Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

Diabete mellito, l'alimentazione a tempo limitato aiuta a sconfiggerlo

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Con quasi 4 milioni di malati in Italia, il diabete mellito di tipo2, caratterizzato da elevati livelli di glucosio e insulina nel sangue, rappresenta il 90% dei casi di diabete. Chiamato un tempo diabete dell’adulto -perché tipicamente si manifestava dopo decenni di scorretta alimentazione- era ritenuto irreversibile e veniva gestito solo con i farmaci.

Entrambe le convinzioni sono oggi cadute: può infatti insorgere già in adolescenza e può regredire semplicemente modificando le abitudini alimentari, anche senza ricorso a terapie farmacologiche. In questo contesto un validissimo aiuto arriva dal digiuno intermittente, pratica di salute sempre più diffusa che consiste nel ridurre fortemente l’apporto calorico di cibo per alcuni giorni a settimana.

Come emerso da un recente studio cinese, il digiuno intermittente può invertire la rotta del diabete, fino alla sua remissione, anche dopo anni di malattia conclamata.

DA BRUCIA-ZUCCHERI A BRUCIA-GRASSI

Pratica ancestrale di espiazione e purificazione, negli ultimi decenni il digiuno è stato riscoperto dalla medicina ed è oggi considerato a tutti gli effetti parte di uno stile di vita sano. Se private di adeguati quantitativi di cibo per un numero sufficiente di tempo, infatti, le nostre cellule esauriscono le riserve di glucosio facilmente accessibili ed iniziano ad attingere alle scorte di grasso per convertirle in energia: il corpo passa dalla modalità brucia-zuccheri alla modalità brucia-grassi favorendo la riduzione dei livelli di insulina, la perdita di peso e altri processi salutari come la detossificazione, la rigenerazione, il riparo e il ricambio delle cellule danneggiate in altre sane (un meccanismo che prende il nome di autofagia).

TRE MESI DI RESTRIZIONE CALORICA INTERMITTENTE PORTANO ALLA REMISSIONE DEL DIABETE

I ricercatori hanno arruolato 72 partecipanti di età compresa tra 38 e 72 anni con diabete di tipo 2 (iniziato da 1 a 11 anni prima, in media 6.6) e li hanno divisi in due gruppi. I pazienti del primo gruppo hanno alternato per un periodo di 3 mesi 5 giorni di digiuno intermittente a 840 kcal/giorno, a 10 giorni di alimentazione ad libitum secondo le indicazioni delle linee guida dietetiche per il diabete in Cina (che raccomandano il 50-65% dell’apporto energetico totale dai carboidrati, il 15-20% dalle proteine e il 20-30% dai grassi, insieme a un apporto di fibra di almeno 5 grammi a porzione). Il secondo gruppo, invece, ha solo seguito per 3 mesi le linee guida.

Un’ampia letteratura ha dimostrato l’efficacia di questa pratica su modelli animali nell’attenuare la gravità di malattie metaboliche come l’obesità, l’intolleranza al glucosio, il fegato grasso, la dislipidemia e il declino della funzione cardiovascolare correlato all’età. Così, anche negli studi pilota sull’uomo la rinuncia controllata al cibo ha ridotto il peso corporeo, l’intolleranza al glucosio, l’ipertensione e la dislipidemia.

Sulla scia di queste evidenze, concluso il trimestre sperimentale, oltre il 90% dei pazienti ha potuto ridurre l’assunzione di farmaci per il diabete dopo il digiuno intermittente. Il 55%, inoltre, ha sperimentato la remissione del diabete e interrotto del tutto l’assunzione di farmaci! Tale risultato smentirebbe, peraltro, l’approccio medico convenzionale in base al quale la guarigione dal diabete di tipo2 può essere ambita solo da chi lo ha contratto da meno di sei anni: ben il 65% dei partecipanti guariti era infatti malato da oltre sei anni.

ANCHE IL PORTAFOGLI RINGRAZIA

Un altro aspetto cruciale considerato dallo studio è quello degli alti costi sostenuti da un diabetico per i farmaci che, all’indomani del periodo di digiuno, si sono ridotti in media del 77% per quanti avevano preso parte all’esperimento.

PICCOLE RINUNCE, GRANDI RISULTATI. MA CHIEDERE SEMPRE AL MEDICO!

Premesso che il paziente diabetico deve affidarsi al proprio medico se intende intraprendere pratiche di digiuno, ricordiamo che vi sono diverse possibilità per inserire periodi di privazione del cibo nella propria routine: una delle tecniche più semplici e sicure è cenare entro le 19.00 e non toccare cibo fino alle 8.00 del giorno successivo, avendo così incamerato almeno 13 ore di digiuno.

CATEGORIE A RISCHIO: CHI NON DEVE DIGIUNARE

Vi sono categorie a rischio che devono astenersi dal digiuno: persone sottopeso e malnutrite, bambini, donne incinte e quanti prendono farmaci, soprattutto antidiabetici, che possono essere molto pericolosi quando assunti a digiuno.

Dr.ssa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute.

FONTE: Xiao Yang, Jiali Zhou, Huige Shao, et al. Effect of an Intermittent Calorie-restricted Diet on Type 2 Diabetes Remission: A Randomized Controlled Trial, The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, 2022. https://doi.org/10.1210/clinem/dgac661