L’acqua si muove e possiamo sfruttare questo movimento per fotografare suggestioni insolite con l’effetto seta o, in inglese, motion blur.
Cosa ci serve
Possiamo ottenere l’effetto seta anche con uno smartphone (questo ve lo spieghiamo dopo), ma i risultati migliori li otteniamo con una macchina fotografica e alcuni accessori. Vediamoli.
- Reflex o comunque una fotocamera che permetta di impostare manualmente tempi e diaframmi.
- Treppiede,leggero per essere trasportato con lo zaino e stabile anche su rocce e terra.
- Filtro ND, un filtro a densità neutra che ci permette di ridurre il passaggio della luce in presenza di luminosità intensa sulla scena.
- Scatto remoto, per azionare l’otturatore senza rischiare foto mosse.
Siccome il soggetto principale dell’effetto seta sono le cascate, facciamo attenzione anche a schizzi e umidità sulla fotocamera, e prevediamo eventualmente una copertura antipioggia.
Prepariamoci allo scatto
Fontana, ruscello, cascata o onde del mare: individuato il soggetto della nostra foto, mettiamo in opera questi piccoli accorgimenti per fotografare l’acqua in movimento.
- Preferiamo le scene in ombra o con cielo nuvoloso. Sono più semplici da fotografare e creano meno problemi si esposizione
- Avviciniamoci L’acqua deve essere l’elemento dominante dell’inquadratura, per trasmettere a chi guarderà la fotografia le stesse emozioni che abbiamo provato noi
- Cerchiamo gli ostacoli Tronchi, rocce o barche nel flusso della corrente creeranno una deviazione dell’acqua capace di rendere più evidente l’effetto seta
- Attenzione al vento Se nella scena sono presenti fronde di alberi o erba, questi risulteranno fastidiosamente sfocati a causa dei lunghi tempi di scatto utilizzati
- Disinseriamo lo stabilizzatore, se la nostra fotocamera ne è provvista. Altrimenti contrasterà l’effetto mosso che noi cerchiamo di ottenere.
Effetto seta
Posizionata stabilmente la fotocamera sul treppiede, possiamo ora applicarci alla composizione dell’immagine, facendo attenzione a escludere dall’inquadratura il cielo e altre zone troppo luminose per evitare aree sovraesposte.
Al contrario sarà bene includere particolari secondari fermi che nella foto appaiano perfettamente nitidi (rocce, alberi): è proprio il contrasto fra sfocato e nitido a decretare il successo dello scatto.
Per l’esposizione possiamo fare affidamento sulle indicazioni dell’esposimetro, considerando comunque che per esaltare il mosso della corrente o delle onde è necessario scattare con tempi da mezzo a un secondo. In generale più il flusso è lento, più lento dovrà essere anche il tempo di esposizione. È indispensabile quindi impiegare uno scatto remoto per evitare di imprimere movimenti involontari alla fotocamera; oppure utilizzare l’autoscatto con un ritardo di 2 secondi.
Il tempo di scatto non è tassativo, ma dipende dalla velocità della corrente, dalla luminosità della scena e anche dall’effetto che vogliamo ottenere. Per poter impostare però tempi di scatti lunghi sarà necessario chiudere il diaframma ed se la scena è troppo luminosa anche avvitare sull’obiettivo il filtro ND, ma generalmente basta anche un polarizzatore.
Effetto congelato
Se al contrario desideriamo fissare il movimento di un corso d’acqua, dovremo fotografare con un tempo di scatto veloce. E in questo caso possiamo scattare tranquillamente a mano libera.
Con lo smartphone
Per ottenere questo effetto con lo smartphone dobbiamo escludere gli automatismi e impostare manualmente il tempo di scatto. È necessario installare una cosiddetta app di terze parti – alcune sono gratuite altre a pagamento – capaci di trasformare in alcuni casi il nostro smartphone quasi in una reflex. Per iPhone, ad esempio, ci sono ProCamera e Slow Shutter Cam; per Android Camera FV-5 e Manual Camera.
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