Ecco 6 borghi belli del Piemonte da visitare adesso in camper. Qui le mete da scegliere se si vuole fare un tuffo nella natura e perché no, completare il piacere della scoperta con le migliori delizie gastronomiche della regione
Indice dell'itinerario

Una terra di monti e laghi, grandi pianure e colline, vigne e risaie, palazzi e castelli, chiese e santuari. Eccoci in Piemonte, la più estesa delle regioni del Nord Ovest e dove oltre alle laboriose ed eleganti città di Torino, Cuneo, Alessandria e Vercelli, c’è spazio anche per i suoi borghi: una costellazione di piccole meraviglie distese sulle rive dei laghi, arroccate sui monti o immerse dolcemente nelle colline.

Vediamo i migliori 6 scelti da poter visitare in camper!

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Saluzzo (CN)

È alle pendici del Monviso che sgorgano le prime acque del Po. Qui sorge Saluzzo, capitale di un marchesato che per quattro secoli, fino alla metà del Cinquecento, ebbe la sua indipendenza. Per comprendere il suo prestigio, si può iniziare la visita dalla Castiglia, voluta nel Duecento dai marchesi come fortezza da cui osservare tutta la pianura sottostante.

La città sorge in una posizione sfruttata fin dai tempi più remoti per la difesa del territorio, passaggio chiave sulla Via del Sale. Grazie alle valli che consentivano di valicare più facilmente le Alpi, questo territorio era appetibile sia per i Francesi sia per i Savoia. Basta passeggiare sui camminamenti di guardia per scorgere tracce della sua storia millenaria: è uno dei migliori punti panoramici da cui osservare l’abitato d’impianto medievale, un reticolo di stradine su cui si affacciano antichi palazzi e ville adornate di rigogliosi giardini. Ma questo non è l’unico punto di vista privilegiato. Anche dalle logge di Casa Cavassa, che oggi ospita il museo civico, lo sguardo si allarga sulla campagna circostante e fino al monte.

Percorrendo Via Volta, l’antica contrada dei porti scur (i portici scuri), si possono immaginare i banchi del mercà d’le fumne e il vociare delle donne che lo affollavano nel Medioevo. Imboccando Corso IV Novembre e poi Via Giambattista Bodoni, la passeggiata prosegue all’interno del giardino botanico di Villa Bricherasio che raccoglie oltre duemila specie provenienti da ogni parte del mondo.

Davanti all’elegante torre civica si dispiega una scenografia di portici e di rilevanti edifici come il palazzo comunale e la casa natale di Silvio Pellico. Per assaporare l’arte bisogna vedere:

  • la chiesa di San Giovanni, con la cappella funebre dei marchesi e un bel chiostro
  • la cattedrale di Maria Assunta
  • Casa Cavassa, splendida architettura rinascimentale, si possono ammirare la grande pala della Madonna della Misericordia e gli affreschi à grisaille che raffigurano le imprese di Ercole

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Qui le soste camper a Saluzzo e le convenzioni attive con la tessera del PleinAirClub per la tua visita nei borghi del Piemonte!

Itinerario completo: Saluzzo, la vezzosa Capitale ai piedi del Monviso

Alba (CN)

Lungo la strada A33 si arriva ad AlbaCittà Creativa Unesco per la Gastronomia. L’intenso profumo di cioccolato e nocciole cattura chiunque si trovi a passeggiare lungo Via Cavour, sede della Ferrero. Le tentazioni dolci non sono le uniche nella deliziosa cittadina. Ci sono anche le caratteristiche casetorri di stampo medioevale. Insieme alla nocciola piemontese IGP protagonista della pasticceria locale, il tartufo bianco è un’altra eccellenza del territorio.

La cucina è infatti uno dei motivi per cui si viene nelle Langhe. Nasce da ingredienti semplici preparati secondo le ricette tramandate della tradizione contadina come i tajarin, la pasta all’uovo tagliata al coltello conditi con un ragù o con il burro e l’aggiunta di tartufo bianco d’Alba. Oppure i ravioli al plin, cioè al pizzicotto che viene dato all’impasto per chiudere il ripieno di verdure e carne.

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Qui le soste camper a Alba e le convenzioni attive con la tessera del PleinAirClub per la tua visita nei borghi del Piemonte!

Itinerario completo: Langhe in camper tra i vigneti da Barolo ad Alba

Guarene (CN)

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Dall’ingresso principale del paese, con l’edicola dedicata a Sant’Antonio, si raggiunge Piazza Roma, il cuore del borgo su cui si affaccia il Municipio costruito nell’Ottocento. In passato la piazza ospitava una tinaia destinata alla pigiatura e alla fermentazione del vino appartenente alla famiglia dei Roero, a testimonianza dell’antica tradizione vitivinicola del territorio.

Percorrendo Via Alessandro Roero, la stradina a ciottoli intitolata all’ultimo discendente della nobile famiglia locale, si raggiunge il castello che domina la collina, costruito nel Settecento su progetto di Carlo Giacinto Roero che la circondò di giardini. Oggi è un hotel che ha conservato i pregevoli affreschi sul soffitto, gli arredi e le opere d’arte appartenenti alla famiglia e la chiesa della Santissima Annunziata, uno splendido esempio di barocco piemontese. I giardini erano collegati alla chiesa dei Santi Pietro e Bartolomeo da un voltone, un passaggio coperto che permetteva ai padroni di casa e ai loro ospiti di accedere direttamente alla tribuna privata per assistere alle funzioni religiose.

Merita un’occhiata dall’esterno la sconsacrata chiesa di San Michele, documentata sin dal 1379 e attualmente non utilizzata, e vale la pena visitare la pinacoteca che raccoglie tele di artisti quali Felice Casorati, Giacomo Soffiantino e Francesco Tabusso.

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Qui le soste camper in provincia di Cuneo convenzionate con la tessera del PleinAirClub per la tua visita nei borghi del Piemonte!

Itinerario completo: Guarene, un balcone sul Tanaro tra le Langhe

Arona (NO)

Nello splendido borgo di Arona si può visitare la Piazza del Popolo, la Rocca Borromea e il castello di Angera. Quest’ultima, costruita nell’anno mille probabilmente dai Longobardi, è una sorta di gemella. Ora i ruderi che ancora ne ricordano l’imponenza sono all’interno di un parco, un’oasi verde poco distante dal lungolago, in cui ci sono animali e un percorso botanico.

Ad Arona si trova poi un colle su cui si scorge un’enorme statua, alta trentacinque metri, raffigurante San Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano nel 1535 e prestigioso concittadino: è alta 33 metri ed è stata costruita nei primi anni del 1600 in rame e granito, sul Sacro Monte di Arona. Ha il braccio destro proteso a benedire i pellegrini, la città e il Lago Maggiore su si affaccia.

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Itinerario completo: Weekend in treno e in battello sul Lago Maggiore

Moncenisio (TO)

Il Borgo di Moncenisio trova a 1460 metri di altitudine ed è il comune più piccolo del Piemonte, poco più di 30 abitanti! Passeggiate tra i vicoli e le case e ammirate ogni particolare di questo bellissimo borgo, andate alla scoperta dell’antico forno comune, del mulino, e del lavatoio.

Il borgo si situa lungo il valico del Moncenisio che fin dal Medioevo era utilizzato per i commerci a dorso di mulo e dai pelle­grini della Via Francigena. Poi Napoleone fece costruire la strada utilizzata ancora oggi, via via allargata e migliorata. Proprio questi viandanti, durante le loro traversate, avevano bisogno di ristori, di punti di appoggio e di accompagnatori e proprio nel piccolo comune del Moncenisio trovavano un punto di riferimento.

Con l’apertura del tunnel del Frejus gran parte del traffico pesante ha risparmiato il Colle del Moncenisio, che oggi è un itinerario ideale per chi d’estate desideri viaggia­re fra Italia e Savoia godendo dei panorami ed evitando il costoso pedaggio del traforo. D’inverno invece il transito è vietato per il rischio di valanghe e per le piste da sci che incrociano la statale sul versante francese.

A settembre gli alberghetti e i rifugi della zona iniziano a chiudere, ma la strada rimane aperta fino alle prime nevicate: il Lago del Moncenisio diventa così una meta ideale per chi cerca la quiete in un ambiente alpino di grande bellezza, ideale per gite a piedi e in mountain bike.

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Itinerario completo: Attività outdoor al lago del Moncenisio in Valle Susa

Trino (VC)

Presso la riva sinistra del Po tra le colline del Monferrato sorge Trino. Il borgo è noto per la coltivazione del riso, tassello essenziale di un’economia legata da sempre all’agricoltura. Tra le cose da vedere c’è sicuramente la Parrocchiale di San Bartolomeo, fondata agli inizi del Duecento, ma rifatta nel ‘600 e la Chiesa di San Michele in Insula, di stile romanico.

Ma l’attrazione principale del comune rimane il complesso monastico di Lucedio che è legato indissolubilmente alla tradizione della coltivazione del riso del territorio. L’imponente abbazia fu fondata nel 1123 dai monaci cistercensi, che bonificarono il territorio introducendo sin dal XV secolo la coltivazione del riso. Sorge lungo la Via Francigena e il sistema delle grange collegate – fattorie dipendenti dalla struttura centrale, ma autonome nella produzione – permisero al monastero di crescere. Addirittura i Savoia lo reclamarono come loro possedimento. Napoleone Bonaparte se ne appropriò e infine fu ceduto al genovese Raffaele de Ferrari di Galliera, a cui i Savoia conferirono il titolo di principe.

L’abbazia si fregia di uno stupefacente campanile a pianta ottagonale, un arioso chiostro e ambienti magnifici come la Sala dei Conversi, dotata di volte a vela e la Chiesa del Popolo eretta nel ‘700. Tra le sale dell’abbazia aleggiano antiche leggende in cui si accenna insistentemente a cripte segrete, fiumi ipogei, abati mummificati e riuniti in una misteriosa sala, di cui però ancora non vi è traccia.

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Itinerario completo: Piemonte in camper: a Vercelli sulla strada del riso

Testo di Fabrizio Roscini

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