Sei un appassionato del birdwatching? Ecco una proposta che non puoi perdere se ami aggirarti con il camper nelle riserve naturali col binocolo in mano. A cinquanta chilometri da Roma, lungo il corso del Tevere, c’è una zona umida d’importanza internazionale, la Riserva Naturale Nazzano Tevere-Farfa, habitat di una ricca avifauna e meta ideale per gli amanti della natura.
Indice dell'itinerario

A bordo di un battello ecologico, si può effettuare un escursione lungo la Riserva Naturale Regionale Nazzano Tevere-Farfa. Istituita nel 1979 è stata la prima del genere in Italia e pochi anni fa è stata protagonista di un atto intimidatorio che ha visto tutti gli automezzi dell’area protetta distrutti da un incendio doloso.

Estesa per circa settecento ettari fra le province di Roma e Rieti, questa zona umida si è formata in seguito alla costruzione – negli anni Cinquanta – di una diga della centrale idroelettrica dell’Enel. Nel tratto compreso tra la confluenza del fiume Farfa nel Tevere e lo sbarramento a valle, il livello dell’acqua si alzò inondando i terreni circostanti e creando nel tempo le condizioni ideali per la formazione di vaste zone di canneto e vegetazione ripariale.

In battello tra gli iris

Il tour in battello non arriva fin lì, in quanto trattasi di zona a protezione integrale, ma compie comunque un interessante itinerario fra gli approdi di Nazzano e Torrita Tiberina (volendo si può andare anche più a monte fino a Sant’Oreste). Durante il tragitto, accompagnato in primavera dalle fioriture gialle di iris che risaltano fra la vegetazione delle sponde, con un pizzico di fortuna si possono osservare varie specie di uccelli acquatici (aironi, germani, svassi maggiori, folaghe, gallinelle d’acqua, cormorani) ma anche tartarughe che si crogiolano al sole e nutrie che nuotano in prossimità delle rive.

Il sentiero della fornace

Chi preferisce camminare o pedalare ha a disposizione i percorsi che si sviluppano su entrambi i lati del fiume. Molto suggestivo il sentiero natura, detto della Fornace, allestito su una passerella di legno e adatto anche a persone disabili, che si snoda nella sponda destra fra salici bianchi, ontani e un fitto canneto. Vi si accede facilmente dall’abitato di Nazzano, scendendo verso il fiume fino al parcheggio sterrato sulla destra (solo sosta diurna) e proseguendo a piedi sull’asfalto che in pochi minuti raggiunge la riva del Tevere in zona porto, dove ci sono tavoli per picnic e un traghetto ad argano che una volta operativo dovrebbe collegare le due sponde. Durante il percorso s’incontrano alcuni capanni di avvistamento fauna (non tutti accessibili), tra cui quello a due piani realizzato sui resti dell’antica fornace, molto panoramico e con ascensore.

Al termine del camminamento in legno c’è una carrareccia che a destra riporta verso il parcheggio mentre a sinistra prosegue lungo l’argine del fiume arrivando al centro visite del parco, in località Meana, accessibile facilmente anche dalla provinciale Tiberina nei pressi della diga dell’Enel. Da qui si snoda un breve ma interessante percorso circolare vicino al fiume e in mezzo al bosco, dove ogni anno nidifica una colonia di circa trenta coppie di aironi cenerini. Il sito offre anche un buon punto d’imbarco per chi desidera compiere un’escursione in kayak lungo le acque della riserva.

In bici fino alla Mola

Gli appassionati di mountain biking hanno a disposizione due itinerari lungo le due sponde del Tevere fra Nazzano e Torrita Tiberina. Il primo parte dalla zona porto in direzione opposta al sentiero natura, dove la strada bianca risale il fiume incontrando capanni di osservazione e aree attrezzate per picnic (un breve tratto però è ancora interrotto per problemi idrogeologici); l’altro inizia al di là del ponte di Torrita Tiberina e – seguendo la riva sinistra del fiume – conduce al punto di osservazione della Mola, nella zona di confluenza del Farfa con il Tevere, dove quest’ultimo si allarga notevolmente per poi restringersi prima della diga.

A picco sul Tevere

In alto, arroccati in bella posizione panoramica, i paesi di Nazzano e Torrita Tiberina dominano la valle sottostante e la riserva naturale. Sul primo, che ha origine da insediamenti umani risalenti all’Età del Bronzo, svetta l’imponente castello duecentesco (privato e non visitabile) con due torri angolari: per secoli fu proprietà dei monaci di San Paolo per poi passare alla famiglia romana dei Savelli, prima di essere confiscato nel Quattrocento da papa Nicolò V e rivenduto agli stessi monaci per finanziare la crociata contro i Turchi.

Giusto di fronte a questo simbolo della storia c’è un luogo dedicato alla scienza, l’interessante Museo del Fiume, che negli ex granai e magazzini del castello presenta varie sezioni dedicate a fauna, flora e geologia del vicino ambiente fluviale, nonché a reperti archeologici e fossili provenienti dalle zone circostanti e dalla media valle del Tevere. La struttura museale ospita anche una sala polifunzionale e uno spazio dedicato alle mostre temporanee di arte e artigianato. Appena fuori dell’abitato, su una collina ombreggiata, la chiesa di Sant’Antimo – patrono del paese – risale al X secolo e conserva affreschi attribuiti al pittore rinascimentale Antoniazzo Romano.

Il paese delle torri

Da Nazzano pochi chilometri di provinciale conducono a Torrita Tiberina, altro antico borgo a picco sul Tevere, il cui nome deriva dalla presenza fin dall’VIII secolo di torri per il controllo del commercio nella valle fluviale, visibile in tutta la sua bellezza dal belvedere appena fuori dal centro storico. Dopo l’arco d’accesso al paese, tagliato quasi per intero dalla lunga via intitolata ad Aldo Moro (sepolto nel cimitero locale), una breve passeggiata porta a Piazza Matteotti su cui affaccia l’antico Palazzo Baronale. Noto anche come Palazzo Savelli, dal nome della potente casata che nel XII secolo trasformò le torri di segnalazione in un vero e proprio castello con tanto di fossato e ponte levatoio, fu in seguito possedimento degli Orsini e dei Melchiorri, per poi divenire nell’Ottocento la dimora del principe Alessandro Torlonia. Di proprietà comunale, oggi è adibito a hotel e ristorante ed è gestito da una cooperativa sociale.

————————————————————————–

Ti è piaciuto l’itinerario? Qui trovi tutte le aree di sosta vicino la Riserva Nazzano.

Tutti gli itinerari di PleinAir sul Lazio li puoi leggere sulla rivista digitale sul pc, sul tablet o sullo smartphone. Con un anno di abbonamento a PLEINAIR (11 numeri cartacei) hai a disposizione gli inserti speciali, la rivista digitale e l’archivio digitale dal 2015 (con gli allegati).

Con l’abbonamento a PleinAir ricevi i prossimi numeri comodamente a casa e risparmi!

________________________________________________________

Tutti gli itinerari, i weekend, i diari di viaggio li puoi leggere sulla rivista digitale da smartphone, tablet o PC. Per gli iscritti al PLEINAIRCLUB l’accesso alla rivista digitale è inclusa.

Con l’abbonamento a PleinAir (11 numeri cartacei) ricevi la rivista e gli inserti speciali comodamente a casa e risparmi!

photo gallery