Appuntamento della rubrica dei nostri diari di viaggio. Viaggio in estate in Norvegia e Svezia per un itinerario con famiglia di quattro persone, con foto, dettagli sulle soste camper e informazioni pratiche
Vortice-di-Saltstraumen
Indice dell'itinerario

La scelta della meta del viaggio estivo in camper trova tutti d’accordo: è il momento giusto per realizzare il sogno di mio marito, che da anni desidera visitare la Scandinavia, in particolare la Norvegia. Dopo aver consultato amici, diari e guide turistiche, preparato i documenti per la nostra micia Zoe, caricato all’inverosimile il nostro fidato camper Arca e acquistato la vignette per il transito sulle autostrade austriache, finalmente partiamo con i nostri nipoti Anna e Nicolò, di 12 e 18 anni. Attraversiamo la Germania fino all’imbarco di Rostock e nella tarda serata del 13 giugno raggiungiamo in traghetto Trelleborg, in Svezia, dove passiamo la notte. E da qui, in due puntate, inizia il racconto dell’avventura.

Road Map della Scandinavia in camper

  • 1° GIORNO: Spostamento da Trelleborg a Stoccolma 
e sistemazione in campeggio.
  • 2° GIORNO: Visita del centro storico 
e del polo museale di Stoccolma.
  • 3°e 4° GIORNO: Viaggio verso la zona dell’Höga Kusten con tappa a Sundsvall e Härnösand. Visita del villaggio parrocchiale di Gammelstad.
  • 5° GIORNO: Spostamento verso la Lapponia svedese, con sosta al circolo polare artico. 
Visita del villaggio Sami di Jukkasjärvi e della chiesa in legno di Kiruna. Sistemazione in campeggio a Narvik.
  • 6° e 7° GIORNO: Tour delle isole Lofoten: visite dei borghi di Henningsvær, Mortsund, Nusfjord, Ramberg, Hamnøy, Reine e della spiaggia di Sandneset. Imbarco in traghetto a Moskenes e traversata notturna.
  • 8° GIORNO: Arrivo nei pressi del maelstrom di Saltstraumen a Bodø. Sistemazione 
in sosta libera per la notte.
  • 9° e 10° GIORNO: Spostamento verso Trondheim, sistemazione in area di sosta e visita della città. Viaggio lungo la Strada dell’Atlantico; quindi, attraverso il ponte di Storeisundet, arrivo a Ålesund e sistemazione in area di sosta.

L’autrice Daniela

Esperta del mondo plein air, Daniela viaggia in camper con il marito Giuseppe da quasi venticinque anni (a volte accompagnata anche dai nipoti), prediligendo le soste confortevoli in aree attrezzate e campeggi e concedendosi almeno un paio di viaggi lunghi all’anno. La curiosità la spinge a scoprire mete sempre nuove e diverse anche all’estero.

Stoccolma, la capitale svedese

14 giugno

Riprendiamo il viaggio di buon mattino. La temperatura cambia notevolmente mentre percorriamo le strade svedesi. Intorno a noi, piccole fattorie immerse nel verde della campagna si alternano a minuscoli villaggi che comunicano un senso di ordine e perfezione. Le strade consentono di viaggiare a velocità adeguata e a sera arriviamo a Stoccolma.

15 giugno

Il giorno dopo prendiamo un bus per andare a visitare la città, costruita su quattordici isole collegate tra loro da ponti. Il centro storico è costituito dal caratteristico quartiere di Gamla Stan, sull’isola omonima. Entriamo nella chiesa di Riddarholmen (che custodisce le tombe dei regnanti di Svezia) e poi nello sfarzoso Palazzo Reale. All’uscita incrociamo il cambio della guardia, uno spettacolo che dura più di un’ora con cavalli, musica e militari di varie armate. La fame incombe e ci concediamo un fish and chips in un pub.

Nel pomeriggio visitiamo il Vasa Museet dove è conservata un’enorme nave da guerra affondata dopo il varo nel 1628, poi recuperata e oggi conservata ancora con quasi tutte le parti originali. A fine giornata visitiamo il museo Skansen, una ricostruzione all’aperto di case e fattorie provenienti da tutta la Svezia per illustrare la vita di un tempo.

Ci sono anche alcuni animali selvatici nordici e i ragazzi, meravigliati, fanno incetta di fotografie. 
Nel complesso Stoccolma ci è piaciuta: strade pulite e ordinate e palazzi imponenti che si alternano a costruzioni moderne.

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Dai boschi ai ghiacci

16 e 17 giugno

Il viaggio prosegue nel verde tra boschi, laghi e poche case sparse. Sosta pomeridiana per un gelato e una passeggiata nella cittadina di Sundsvall e subito via fino a Härnösand, dove parcheggiamo accanto al mare per preparare con i ragazzi una cena a base di tigelle. Il posto è molto bello e il clima stupendo. Attraversiamo lo spettacolare ponte di Höga Kusten e scopriamo un panorama magnifico, con il mare che penetra tra boschi e rocce formando delle anse.

Ci fermiamo a visitare il villaggio parrocchiale di Gammelstad, patrimonio dell’Unesco, fatto di graziose case in legno rosse in perfetto stato di conservazione. Ci fermiamo in sosta libera per la notte: quando andiamo a dormire sono le 23.30 e la luce è ancora alta.

18 giugno

Viaggiamo tra boschi e foreste di abeti, ma oggi il cielo è grigio e rende tutto più spento. Ad animare la giornata è l’incontro con una renna proprio sotto il cartello che segnala l’arrivo al circolo polare artico (quasi a sottolineare che siamo nella Lapponia svedese), mentre un’altra passeggia tranquilla lungo la strada.

Dopo pranzo giungiamo a Jukkasjärvi per visitare il villaggio Sami, che ha un bar davvero singolare: una grande tenda circolare con in mezzo un focolare su cui bolle un bricco di caffè, e intorno tavoli e panche in legno coperte da pelli di renna. Casette rosse si susseguono sulla strada principale fino alla chiesa in legno più antica della Lapponia, che custodisce una pala d’altare molto particolare e un organo in legno di betulla e corna di renna. Nei mesi più freddi in zona si può anche soggiornare nell’Icehotel 365, 
interamente fatto di ghiaccio.

Ci fermiamo a Kiruna per visitare la grande chiesa luterana costruita ai primi del Novecento completamente in legno. All’esterno è decorata con le statue di persone che rappresentano stati d’animo diversi. La zona è famosa per il deposito minerario di ferro più grande al mondo: l’incessante attività estrattiva ha indebolito il suolo e si è reso necessario spostare tante abitazioni, lasciando il paesaggio deturpato.

Già da qualche chilometro vediamo montagne innevate e via via che ci avviciniamo alla Norvegia i laghi si fanno ghiacciati e la neve al suolo più spessa. Superiamo il confine nel pomeriggio e raggiungiamo il camping Øyjord a Narvik, spartano ma immerso nel verde.

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Le isole della Norvegia

19 e 20 giugno

Il giorno seguente ripartiamo verso le isole Lofoten, collegate tra loro da gallerie e ponti. Sono ricche di foreste e villaggi di pescatori di merluzzo e ospitano una ricca avifauna. Il lungo ponte di Tjeldsund e una strada costiera ci conducono a Henningsvær, un bel paesino con le tipiche case in legno e i tralicci utilizzati per l’essicazione del pesce. Visitiamo poi Mortsund, dove l’atmosfera della Norvegia mi emoziona: case su palafitte dipinte di rosso, grandi massi che sorgono dal mare limpido, griglie di stoccafissi e il sole ancora alto in cielo.

Il viaggio continua a Sandneset, dove la bellissima spiaggia di sabbia bianca e il mare limpido ci regalano un altro panorama da sogno, e poi a Nusfjord, un borgo museo abitato solo da turisti e atto a preservare la struttura tipica delle case dei pescatori.

A Ramberg ci concediamo una piccola passeggiata sulla meravigliosa spiaggia di sabbia: indossiamo sciarpa, cuffia e  giacca a causa del vento gelido. Hamnøy è un bel borgo con case su palafitte e montagne nere dalle cime aguzze che fanno da cornice.

Reine, uno dei borghi più belli, presenta infiniti essiccatoi di pesce e case dipinte di giallo e soprattutto di rosso. Sembra infatti che in origine la vernice fosse derivata dal sangue di merluzzo.

Ci dirigiamo al porto di Moskenes per imbarcarci e salutare le isole Lofoten. Viaggiamo di notte, ma non riesco a dormire: mi godo il classico sole di mezzanotte che non è mai tramontato.

Il Maelstrom e la città di Olaf

21 giugno

Per riposare un po’ ci fermiamo a Bodø, e il giorno dopo ci rendiamo conto di essere proprio accanto all’impressionante maelstrom del ponte di Saltstraumen, il gorgo marino più potente al mondo. Attraversiamo montagne chiazzate di neve, boschi e qualche borgo immerso nel verde dei prati. Ci fermiamo al circolo polare artico norvegese per una foto di rito, tra tanta neve e freddo, e dopo una breve passeggiata rientriamo al camper per una bella cioccolata calda con biscotti alla cannella. Passiamo davanti alla spettacolare cascata di Laksforsen, che presenta una notevole massa d’acqua, prima di fermarci per la notte in campeggio.

22 e 23 giugno

Riprendiamo il viaggio percorrendo la strada E6 tra campi, fattorie, laghi e rocce. A metà pomeriggio arriviamo a Trondheim, città fondata dal re vichingo Olaf I che anticamente è stata anche capitale. Visitiamo la cattedrale, il più grande edificio medievale della Scandinavia, ricca di statue e vetrate colorate. Molto caratteristico il centro storico, con le case dipinte affacciate sul fiume Nidelva che percorre l’intera città.

Il mattino seguente torniamo in centro dove si trova lo Stiftsgården, la residenza dei reali norvegesi: probabilmente è il più grande edificio scandinavo in legno. In estate è possibile visitarne una parte, ma solo con la guida e su prenotazione. Costeggiamo poi il canale, dove si affacciano edifici industriali ora adibiti a ristoranti o a bar molto carini.

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Tunnel e ponti mozzafiato

È il momento di riprendere il viaggio verso un’altra meraviglia, la Strada dell’Atlantico o Atlanterhavsveien, considerata tra le più belle al mondo. Il paesaggio ci regala belle casette circondate da prati verdi perfettamente rasati, che danno un senso di ordine e armonia.

Dopo aver attraversato un tunnel di sei chilometri, dei quali almeno tre sotto al mare, scopriamo un panorama impressionante. Otto chilometri di strada a livello dell’acqua, con otto ponti che collegano diverse isolette. Il più alto è il ponte di Storeisundet, sulla cui cima c’è una curva mozzafiato che stupisce perché sembra condurre nel vuoto. Lungo il tragitto ci sono diversi punti panoramici e noi ci fermiamo e ne approfittiamo per passeggiare e fotografare tanta bellezza. Raggiungiamo in serata un’area sosta affacciata sul mare a Ålesund. La città ci attende il giorno dopo: insieme ad altri undici giorni di viaggio che si possono leggere qui per la seconda parte.

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Daniela Bernardi

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