Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

I grassi Omega-3 ci allungano la vita

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Sappiamo quanto facciano bene, ma non potevamo immaginare che fossero anche in grado di prevedere il futuro! Parliamo degli acidi grassi omega-3 che un recente studio statunitense ha scoperto essere buoni previsori della mortalità. I ricercatori hanno infatti trovato una correlazione tra quanti omega-3 abbiamo nel sangue e se e quanto vivremo più a lungo. Per appurarlo sono stati passati in rassegna i dati sui campioni di sangue di oltre 2200 statunitensi di età superiore ai 65 anni che sono stati monitorati per 11 anni.

FINO A CINQUE ANNI IN PIÙ
È stato così visto che l’aspettativa di vita aumentava di circa cinque anni in coloro che avevano i livelli più alti di omega-3 nei globuli rossi. All’opposto, gli studiosi hanno inoltre riscontrato che la vita dei fumatori regolari si accorciava di 4,7 anni rispetto alla loro aspettativa, una perdita praticamente uguale al “guadagno” assicurato da un alto apporto di omega-3. 

GRASSI “CATTIVI” CHE FANNO BENE
Un aspetto interessante è che questi risultati sono riferibili non solo agli omega-3, ma anche a altri tre tipi di grassi, inclusi i tanto temuti acidi grassi saturi, tradizionalmente associati a maggior rischio cardiovascolare. Questa “riabilitazione” dei grassi saturi provenienti dal consumo di burro, formaggi e carne è in corso da tempo e supportata da numerosa letteratura scientifica. Ad esempio, un ampissimo studio pubblicato da The Lancet nel 2017 concludeva che le persone con una dieta povera di grassi saturi correvano un rischio di morte precoce il 13% più alto di coloro che ne mangiavano regolarmente. 

… E GRASSI “BUONI” CHE POSSONO FAR MALE
Se i grassi saturi, accuratamente selezionati e consumati, sono un falso nemico, più insidiosi sono gli omega-6 i quali, pur schierati tra i grassi buoni, possono essere nocivi se consumati in eccesso. Essi, infatti, sono di origine vegetale e abbondano negli oli vegetali impiegati in tutti i prodotti della lavorazione industriale e ristorazione collettiva. Gli omega-3, invece, sono presenti principalmente nel pesce grasso come alici, sardine e sgombro, nelle noci e nei semi di lino e chia. In un corpo sano il giusto rapporto tra omega-3 e omega-6 dovrebbe mantenersi tra 1:3 e 1:4. In altri termini, per ogni grammo di omega-3 dovremmo consumarne 3/4 di omega-6. Non 20 come invece spesso accade a causa della massiccia presenza di prodotti industriali e trasformati nella nostra dieta occidentale (cibo pronto, confezionato, cracker, prodotti da forno, merendine, snack vari…). Al contrario, mangiamo spesso troppo poco pesce rispetto alle 2/3 volte a settimana che servirebbero per assicurarci il giusto apporto di omega-3. Questo squilibrio deve essere necessariamente corretto attraverso l’alimentazione. Tanto più ora che sappiamo che gli omega-3 ci allungano letteralmente la vita!

 

Dr.ssa Debora Rasio
Laureata in medicina e chirurgia e specialista in oncologia, direttore del master di II livello in Medicina Integrata presso l’Università Telematica San Raffaele di Roma, autrice del bestseller Mondadori “La Dieta Non Dieta”, Debora Rasio vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute.

FONTI:
Using an erythrocyte fatty acid fingerprint to predict risk of all-cause mortality: the Framingham Offspring CohortThe American Journal of Clinical Nutrition, 2021; DOI: 10.1093/ajcn/nqab195

Associations of fats and carbohydrate intake with cardiovascular disease and mortality in 18 countries from five continents (PURE): a prospective cohort study The Lancet: August 29, 2017