Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

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Fragole: il frutto che protegge la memoria e previene la demenza senile

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La demenza senile sta assumendo proporzioni allarmanti, con l’Alzheimer in prima linea a rappresentare la forma più diffusa. Di fronte a questo preoccupante aumento, la ricerca di una cura farmacologica efficace procede invece lenta, tra difficoltà e ostacoli. Ma se da un lato i farmaci non offrono ancora soluzioni, dall’altro gli esperti continuano a suggerire un’arma potente alla portata di tutti: la prevenzione attraverso lo stile di vita. Ed è qui che entra in gioco la dieta di tutti i giorni. Alcuni frutti, in particolare, sono considerati veri e propri alleati della salute del cervello. 

Lo sottolinea ancora una volta uno studio recente, condotto da ricercatori dell’Università di Cincinnati e pubblicato sulla rivista Nutrients (https://www.mdpi.com/2072-6643/15/20/4431) che ha esplorato gli effetti del consumo di fragole sulle prestazioni mentali di un gruppo di individui di mezza età che presentavano segni di declino cognitivo soggettivo, ovvero un iniziale deterioramento delle capacità cognitive come memoria, attenzione, concentrazione e risoluzione dei problemi.

La scelta è ricaduta su questo frutto perché è ricco di antociani, preziose sostanze antiossidanti che più volte sono state associate a benefìci cognitivi. Inoltre, le fragole contengono altri micronutrienti come ellagitannini e acido ellagico, con potente azione antiossidante. Lo studio ha coinvolto 30 partecipanti tra 50 e 65 anni, a cui è stato chiesto di assumere un integratore in polvere a base di fragole a colazione per 12 settimane, mentre metà dei partecipanti ha ricevuto un placebo. A tutti sono stati proposti test cognitivi e sono stati monitorati i parametri metabolici. Il risultato, abbastanza sorprendente, ha mostrato che chi aveva assunto (senza saperlo) le fragole riusciva a ricordare più parole rispetto a chi aveva preso un placebo. E i ricercatori hanno registrato anche una diminuzione dei sintomi depressivi, un maggior controllo emotivo e una migliore capacità di affrontare i problemi.  

Sebbene si tratti di un piccolo studio, il risultato corrobora i tanti che lo hanno preceduto e che hanno indicato come fragole e frutti di bosco, in virtù della loro ricchezza in antociani, flavonoidi e acidi fenolici, possano ridurre lo stress ossidativo e l’infiammazione del cervello, due fattori centrali nell’invecchiamento cerebrale e in malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e il morbo di Parkinson. Gli effetti positivi osservati sulla memoria e l’umore sono infatti conseguenza della capacità delle fragole di moderare i processi infiammatori cerebrali: agendo come antinfiammatori naturali, aiutano a migliorare la connettività tra cellule nervose e a preservare le funzioni mentali. 

Le fragole maturano tra aprile e settembre e se è sempre consigliabile consumare frutta e verdura di stagione e possibilmente biologica, in questo caso diventa imperativo. Proprio per la loro alta deperibilità, infatti, le fragole sono tra i vegetali più soggetti all’uso di pesticidi al fine di conservarle quanto più possibile durante il trasporto. Dovremmo perciò sceglierle esclusivamente biologiche. Sulle fragole non biologiche, infatti, la presenza di pesticidi è quasi la regola, e il multiresiduo, ovvero la presenza di diversi pesticidi in contemporanea riguarda l’81% dei campioni italiani analizzati. Né lavarle bene aiuta, perché le fragole assorbono acqua e quindi anziché eliminare i pesticidi li faremmo semplicemente penetrare più in profondità.

Per beneficiare di tutto il potenziale benefico descritto non basta spizzicare una fragolina ogni tanto, ma approfittare della primavera per un consumo frequente – più volte a settimana –  e abbondante. Versatili, si prestano a macedonie, si possono aggiungere allo yogurt bianco, consumarle a colazione o a merenda. I bambini le adorano: approfittiamo di questa eccezione alla loro frequente “diffidenza” nei confronti della frutta!