirra. Il nome del paese deriva dalla sua posizione al quinto miglio da Vicenza sull’antica Via Postumia.
La segnaletica del percorso

Per raggiungere l’area di sosta mancano ancora poco più di 3 chilometri di pista laterale alla strada, ma se pensiamo ai bellissimi tratti che abbiamo percorso in bici lungo fiumi e canali o immersi nella campagna della Pianura Vicentina si fa presto a dimenticare quelli come quest’ultimo.
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