Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

Vitamina B12: cruciale per il corretto sviluppo del cervello del neonato

Indice

Preziosa alleata di salute fin dai primissimi mesi di vita, la vitamina B12 è un micronutriente indispensabile per molteplici processi vitali. Questa vitamina è cruciale per la produzione di energia nelle cellule, la sintesi del DNA e lo sviluppo ottimale del sistema nervoso. Gioca un ruolo chiave per la formazione della mielina, un rivestimento che protegge le fibre nervose e facilita la trasmissione degli impulsi nervosi. Inoltre è coinvolta nella produzione di neurotrasmettitori, sostanze chimiche fondamentali per la comunicazione tra le cellule nervose.

La carenza di vitamina B12 può causare problemi neurologici, rallentare lo sviluppo cognitivo e, nei casi più gravi o prolungati, provocare danni neurologici permanenti, specialmente nei primi anni di vita, durante i quali il cervello è in fase di sviluppo. Questa carenza, però, è sempre più diffusa, non solo nei paesi emergenti ma anche in quelli ad alto reddito come il nostro. È quindi imperativo, per tutelare la salute dei più piccoli, non solo aumentare la consapevolezza della necessità di dosarla sempre, nelle mamme in attesa e che allattano, ma anche, laddove i valori non fossero ottimali, integrarla opportunamente per garantire livelli adeguati sia alla madre che al bambino durante queste fasi cruciali della vita.. 

DI MADRE IN FIGLIO

Rivolgere l’attenzione alle mamme è fondamentale perché i livelli di vitamina B12 nel feto e nei neonati allattati al seno riflettono quelli materni. Le madri sono più esposte al rischio di carenza di vitamina B12 per diverse ragioni: innanzitutto perché le loro esigenze nutrizionali aumentano notevolmente per sostenere la crescita e lo sviluppo del feto; poi perché l’assorbimento a livello intestinale di questa vitamina può essere compromesso in presenza d’infiammazione a livello gastrointestinale; infine per una sempre maggiore diffusione di diete che escludono alimenti di origine animale come il latte e la carne, che ne rappresentano importanti fonti.    

PIU’ B12 ALLE MAMME PER IL BENE DEI BAMBINI

In questo contesto si inserisce uno studio recente che ha osservato e valutato gli effetti di una supplementazione orale di vitamina B12 nelle donne incinte e in fase di allattamento, sulla concentrazione di B12 nel latte materno. I campioni di latte materno di 412 partecipanti, sono stati analizzati a 6 settimane e 7 mesi dopo il parto. I risultati hanno mostrato che l’assunzione di un integratore orale di B12 durante la gravidanza ha aumentato i livelli di questa vitamina nel latte materno a 6 settimane dal parto. Tuttavia, tale effetto positivo è risultato transitorio, scomparendo entro 7 mesi dopo il parto, mentre si manteneva nelle donne che hanno continuato ad assumere la vitamina B12 per tutto l’allattamento. Pertanto, per assicurare livelli adeguati di vitamina B12 al neonato durante i suoi primi mesi di vita, periodo in cui il latte costituisce la principale fonte di nutrimento, è necessario proseguire la supplementazione anche durante l’allattamento al seno.

I VALORI DA RAGGIUNGERE

I valori considerati normali di vitamina B12 nel sangue generalmente oscillano tra 200 e 900 picogrammi per millilitro. Tuttavia, tale range oggi non può più considerarsi sufficiente perché  molte persone manifestano segni clinici di carenza anche con valori di 300-350, ritenuti normali secondo i parametri di laboratorio. Durante la gravidanza e l’allattamento, poi, è vitale portarli ad almeno 550, poiché un adeguato apporto di questa vitamina è essenziale per la salute della madre e lo sviluppo ottimale del bambino. 

Identificare e correggere una carenza di vitamina B12 è essenziale perché influenza negativamente – e in modo permanente – lo sviluppo del feto. La crescente prevalenza di deficit di vitamina B12 durante la gravidanza e l’allattamento rappresenta una sfida importante per la salute pubblica, coinvolgendo non solo i paesi in via di sviluppo, dove il consumo di alimenti di origine animale è limitato, ma sempre più anche quelli ad alto reddito, come il nostro. 

DOVE LA TROVIAMO

La vitamina B12 si trova principalmente negli alimenti di origine animale come carne, pesce, uova, latte e loro derivati. Nonostante una dieta onnivora possa includere tali alimenti, non sempre è in grado di garantire livelli ottimali di questa vitamina. Questo perché l’assorbimento della B12 può essere compromesso da processi infiammatori che si verificano a livello dello stomaco e dell’intestino. È pertanto cruciale monitorare regolarmente i livelli di vitamina B12 nel sangue, specialmente durante la gravidanza e l’allattamento, e non accontentarsi di valori inferiori a 500 picogrammi per millilitro, per garantire un adeguato apporto di questa vitamina a mamme e bambini.

Fonte:Dongqing Wang, Setareh Shahab-Ferdows, Omar N. Lweno, Daniela Hampel, Balama Method, Cara A. Yelverton, Christine H. Nguyen, Said Aboud, Lindsay H. Allen, Wafaie W. Fawzi. The effects of prenatal and postnatal high-dose vitamin B-12 supplementation on human milk vitamin B-12: a randomized, double-blind, placebo-controlled trial in TanzaniaThe American Journal of Clinical Nutrition, 2023; DOI: 10.1016/j.ajcnut.2023.07.023