Sia in estete che in inverno i borghi del Trentino-Alto Adige offrono numerosi spunti di visita sia a livello storico-culturale che ambientale. Al loro classico aspetto dei centri alpini fa da sfondo i superbi panorami delle Alpi e delle Dolomiti che li rendono ancora più affascinati.
Vediamo questi 5 magnifici borghi del Trentino-Alto Adige.
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Sant’Orsola Terme (TN)

Nella Valle dei Mocheni partendo da Canezza troviamo il borgo Sant’Orsola Terme. A dispetto del nome, purtroppo, gli stabilimenti termali hanno chiuso qualche anno fa, nonostante la qualità certificata delle acque che sgorgano dalle viscere della sua terra. Il borgo è noto per la coltura dei frutti di bosco (more, fragole, lamponi) e per il paesaggio caratterizzato dalle tipiche abitazioni rurali, dislocate su un lieve e soleggiato pendio. Sono anche presenti alcuni ristoranti che offrono tipiche pietanze trentine.
I numerosi sentieri presenti nel paese e nei dintorni, sono diventati tranquilli percorsi per escursioni a piedi o in bicicletta. Partendo da Sant’Orsola si possono raggiungere i caratteristici masi situati nella parte alta del paese. Una passeggiata, inoltre, corre lungo il torrente Fersina, attraverso una sorta di museo all’aperto, passando per la vecchia segheria, i mulini e una delle più antiche miniere della valle.
Questo percorso didattico denominato incantato è adatto ai più piccoli e si snoda in mezzo ai boschi fino a raggiungere torrente. Pur rimanendo attenti a dove si mettono i piedi bisogna camminare a naso all’insù perché solo così sarà possibile scorgere gli gnomi e le fate.
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Folgaria (TN)

Di origine tedesco-cimbra, la cittadina di Folgaria rappresenta una delle più antiche comunità della regione, oltre che una tra le più importanti località turistiche del Trentino meridionale. La strenua difesa della sua indipendenza rispetto al potere feudale le valsero nel XIII secolo il titolo di Magnifica Comunità, mantenuto fino al 1805 quando il governo bavarese ratificò la cancellazione della sua autonomia già decretata da Napoleone Bonaparte. Nacque così il Comune come lo conosciamo oggi, coronato da sette frazioni: Costa, Serrada, Guardia, Mezzomonte; a cui si aggiungono San Sebastiano, Carbonare, Nosellari, collocate aldilà del Passo Sommo, nel versante geografico di Lavarone.
Il nucleo storico del centro principale, che si sviluppa lungo la vivace arteria interdetta alle auto, è ricco di servizi e invita a piacevoli passeggiate. Merita una visita Serrada, separata da Folgaria da una folta foresta, per ammirare i dipinti murali che riproducono le opere di Fortunato Depero, maestro del Futurismo.
Qui ai cicloturisti allenati sono riservate due ghiotte opportunità: l’ascesa al Monte Finonchio (1.589 m) e quella al Rifugio Filzi, da cui si gode un superbo panorama sulla Val d’Adige; a cui segue la ripida picchiata fino al panoramico borgo dipinto di Guardia (dove merita una breve deviazione la Cascata dell’Hofentol) e la successiva risalita verso Folgaria passando per Mezzomonte.
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Fiera di Primiero (TN)

Incorniciato tra spettacolari scenari alpini, adagiato in una verdeggiate valle, Fiera di Primiero, si impone come una delle mete turistiche più gettonate e celebri del Trentino. Incorniciato da paesaggi idilliaci, il verde smeraldo dei prati contrasta con le bianche rocce delle montagne, cui si unisce il verde scuro delle abetaie e il blu inteso del cielo. Cuore turistico ed economico della valle omonima e due passi da San Martino di Castrozza, il borgo si mostra con il tipico aspetto urbano dei paesi del Tirolo e come per molti altri borghi delle vallate alpine, anche Fiero di Primiero si presta per piacevoli passeggiate sia nel centro storico che nei dintorni.
Il nucleo abitato nacque nel territorio di Primiero nel corso del XV secolo come feudo della famiglia Welsperg. Durante il dominio austriaco la zona conobbe un periodo di folgorante sviluppo economico e demografico in concomitanza con l’apertura di miniere argento, rame e ferro. Situato come crocevia dei commerci tra il sud e il nord delle Alpi, il suo sviluppo ha permesso anche la nascita di Fiere da cui prende il nome.
Le cose da vedere a Fiera di Primiero sono:
- la Chiesa della Madonna dell’Assunta, un magnifico esempio di chiesa gotica, tra le più belle della regione tirolese e del Trentino. L’interno della chiesa custodisce un pregevole polittico in legno, scolpito nel 1465 e il grandioso affresco della nobile famiglia locale dei Römer, qui rappresentata in atto di adorare il Cristo risorto.
- il Palazzo delle Miniere, risalente al Quattrocento. In passato era la sede del magistrato abilitato al controllo delle miniere. Oggi lo vediamo con il suo classico gusto austriaco, caratterizzato da feritoie, erker e bifore.
- l’antica chiesetta romanica di San Martino dell’XI secolo, ora trasformata in un battistero
- la graziosa Chiesa della Madonna dell’Aiuto e la Torre civica con orologio
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Canale di Tenno (TN)

Per scoprire i segreti e il fascino dell’alto Garda, basta dirigersi a Tenno e all’omonimo bacino. Considerato uno dei più puliti d’Italia, una volta liberato dalla presenza dei bagnanti che preferiscono le sue acque a quelle del vicino Benaco, il Lago di Tenno si svela al viaggiatore in tutta la sua bellezza: una perla colore zaffiro, uno specchio d’acqua turchese e con una caratteristica isoletta al centro. Un sentiero percorre l’intero perimetro e poi s’alza verso il borgo di Canale, gioiellino architettonico finalmente godibile senza sgomitare fra i visitatori che durante la bella stagione affollano vicoli e piazzette.
Le sue case in pietra, i ballatoi affacciati su viuzze silenziose, le volte a botte e i gerani che colorano finestre e poggioli hanno attratto sin dal secondo dopoguerra artisti da tutta Europa, ispirati dai suoi scorci e dal paesaggio circostante che consente di avere una meravigliosa visuale sul lago di Garda. Tra tutti il pittore torinese Giacomo Vittone, che scelse Canale come soggetto per molte delle sue opere, e a cui è intitolata la Casa degli Artisti. Questo è un luogo di dimora e ritrovo per gli artisti che visitano il borgo e ospita all’interno mostre ed eventi culturali.
A due passi c’è il Museo degli Attrezzi Agricoli, ospitato nel Centro “Aldo Gorfer”, giornalista e scrittore trentino. Il museo è il luogo migliore per comprendere il duro lavoro nei campi: dalla fienagione al raccolto. Poco fuori il borgo c’è invece la statua della “Vicinia delle Ville del Monte”, che ricorda l’antica forma di amministrazione autonoma che comprendeva Canale di Tenno e i borghi circostanti.
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Nella bella stagione Canale di Tenno diventa il punto di partenza ideale per tante passeggiate nella natura, come quella che conduce al Rifugio Monte Calino “San Pietro”, per godere di una vista spettacolare sul lago di Garda.
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Vipiteno e la fortezza di Castel Pietra (BZ)

Per visitare Vipiteno si può parcheggiare poco fuori dal centro, nelle vicinanze della parrocchiale di Nostra Signora della Palude in stile neogotico. Di stile tardo-gotico è invece il Palazzo Comunale che sorge nel punto in cui terminano i portici ed è arricchito dagli stemmi dell’Austria, del Tirolo e della città di Vipiteno. Superata la porta ogivale della torre si arriva in Piazza della Città, un tempo chiamata Piazza Mitra. Questo nome derivava dal ritrovamento di un rilievo del III secolo dopo Cristo – l’originale si trova presso il Museo Archeologico dell’Alto Adige di Bolzano – che testimonia il culto del dio Mitra in questa parte dell’Impero Romano.
Nelle vicinanze è possibile ammirare anche le robuste architetture di Castel Pietra, fortezza rimasta inespugnata fino alla conquista napoleonica. Aggrappato alle pendici del Cengio Rosso nel XII secolo in corrispondenza di un’ampia ansa del fiume che imponeva alla Strada Imperiale un significativo restringimento, il castello si trovò per secoli a sorvegliare il confine fra Tirolo e Repubblica di Venezia. Le strutture interne sono ricche di testimonianze del suo augusto passato: degna di attenzione è la “sala del Giudizio”, ornata da affreschi quattrocenteschi.
Anche Castel Pietra ha stretto un connubio inscindibile con il suo territorio, diventando il punto di riferimento delle coltivazioni vinicole nelle campagne circostanti.
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Testo di Fabrizio Roscini
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