Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

Mangiare bene per dormire bene, il buon sonno inizia a tavola

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Mangiare bene per dormire bene. Da anni la scienza studia in che modo la corretta alimentazione possa influire sullo stato di salute generale, incluso il buon sonno, accertato pilastro del benessere psico-fisico. Se è quindi noto che ciò che mangiamo è associato alla qualità del nostro sonno, per la prima volta uno studio svedese ha provato a indagare quale tipo di dieta possa favorire o meno un buon riposo notturno. I risultati, pubblicati sulla rivista Obesity, mettono in luce una possibile correlazione diretta tra il consumo di junk food e il peggioramento della qualità del sonno. 

IL SONNO NON È TUTTO UGUALE

Per capirlo gli scienziati hanno deciso di sottoporre le stesse persone a una dieta sana – centrata sul consumo di cibi freschi e nutrienti, poco trasformati – e a una ad alto consumo di alimenti ricchi in zuccheri e grassi lavorati industrialmente per poi studiarne gli effetti sulla qualità del sonno. Il sonno notturno, infatti, non è tutto uguale, ma è molto ‘dinamico’, composto dall’alternanza di diverse fasi ciascuna con diverse funzioni, riconoscibili attraverso un caratteristico pattern di attività elettrica celebrale. L’integrità e la profondità di ognuna di queste fasi possono essere influenzate negativamente da fattori intrinseci come l’invecchiamento e da fattori ambientali come la dieta.

LO STUDIO: DIETE E SONNO A CONFRONTO

Ecco perché i ricercatori hanno reclutato 15 giovani adulti sani, normopeso e senza particolari disturbi del sonno, cioè già abituati a dormire tra le sette e le nove ore a notte. In modo casuale è stata loro assegnata una dieta sana e una meno salutare, con eguale numero di calorie, ma nel primo caso garantite da cibi quali pesce, verdure, cereali senza zucchero nel secondo, invece, da alimenti molto trasformati industrialmente, ad alto apporto di grassi e zuccheri. Trascorsa una settimana tutti i partecipanti hanno dormito una notte indossando una cuffia per l’elettroencefalogramma che registrasse l’attività elettrica del loro cervello. Dopo una pausa di alcune settimane, gli individui sono passati all’altra dieta e hanno ripetuto lo studio del sonno. 

IL SONNO PROFONDO È COMPROMESSO DAL CIBO SPAZZATURA

Da un punto di vista temporale non sono stati rilevati particolari effetti della dieta: i partecipanti hanno dormito per la stessa quantità di tempo dopo aver seguito entrambi i regimi alimentari. In modo più evidente, invece, sono emerse delle differenze in termini di qualità del sonno. Quando ci addormentiamo, infatti, rallenta l’attività elettrica del nostro cervello e le onde beta – a frequenza elevata, tipiche di quando siamo svegli – vengono progressivamente sostituite dalle onde delta, a frequenza più bassa. Nel momento in cui dormiamo profondamente la presenza di onde delta è massima ed è in questo momento che il sonno svolge al meglio la sua funzione riparatrice e ristoratrice dell’organismo, oltre che di consolidamento dei ricordi. Ecco, è proprio in questa fase del sonno che la differenza di dieta si è fatta sentire. In chi aveva mangiato cibo spazzatura, infatti, è stata registrata una minore attività delle onde lente ristoratrici, rispetto agli altri. Questo effetto è stato inoltre riscontrato anche dopo l’inversione della dieta, dimostrando di non essere dipeso dal singolo individuo bensì, appunto, esclusivamente dal tipo di cibo consumato. In sostanza, la dieta malsana a base di “cibo spazzatura” ha attenuato la profondità e la qualità del sonno accentuando, quindi, il problema in cui si imbattono coloro che soffrono d’insonnia o che con l’invecchiamento iniziano ad accusare disturbi del sonno, quello di svegliarsi con la sensazione di essere ancora stanchi. Ecco, dunque, un suggerimento importante per intervenire sulla qualità del sonno tanto cruciale per la nostra salute: mangiare bene per dormire meglio! 

Dr.ssa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute.

Luiz Eduardo Mateus Brandão, Alexandru Popa, Erasmus Cedernaes, Christopher Cedernaes, Lauri Lampola, Jonathan Cedernaes. Exposure to a more unhealthy diet impacts sleep microstructure during normal sleep and recovery sleep: A randomized trialObesity, 2023; DOI: 10.1002/oby.23787