Dimenticate la fretta, le strade larghe e dritte: dopo aver lasciato la Strada Statale 223 tutto cambia. Il ritmo, per esempio. Siamo nella Maremma che lambisce le Colline Metallifere, così chiamate per i giacimenti minerari celati nel sottosuolo. Salendo i pendii a poco a poco si svelano e, sopra alle vigne ambrate che si mescolano a boschi e uliveti, i paesi appaiono poggiati sulla roccia, apparentemente irraggiungibili.
Entrati nel territorio del comune sparso di Civitella Paganico puntiamo verso Civitella Marittima, che da un lato guarda il mare di Follonica, dall’altro fa capolino sulla Val d’Orcia. Dal parcheggio le scalette conducono alla porta d’ingresso, l’unica che si è conservata delle mura di cinta, che un tempo garantiva controllo sulla valle alla potente famiglia degli Ardengheschi. Salendo lungo Via Roma, ecco la deliziosa piazzetta che incornicia un pozzo esagonale. Sulla sinistra, un panificio sprigiona un intenso profumo di biscotti: impossibile resistere alla tentazione di afferrarne uno appena sfornato. Ottenuti dall’impasto di uova, strutto, limone e rosolio di menta, i civitellini – o ciambellini co’ l’unto – sono una delle tipicità della Maremma grossetana.

La boutique del riciclo
In pochi passi si raggiunge la chiesa di Santa Maria in Montibus, più volte rimaneggiata, con il campanile dalle rifiniture in mattoncino, accessibile dal lato sinistro attraverso una scalinata che si apre a ventaglio all’angolo della strada. Prima di scendere vale la pena entrare per qualche minuto nell’Oratorio della Misericordia per ammirare il dipinto della Madonna col Bambino incoronata dagli angeli, attribuita a un pittore senese del tardo Seicento.
L’occhio cade sulla parete destra dove trovano posto i piatti dipinti da artisti locali donati ai vincitori delle ultime edizioni della Corsa dei Carretti, che si svolge tradizionalmente a giugno. Al civico 22 di Via La Costarella una piccola vetrina espone abiti realizzati recuperando materiali usati; ogni anno le sue creazioni danno vita a una singolare sfilata promossa dalla Pro Loco per sensibilizzare i cittadini al riuso consapevole e alla raccolta differenziata.

Frazioni d’incanto in Maremma
Prendendo prima la SP21 e poi la SP157, superiamo Roccastrada e dopo una decina di chilometri fra campagne e castagneti ecco apparire in cima a una collina la frazione di Roccatederighi. Oltrepassando l’arco, un intreccio di vicoli (fra cui lo strettissimo Vicolo delle Scalelle, dalla ripida scalinata) conduce alla sommità del borgo dove svetta la Torre dell’Orologio, ricostruita nel 1911 per celebrare il cinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia.
È un saliscendi ricavato dalla rupe il percorso per raggiungere la chiesa di San Martino, che custodisce una pregevole acquasantiera quattrocentesca in marmo scolpito e una tavoletta dipinta raffigurante la Madonna con il Bambino e Sant’Agostino, attribuita a un pittore senese d’inizio XVII secolo. Vi consigliamo di arrivare qui al tramonto: nelle giornate terse il panorama spazia fino all’isola del Giglio.

Pari, il borgo della lettura
Dal belvedere di Pari, raggiungibile inerpicandosi per Via Poggio, si gode una visuale che non lasciò indifferente lo scrittore senese Federigo Tozzi: “La mia casa è dovunque io sto: in una piazza, un teatro, un caffè, una pianura. Ma al paese di mio padre ci sono stato più di una volta”, recita una targa che campeggia su una facciata di Via Cappucci.
Per controllare la Valle dell’Ombrone, i conti dell’Ardenghesca – che scelsero la località come residenza fino alla metà del Duecento – vollero una cinta muraria, oggi inglobata nelle case costruite a ridosso della fortificazione; le origini del villaggio risalgono però al Paleolitico superiore. Percorrendo Via Savonarola si arriva nella deliziosa Piazza Castelfidardo con il pozzo e un leggìo composto da libri colorati, a ricordare che il paese è inserito fra i Borghi della Lettura.
Se non si cammina distratti, si possono notare piccole librerie sistemate sotto agli archi o mensoline che ospitano antichi volumi. Da qui s’imbocca Via Tozzi, che regala un bellissimo scorcio sul campanile in laterizio della chiesa di San Biagio che conserva dipinti degni di nota come Madonna con Bambino e Santi e Madonna con Bambino e i Santi Pietro e Giovanni Battista di scuola senese. L’annesso oratorio di Santa Croce merita una sosta per la tela collocata sulla parete centrale raffigurante la Madonna con Bambino tra i santi Fabiano e Sebastiano.

Scoperte rurali
Imboccando la Strada Provinciale 4 in direzione di Cinigiano, un cartello segnala il Podere Monastero di Siloe: percorriamo Strada San Benedetto tra i filari delle viti e gli uliveti, in uno scenario reso ancora più affascinante dai colori dell’autunno. Un masso su cui è incisa la parola pax introduce al silenzio che i cartelli affissi nel parcheggio invocano di rispettare. Su questa collina, che domina la Valle dell’Ombrone e guarda il Monte Amiata e la Val d’Orcia, vive una comunità di monaci benedettini che ospita pellegrini e lavora la terra recuperando varietà antiche e autoctone con metodi di coltivazione biologica.
Per chi vuole fare una vacanza da contadino, vedere dal vivo come nascono i prodotti d’eccellenza della nostra cucina, la Maremma è il posto giusto. Molte aziende agricole aprono le loro porte per un’esperienza di agri-residence. Un mix di ristorazione, alloggio e visita alle produzioni. Come la Tenuta di Paganico che, per far avvicinare i bambini al mondo rurale e ai suoi ritmi, organizza visite guidate su richiesta all’allevamento dei maiali di cinta senese e dei bovini di razza maremmana, presidio Slow Food. Invece al Podere Vignali, dove anche gli amici a quattro zampe sono ospiti graditi, Giovanna organizza corsi di cucina toscana.

Montorsaio
Riprendendo la statale 223 si arriva a Montorsaio, un minuscolo villaggio medievale le cui case rannicchiate in cerchi concentrici formano in una doppia cerchia di mura. Una volta lasciato il camper nel parcheggio, basta salire le scalette che portano in Vicolo delle Mura per sbucare nella graziosa piazzetta con la cisterna. La scalinata poco dopo il belvedere che ricorda i caduti in guerra, conduce alla chiesa dei santi Cerbone e Michele che vanta una raffinatissima Madonna col Bambino di Sano di Pietro. Non è da meno la scultura lignea della Vergine all’interno dell’Oratorio del Crocifisso.
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Ami la vacanza rurale e fare esperienze in campagna? Oltre la Maremma scopri gli agriturismi con fattoria didattica, quelli con cantina e quelli che dispongono di un maneggio: alcune strutture hanno un occhio di riguardo per gli iscritti al PLEINAIRCLUB!