La bellezza delle sue località, insieme alla natura del Parco Naturale Tre Cime, ne fanno una meta ideale per gli amanti dell’outdoor e del trekking. D’inverno è un paradiso per lo sci di fondo con oltre 200 chilometri di piste, nella stagione estiva è il regno delle passeggiate a piedi e in bicicletta su percorsi d’ogni tipo e difficoltà: il tutto al cospetto delle Dolomiti.

Ma forse è proprio nelle mezze stagioni che si trova il connubio perfetto tra clima e atmosfera. Vediamo tre proposte outdoor tra bici e trekking per visitare le Tre Cime di Lavaredo e i borghi montani.

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Percorsi in bici alle Tre Cime

L’anello che circumnaviga le tre imponenti formazioni dolomitiche è di facile percorrenza (poco meno di nove chilometri con 550 metri di dislivello) e consente di scaldare le gambe per affrontare, nei giorni successivi, le tante proposte sportive che i dintorni di San Candido hanno da offrire.

L’itinerario più semplice parte dal Rifugio Auronzo, sul versante veneto, e prosegue lungo il sentiero 101 fino alla Forcella Lavaredo da cui si gode di un’emozionante vista sulle pareti nord delle Tre Cime: fino a qui il percorso è indicato anche ai meno esperti, e si può scegliere se tornare indietro o completare l’anello affrontando un itinerario più impegnativo.

In alternativa ci sono queste ciclabili per girare intorno alle Tre Cime:

• Ciclabile della Val Pusteria (difficoltà media, 2,30 ore): da San Candido a Brunico, 35 chilometri e 86 m di dislivello. Le salite che s’incontrano possono risultare impegnative a chi non ha la gamba allenata.

• Ciclabile delle Dolomiti (difficoltà media, 2,15 ore): da Dobbiaco a Cortina d’Ampezzo, 30,7 chilometri e 563 m di dislivello. Si pedala immergendosi nell’ambiente montano attraverso la Valle di Landro. (Approfondimento in fino all’articolo)

• Ciclabile del lago (difficoltà facile, 30 minuti): da San Candido al Lago di Dobbiaco, 6,7 chilometri e 83 m di dislivello. La ciclabile è asfaltata fino all’abitato di Dobbiaco per proseguire poi in salita su una sterrata fino a raggiungere il lago

• Ciclabile della Val Fiscalina (difficoltà media, 1,45 ore): da San Candido a Rifugio Fondo Valle, 18 chilometri e 483 m di dislivello. Si parte dal centro per salire lungo la ciclabile in parte asfaltata e in parte sterrata per raggiungere prima il nucleo di Sesto e poi inoltrarsi nella Val Fiscalina

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Tra borghi e montagne

In Val Pusteria non c’è che l’imbarazzo della scelta fra percorsi più o meno impegnativi, da affrontare con gli scarponi o in sella a una mountain bike. Ma tre le stradine di montagna spuntano anche graziosi borghi tra cui San Candido, Dobbiaco e il suo lago omonimo.

San Candido

Nel centro del borgo spiccano due campanili inconfondibili: uno alto e cilindrico, appartenente alla chiesa di San Michele, e l’altro tozzo e squadrato, che fa parte della Collegiata, un autentico gioiello romanico nelle Alpi Orientali. All’interno della Collegiata, non si può perdere un affresco straordinario della metà del Duecento, che raffigura scene bibliche della creazione e un crocifisso ligneo del XIII secolo. Il Museo nelle vicinanze racconta invece la storia millenaria del monastero attraverso quadri, statue, sculture, manoscritti e oggetti preziosi.

Mentre appena fuori dal centro pedonale, le Cappelle di Altotting e del Santo Sepolcro, costruite nel XVII secolo da Georg Paprion, conducono in un viaggio verso luoghi sacri ispirati alla Terra Santa e al Santuario mariano di Altotting in Baviera.

Dobbiaco

Dobbiaco si trova invece su uno spartiacque tra i fiumi Drava e Rienza, con il primo che nasce qui e il secondo che scende dalle Tre Cime di Lavaredo. Questa posizione strategica lo ha reso un importante punto di passaggio e riposo per i viaggiatori tra Oriente e Occidente, tra Venezia e la Baviera.

Nella piazza principale di Dobbiaco, si trova una statua dedicata a Gustav Mahler, il compositore boemo che ha trascorso qui le estati finali componendo opere come la Nona e la Decima Sinfonia, insieme a “Il Canto della Terra”.

A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, Dobbiaco è infatti diventata una rinomata località turistica grazie alla ferrovia e all’inaugurazione del sontuoso Grand Hotel nel 1878, frequentato dall’aristocrazia europea. Oggi, il Grand Hotel è un complesso multifunzionale con una sala da concerto dedicata a Gustav Mahler, un ostello della gioventù, un ristorante e il Centro Visite del Parco Naturale Tre Cime con un museo annesso.

Nei dintorni, un sentiero didattico conduce al Mondo Magico della Foresta, un parco giochi immerso nella natura dove si imparano curiosità sugli alberi e gli animali, mentre un altro sentiero porta alle sorgenti della Drava in circa 45 minuti di piacevole passeggiata.

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Lago di Dobbiaco

Dal vecchio edificio dell’ex Grand Hotel, la strada statale 51 si snoda attraverso la suggestiva Val di Landro, fungendo da confine tra il Parco Naturale Tre Cime e il Parco di Fanes-Senes-Braies, e in breve si raggiunge il grazioso Lago di Dobbiaco (dove è previsto un parcheggio a pagamento). Questo lago è alimentato dal torrente Rienza ed è circondato da un incantevole sentiero naturale lungo circa cinque chilometri, arricchito da informative tabelle illustrative.

Questo percorso è accessibile davvero a tutti, inclusi coloro che utilizzano passeggini e, in parte, anche a persone con disabilità motorie. Se si segue la direzione di Cortina si può fare una breve sosta al Cimitero di Guerra del Monte Piana, immerso nella foresta e noto anche come Cimitero delle Sorgenti, dove riposano 1.259 soldati di varie nazionalità che persero la vita durante la Prima Guerra Mondiale. Dopo qualche chilometro, poco prima di raggiungere il Lago di Landro, ci si può fermare su un punto panoramico e fotografare il versante settentrionale delle magnifiche Tre Cime di Lavaredo.

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La Ciclabile delle Dolomiti sul versante Veneto

Realizzata lungo il tracciato di una ferrovia dismessa, la Ciclabile delle Dolomiti offre un viaggio ciclistico attraverso luoghi incantevoli, da Calalzo di Cadore a Cortina d’Ampezzo e al passo di Cimabanche (51 chilometri dalla partenza). Vediamo le tappe del percorso che si può intraprendere.

Le tappe

La Ciclabile inizia a Calalzo di Cadore, a soli 30 chilometri dal casello della A7 Pian di Vedoia e facilmente raggiungibile anche in treno e in camper. Questo è il punto di partenza ideale per un’indimenticabile esperienza ciclistica. La pista ciclabile è ben segnalata e quasi sempre su un terreno dedicato, garantendo una pedalata piacevole e sicura. Durante il percorso si può fare una passeggiata nel bosco fino al piccolo Lago delle Tose, immerso nella bellezza naturale delle Dolomiti.

Dirigendosi poi verso Pieve di Cadore, a soli 3 chilometri di distanza, si arriva alla casa natale di Tiziano Vecellio, il famoso pittore del XVI secolo. Qui è possibile ammirare le opere di Tiziano e della sua scuola nella chiesa di Santa Maria Nascente. Inoltre, il Museo dell’Occhiale offre una panoramica della fiorente industria degli occhiali nella zona di Cadore.

Continuando lungo la Ciclabile delle Dolomiti, si arriva a Borca di Cadore, situata ai piedi del Monte Antelao. Questo è un punto strategico per le escursioni e offre la possibilità di ammirare la chiesa dei Santi Simone e Taddeo, che custodisce un antico organo del 1791 costruito dal maestro organaro Gaetano Callido.

Proseguendo ancora, si raggiunge San Vito di Cadore, a circa 24,7 chilometri di distanza. Qui è possibile visitare il Museo Etnografico delle Tradizioni Popolari, che racconta la vita contadina e le attività artigianali del Cadore. Una piacevole passeggiata lungo le rive del lago di Mosigo offre ulteriori opportunità di esplorazione.

Infine, la Ciclabile delle Dolomiti conduce a Cortina d’Ampezzo, la perla delle Dolomiti e sede delle Olimpiadi invernali del 2026. Qui, anche una breve tappa è imperdibile. Una passeggiata lungo Corso Italia permette di immergersi nelle atmosfere di questa località che ha fatto la storia del turismo montano.

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Testo di Fabrizio Roscini

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