Langhe in camper tra i vigneti da Barolo ad Alba

L'autunno e la primavera sono i periodi migliori per girare i borghi delle Langhe in camper. Da Barolo ad Alba un itinerario fra vigne, musei e cantine

Indice dell'itinerario

Le mezze stagioni sono il periodo migliore per gironzolare in camper sulle colline delle Langhe tra vigne, borghi e piccoli musei. Con il foliage autunnale o le belle giornate di sole primaverili è piacevole osservare la strada che sale leggermente per raggiungere i paesi raggomitolati sui pendii. Durante il nostro itinerario da Barolo ad Alba sostiamo nel confortevole agricampeggio La Rosa del Borgo a La Morra.

Barolo e il Museo dei Cavatappi

Cominciamo il nostro itinerario in camper nelle Langhe da Barolo. Il borgo ha le case raggomitolate intorno al castello dei Falletti che nasce come fortezza militare e poi diventa residenza prima di diventare un museo del vino (il Wi-Mu). Se vuoi scoprire come il vitigno autoctono Nebbiolo diventa Barolo, devi prevedere una tappa nelle cantine del castello che ospitano l’Enoteca Regionale del Barolo con oltre centoventi etichette di annate e produttori differenti.

Qui puoi anche acquistare le bottiglie e fare rifornimento per tutto l’anno. In ogni angolo del paese c’è un chiaro riferimento al vino. Accanto al maniero si trova addirittura un curioso Museo dei Cavatappi, con una collezione di 500 esemplari, tascabili e da banco.

Le passeggiate letterarie

Ti piace camminare? Non devi essere un grande camminatore per intraprendere i sentieri che si snodano sulle colline. Si cammina quasi in piano lungo i filari di Barolo e Barbaresco alla scoperta dei cru più celebri. Poi sicuramente c’è qualche tratto più in pendenza sui sentieri descritti da Fenoglio nel Partigiano Johnny. Fino al 1° marzo 2023 in zona puoi assistere agli eventi che ricordano lo scrittore di cui ricorrono i cento anni. Tieni d’occhio il sito e partecipa agli itinerari che toccano i luoghi narrati nei romanzi.

Anche Cesare Pavese ne La Luna e i falò descrive i colori di questo territorio: “È un caldo che mi piace, sa un odore: ci sono dentro tante vendemmie e fienagioni e sfogliature, tanti sapori e tante voglie che non sapevo più di avere addosso”. La Fondazione Cesare Pavese organizza visite guidate nei luoghi pavesiani il sabato, la domenica e i festivi su tre turni con partenza da Piazza Confraternita a Santo Stefano Belbo alle 10.30, alle 14 e alle 16. Si consiglia di prenotare.

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il Castello della Volta a un paiodi chilometri da Barolo

La Morra, un sorso di Dolcetto

La Morra dista seicento metri dall’agricampeggio La Rosa del Borgo. Il paese è accoccolato sulla cima del colle. Murra infatti significa recinto per le pecore e dopo la dominazione di Francia e Spagna, nel 1631 passò ai Savoia. Il centro storico è racchiuso tra i bastioni, le antiche mura medievali, e ha una forma a raggiera che ingloba la torre civica (visitabile) e la chiesa parrocchiale intitolata a San Martino. Mi addentro nelle sue viuzze che qui vengono chiamate contrà e contraròt su cui sono impilati palazzi signorili e chiese, e arrivo a Piazza Castello.

Da qui si apre una vista spettacolare sui vigneti. Anche se sono solo all’inizio del mio viaggio, la tentazione di riempire la cambusa di bottiglie è forte. Mi concedo solo un breve giro nella cantina comunale gestita dai produttori locali: qui si possono degustare e acquistare tutte le bottiglie (di Barolo, Dolcetto, Nebbiolo, ma non solo!) dei vignaioli lamorresi.

Dall’ufficio turistico, in Piazza Martiri, partono i sette sentieri che si dipanano attorno al paese e si collegano al sentiero ad anello del Barolo e a quello intercomunale dell’Unione dei paesi del Barolo. L’ufficio turistico ti fornisce le cartine. In località Brunate, fermati alla Cappella del Barolo o Cappella della Madonna delle Grazie che cattura l’attenzione per la sua policromia accesa. Di proprietà della famiglia Ceretto, negli anni Novanta fu restaurata e dipinta da due artisti di fama mondiale, l’inglese David Tremlett che decorò l’interno, e l’americano Sol Lewitt che dipinse l’esterno.

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il santuario di Nostra Signora del Popolo a Cherasco

Cherasco, un borgo al bacio

Voglio vedere il borgo di Cherasco incorniciato dal Monviso. All’ufficio turistico mi hanno detto che dal sentiero dei castagni, prendendo la stradina che scende in direzione della borgata Simane, si vede la catena delle Alpi. Da lì si vede anche il paese incastonato tra strade campestri. Chi non vuole farsela a piedi può arrivarci in camper imboccando da La Morra la Strada Provinciale 58 e parcheggiando nell’area di sosta comunale in Piazza Giovanni Paolo II, nei pressi della Stazione dei Carabinieri, accessibile da viale Salmatoris.

È piacevole gironzolare per le stradine del nucleo più antico. Meritano una visita la chiesa di San Pietro in stile romanico, la piazza su cui si affaccia la torre del Comune e l’arco del Belvedere. Da qui puoi ammirare una splendida vista verso le colline e le montagne. Non puoi perdere il singolare Museo della Magia animato dal mago Sales, un salesiano appassionato di illusionismo.

Prima di andare via devi per forza aver prima assaggiato i baci, i famosi cioccolatini ripieni di cioccolato fondente e nocciole della confetteria Barbero che li creò a fine Ottocento. Non hanno nulla a che vedere con i comuni baci, ma, come molte delle ricette tipiche di questa terra, sono ottenuti impastando gli scarti di altri dolci. Una curiosità: Cherasco è famosa anche per l’allevamento a ciclo biologico completo della lumaca. Quindi metti la lumaca nel paniere dei prodotti da gustare sul posto.

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il castello di Grinzane Cavour

A Grinzane la prima enoteca regionale e un sindaco speciale

Dalla confortevole area di sosta gratuita e asfaltata di Piazzale Ugo Genta, dista soltanto cinquecento metri l’imponente castello in mattoni. Esso domina dall’alto l’abitato di Grinzane Cavour. Ornato da torrette e riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco, ospita la prima enoteca regionale nata nel 1967.

L’enoteca raccoglie una corposa selezione di vini insieme alle più raffinate grappe piemontesi, in vendita insieme ai prodotti tipici della zona e ai calici serigrafati. Un’altra ala dell’edificio è riservata invece al museo etnografico e ai cimeli di Camillo Benso Conte di Cavour che fu sindaco del paese dal 1832 al 1848. Lo statista coltivava un piccolo vigneto, ancora esistente e si divertiva a sperimentare nuove tecnologie in cantina.

Insieme alla marchesa Juliette Colbert Falletti che all’epoca dimorava nel castello di Barolo, è considerato uno dei padri del vino Barolo. Soffermati a contemplare il paesaggio: dal piazzale antistante al castello la vista spazia sui pendii coltivati a vite e su boschi di querce, nespoli e castagni.

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il tartufo bianco di Alba

Alba e il tartufo bianco, re della tavola autunnale

Riprendo la strada e imbocco la A33 per arrivare ad Alba, Città Creativa Unesco per la Gastronomia. L’intenso profumo di cioccolato e nocciole cattura chiunque si trovi a passeggiare lungo Via Cavour. Segno che siamo vicini allo stabilimento della Ferrero. Le tentazioni dolci non sono le uniche nella deliziosa cittadina. Ci sono anche le caratteristiche casetorri di stampo medioevale. Insieme alla nocciola piemontese IGP protagonista della pasticceria locale, il tartufo bianco è un’altra eccellenza del territorio.

Fino al 4 dicembre puoi sentire il suo inconfondibile profumo per le vie del centro storico e all’interno di ogni ristorante della zona. È in corso la fiera famosa in tutto il mondo. Viene gustato appena grattato su piatti semplici, come la carne cruda o i tajarin. Ma chiunque senti da queste parti ti dirà che con l’uovo è l’abbinamento migliore.

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un piatto di tajarin

Tajarin e accoglienza genuina

La cucina è uno dei motivi per cui si viene nelle Langhe. Nasce da ingredienti semplici preparati secondo le ricette tramandate della tradizione contadina. Se vuoi rimpolpare il tuo ricettario personale nell’azienda Bajaj Cantina&Agriturismo a Monteu Roero puoi scoprire i segreti dei piatti più gustosi della tavola langarola come i tajarin, la pasta all’uovo tagliata al coltello conditi con un ragù o con il burro e l’aggiunta di tartufo bianco d’Alba.

Oppure puoi assaggiare i ravioli al plin, cioè al pizzicotto che viene dato all’impasto per chiudere il ripieno di verdure e carne. L’azienda di famiglia gestita da Adriano Moretti organizza corsi di cucina tipica, corsi di degustazione di vino, passeggiate didattiche nei vigneti e passeggiate in ebike con guida abilitata nei suoi terreni.

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Piazza Risorgimento ad Alba

Sosta camper nelle Langhe

Oltre all’agricampeggio La Rosa del Borgo a La Morra, puoi sostare a Barolo nel campeggio Sole Langhe. Per un parcheggio senza servizi ti segnaliamo Piazza Colbert, Piazza Enotria e Via Lomondo. A Cherasco c’è l’area di sosta con illuminazione e camper service in Piazza Giovanni Paolo II. Sosta e risparmia il 10% all’Alba Village di Alba con la tessera del PLEINAIRCLUB. Non hai ancora la tessera? Scopri come fare per averla.

Souvenir di Langa… con lo sconto!

Uno dei vantaggi del camper è proprio quello di avere tanto spazio per stivare i souvenir di viaggio e nelle Langhe ci sono tanti prodotti da acquistare. Ecco qualche indirizzo per rifornire la cambusa del tuo mezzo: a Castiglione Falletto fai un salto da Cantina Terre del Barolo, mentre a Santo Stefano Belbo c’è Cascina Fontanette.

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