La Ciclovia dell'Adige, 5 tappe da Bolzano a Verona

Un percorso adatto alle due ruote e quasi privo di dislivello collega fra loro tre centri ricchi di arte e di storia, seguendo una linea d’acqua che serpeggia fra vigneti, frutteti e piccoli borghi. La Ciclovia dell’Adige è un filo conduttore perfetto per una vacanza con il camper e le biciclette al seguito
Trento-Fontana-del-Nettuno

Indice dell'itinerario

Ha rappresentato per secoli la più importante via di comunicazione fra il Nordeuropa e il bacino del Mediterraneo: modellata prima dai ghiacciai e poi dall’impetuoso scorrere delle acque, la Valle dell’Adige ha consentito alle popolazioni che abitavano al di qua e al di là delle Alpi di connettersi tra loro, non di rado anche in forme non amichevoli.

La valle è solcata da ferrovia, autostrada e strade statali a scorrimento veloce, ma anche da una splendida pista ciclabile che si estende tra Bolzano a Verona: centosessanta chilometri all’incirca che abbiamo deciso di percorrere da nord a sud suddividendo il tragitto in cinque tratte, il che ci ha consentito di ampliare il nostro sguardo sulle principali bellezze naturali e architettoniche incontrate lungo il percorso. Così facendo, è possibile andare e tornare in giornata da e verso il mezzo; in alternativa, per il rientro al veicolo si può agevolmente utilizzare la rete ferroviaria.

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Prima tappa • Da Bolzano a Egna 

23 km – Ritorno in bici oppure in treno dalla stazione di Egna (circa 40 minuti, con cambio a Bolzano)

Bolzano
Bolzano Cathedral or Duomo di Bolzano aerial panoramic view, located in Bolzano city in South Tyrol, Italy

Lasciato il veicolo nel comodo parcheggio della stazione di Ponte d’Adige (disco orario max 12 ore), sulla linea ferroviaria Bolzano-Merano, scarichiamo le biciclette e partiamo alla scoperta di Bolzano, il cui centro dista poco più di cinque chilometri. Dopo una rapida visita a Piazza Walther e al vicino duomo, dal tetto coperto di tegole smaltate, ci dirigiamo verso la chiesa dei Domenicani, all’interno della quale si trova una piccola cappella decorata da affreschi di scuola giottesca.

Oltrepassata Piazza del Grano, su cui affacciano eleganti edifici dalla facciata decorata, ci incamminiamo lungo Via Portici, caratterizzata da una lunga fila di case porticate con curiosi bovindi che aggettano sulla strada: si tratta della strada del passeggio cittadino, dove si trovano i negozi più prestigiosi e i locali più raffinati. Superata la scenografica Piazza delle Erbe, puntiamo verso il Museo Archeologico dell’Alto Adige per ammirare la mummia di Ötzi, recuperata nel 1991 sul ghiacciaio del Similaun e trasferita in apposito ambiente del museo dopo qualche contenzioso con gli austriaci che ne rivendicavano la proprietà.

Quindi rimontiamo in sella e imbocchiamo la ciclabile che segue la sponda destra dell’Adige fino alla confluenza con l’Isarco: poco prima si trova l’incrocio con la green way per Merano, seguendo la quale raggiungiamo con poche pedalate la deviazione per Castel Firmiano, dove il noto alpinista Reinhold Messner ha realizzato uno dei suoi musei della montagna, la cui mole si staglia nitidamente sulla ciclabile sottostante.

Verso Egna

Procedendo oltre arriviamo all’intersezione con la pista ciclabile che in sedici chilometri conduce a Caldaro attraverso il borgo di Appiano. Si trova lì il lago balneabile più caldo dell’intero arco alpino, una caratteristica che invita, nella bella stagione, a infilare nello zainetto costume e asciugamano per un tuffo ristoratore. Dal lago seguiamo poi le indicazioni per Ora: una volta superato il ponte sull’Adige riprendiamo la ciclabile in direzione sud fino a raggiungere il piccolo ma elegante borgo di Egna, giusto il tempo di fare due passi lungo l’elegante Hoferstrasse e di degustare alcune delle prelibatezze locali.

Seconda tappa • Da Egna a Trento

40 km – Ritorno in bici oppure in treno dalla stazione di Trento (meno di mezz’ora)

Avio-Castello
Castle of Avio in Trento province, Vallagarina, Trentino Alto Adige, northern italy,europe. Sabbionara medieval castle.

Lasciato il camper presso l’area di sosta di Via Platz, partiamo alla volta di Trento: la ciclabile si stende piana accompagnando il deflusso delle acque dell’Adige senza grossi sbalzi altimetrici. Prevede però uno strappo la deviazione per Castelfeder, che richiede di retrocedere verso Bolzano di qualche chilometro: giunti lassù si abbraccia con lo sguardo tutta la vallata e si visitano i resti di vari insediamenti che testimoniano l’evolversi della società altoatesina nel corso dei secoli.

Una volta ridiscesi sulla ciclabile, spingiamo sui pedali fino a raggiungere San Floriano per dare un’occhiata all’antico ospizio che fin dal Duecento offrì ai pellegrini diretti a Roma un luogo sicuro dove rifocillarsi e pernottare. Poco più avanti si trova la chiesetta omonima, una delle più antiche del Sud Tirolo, visitabile all’interno solo su appuntamento. Ancora pochi chilometri ed eccoci alla cosiddetta “chiusa” di Salorno, in cui il Monte Alto si spinge verso l’opposto altopiano di Favogna costringendo l’Adige a una brusca deviazione: è il punto di confine fra il mondo germanofono del nord e quello italofono del sud, una sorta di spartiacque simbolico che superiamo puntando verso il capoluogo del Trentino.

Verso Trento

Oltrepassato il bicigrill di Faedo, incontriamo le prime abitazioni di San Michele all’Adige, sede di un importante museo etnografico. Straordinarie le collezioni che ricostruiscono la storia delle genti trentine dalle origini ai giorni nostri, distribuite sui tre piani dell’antico convento agostiniano. Per Trento mancano ancora una ventina di chilometri, che però bruciamo velocemente, visto che la ciclabile non presenta alcun tipo di difficoltà.

La pista, dopo una breve deviazione all’altezza di Lavis per superare il torrente Avisio, conduce direttamente in centro seguendo il corso del fiume: a pochi metri dalla ciclabile si trova la maestosa architettura del Muse, lo straordinario museo di scienze naturali progettato da Renzo Piano che ci rapisce per qualche ora. Quindi entriamo nel salotto buono della città arrivando in Piazza del Duomo, con la Cattedrale di San Vigilio e la fontana del Nettuno che si stagliano sulle facciate affrescate delle case rinascimentali prospicienti.

Percorse alcune strade dello struscio locale raggiungiamo poi il Castello del Buonconsiglio e il suo museo, antica sede dei principi-vescovi della città, e quindi il Doss Trento, una delle tre colline su cui sorge l’abitato: lì si trova il mausoleo dedicato a Cesare Battisti, il patriota irredentista fucilato proprio al Castello del Buonconsiglio.

Terza tappa • Da Trento a Rovereto

22 km – Ritorno in bici oppure in treno dalla stazione di Trento (da 15 a 25 minuti)

Trento-Piazza-del-Duomo
Trento Cathedral or Duomo di Trento aerial panoramic view. Duomo is a roman Catholic cathedral in Trento city in Trentino Alto Adige in Italy.

Dopo una notte tranquilla presso l’ottima di sosta di Via Fersina, risaliamo in sella alla volta di Rovereto: la ciclabile passa proprio davanti al parcheggio e raggiungere nuovamente l’Adige è davvero un gioco da ragazzi. Trascorso qualche centinaio di metri, all’altezza del piccolo aeroporto locale, effettuiamo una brevissima deviazione per andare a visitare il Museo dell’Aeronautica intitolato a Gianni Caproni, un pioniere dell’industria italiana dei velivoli, nato ad Arco di Trento nel 1886: all’interno ben cinquantasette esemplari, tra cui l’Ansaldo che Gabriele D’Annunzio utilizzò per lo storico volo su Vienna nel 1918.

Risaliti sui pedali, superiamo in scioltezza Mattarello e all’altezza di Besenello ci facciamo incantare dalla solenne mole di Castel Beseno che si staglia sulla cima di un colle a dominare l’intera vallata. La salita fin lassù è piuttosto dura, ripagata però dalla magnificenza di un luogo davvero straordinario. Una sapiente opera di restauro ha permesso di restituire alla comunità un edificio di grandissimo valore storico e architettonico, la più grande struttura fortificata di tutto il Trentino: edificato nel XII secolo, venne sottoposto negli anni a numerosi ampliamenti e rimaneggiamenti, fino a quello cinquecentesco a cui è dovuta l’attuale conformazione.

Trento-Fontana-del-Nettuno

Verso Rovereto

Scesi nuovamente sulla riva dell’Adige, percorriamo velocemente i dodici chilometri che separano Besenello da Rovereto. Per raggiungere il centro deviamo sulla pista che segue le sponde del Leno e saliamo fino a Castel Veneto, sede del Museo Storico Italiano della Guerra. Quindi girovaghiamo per le strade e i vicoli del cuore cittadino fino a raggiungere un’altra istituzione trentina, ovvero il Mart, il Museo di arte contemporanea realizzato dall’archistar Mario Botta, riconoscibile per la sua straordinaria cupola di vetro e acciaio: oltre quindicimila le opere ospitate dalla collezione permanente, dedicata in particolare alle avanguardie artistiche del Novecento; un posto di riguardo spetta al roveretano Fortunato Depero, uno degli artisti più significativi del Futurismo.

Quarta tappa • Da Rovereto a Brentino Belluno

38 km Ritorno in bici oppure in treno dalla stazione di Peri (da 15 a 25 minuti)

Brentino-Santuario-della-Madonna-della-Corona

Un bel sonno ristoratore presso l’area Quercia in Via Palestrina ci permette di risalire sulla bici il giorno successivo e puntare decisamente verso sud. Dopo una lunga pedalata di una ventina di chilometri le eleganti architetture del Castello di Sabbionara, con la sua tripla cinta muraria, ci impongono una deviazione all’altezza di Avio: pochi minuti sono sufficienti per salire all’ingresso della più nota struttura fortificata del Trentino.

Le prime fonti storiche risalgono al XV secolo, ma la sua fondazione viene fatta risalire ad almeno mezzo millennio prima: da non perdere in particolare i meravigliosi affreschi che decorano la Casa delle Guardie, la Cappella, il Palazzo Baronale e la Casa d’Amore, un vero gioiello della pittura trecentesca. Ripresa la ciclabile in breve arriviamo a Borghetto, al confine fra Veneto e Trentino: superati Belluno Veronese e Peri, all’altezza di Brentino Belluno consigliamo di effettuare una variante a piedi per salire allo sbalorditivo Santuario della Madonna della Corona incastonato nella roccia del Monte Cimo a un’altezza di 774 metri a strapiombo sulla valle dell’Adige (lasciare la bici nel centro del paese e seguire la segnaletica per il sentiero che conduce al santuario).

Brentino-Belluno-Area-di-sosta

Tornando sui nostri passi imbocchiamo una deviazione che dal sentiero principale conduce dopo venti minuti di cammino al ponte tibetano che supera a grande altezza il vajo (valle) dell’Orsa per arrivare alla malga omonima. Infine scendiamo a valle e recuperata la bici torniamo a Rovereto pedalando in treno dalla stazione di Peri (a circa cinque chilometri). Non resta che andare a concedersi un sonno ristoratore nell’area di sosta Brentino Belluno, situata a cinque minuti a piedi dalla partenza del sentiero.

Quinta tappa • Da Brentino Belluno a Verona

37 km – Rientro in bici oppure in treno fino alla stazione di Peri (circa 30 minuti)

Verona-Anfiteatro
Verona Arena aerial panoramic view. Arena is a Roman amphitheatre in Piazza Bra square in Verona, Italy

Lasciata Brentino di buon mattino imbocchiamo nuovamente la ciclabile, che a quest’altezza inizia a farsi più tortuosa, fino alle brusche salite necessarie per superare la chiusa di Rivoli, caratterizzata dalla presenza di tre poderose fortificazioni realizzate dagli Austriaci a metà dell’Ottocento approfittando della brusca stretta che fa l’Adige in quel punto del suo percorso. Decidiamo di dare un’occhiata da vicino alla più nota e meglio conservata di esse, ovvero Forte Rivoli, edificato su un’altura strategica del Monte Castello.

Con l’annessione del Veneto all’Italia, il forte passò sotto il controllo del Regio Esercito, che lo usò per difendere la frontiera settentrionale finché non venne dismesso e trasformato prima in magazzino e poi in museo sulla Prima Guerra Mondiale. Una volta scesa dalle alture di Rivoli, la ciclabile lascia l’Adige per seguire il corso del canale Biffis fino a Bussolengo: superato il centro del paese, seguiamo le indicazioni per andare a riprendere il canale, lungo il bordo del quale pedaliamo fino al borgo di Chievo e alla prima periferia di Verona.

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Ancora qualche chilometro e si stagliano davanti a noi in tutta la loro straordinaria bellezza prima la basilica di San Zeno e infine l’Arena, punto d’arrivo di un percorso che, svolto in sella ad una bicicletta, ha offerto davvero molte possibilità in più di apprezzare un territorio già di per sé affascinante.

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Incroci a due ruote

ciclista su ciclovia adige

Dalla ciclabile dell’Adige si staccano altri percorsi dedicati alle due ruote che consentono di ampliare il raggio d’azione della visita. A Bolzano è possibile imboccare il tracciato che in una trentina di chilometri sale a Merano: altri venti chilometri e da lì si può raggiungere San Leonardo, in cima alla Val Passiria, oppure ci si può spingere fino al passo Resia completando gli ottanta chilometri della ciclabile della Val Venosta.

All’altezza di Egna si può seguire la ciclabile “vecia ferrovia della Val de Fiemme” che in trentadue chilometri porta a Molina di Fiemme. Arrivati all’altezza di Mori, subito dopo Rovereto, si può inoltre scendere direttamente al Lago di Garda pedalando per una quindicina di chilometri quasi esclusivamente su pista dedicata, passando attraverso Torbole e Riva del Garda: da qui parte un’altra ciclabile che seguendo il corso della Sarca conduce a Sarche (30 km).

Una volta arrivati a Verona, infine, ci si può spostare a Peschiera del Garda per immettersi sulla Ciclabile del Mincio che in quarantatré chilometri permette di raggiungere Mantova.

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Un balcone monumentale

ciclisti su ciclabile Besenello

Per arrivare al Santuario della Madonna della Corona e godere delle impareggiabili vedute che si aprono da lassù è necessario percorrere un erto sentiero (ben segnalato) con oltre milleseicento gradini. Intorno all’anno Mille era già testimoniata in loco la presenza di un monastero, raggiungibile attraverso un pericoloso sentiero intagliato nella roccia, ma il santuario pare sia nato agli inizi del Cinquecento per venerare una statua della Madonna qui miracolosamente traslata dall’isola di Rodi: furono così realizzate una chiesa e le due monumentali scalinate di accesso; nel Seicento furono sistemate le vie di accesso e venne edificata una nuova chiesa, trasformata in basilica negli anni Settanta del secolo scorso.

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Dove sostare?

  • Bolzano Area di sosta in Via Maso della Pieve 12. Dispone di 18 piazzole con camper service e corrente, tariffa 12 euro al giorno.
  • Caldaro Caravan Park Kalterersee (San Giuseppe al Lago 18 B, tel. 0471 960086, www.caravanpark-kalterersee.it).
  • Egna Area di sosta in Via Platz 1, tariffa 10 euro al giorno. 
  • Trento Area di sosta in Via Fersina (tel. 335 7877747, www.trentinomobilita.it). Dispone di 33 stalli con servizi igienici, corrente elettrica e carico e scarico per 20 euro al giorno (12 per la sola sosta notturna); area Zuffo, presso l’uscita autostradale di Trento Centro: 17 posti con solo camper service a 5 euro al giorno.
  • Rovereto Area Camper Quercia (tel. 0464 357821, www.areacamperquercia.it): 15 stalli con tutti i servizi, 16 euro al giorno, 8 per la sola sosta notturna).
  • Brentino Belluno Area di sosta in Via Santuario, 5 stalli gratuiti con servizio idrico ed elettrico (colonnina a pagamento).
  • Verona Area Porta Palio, Via Dalla Bona (www.amt.it), 36 posti, servizio di carico e scarico, 10 euro al giorno.

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Cosa visitare

Bolzano

  • Museo Archeologico dell’Alto Adige (Via Museo 43, tel. 0471 320100, www.iceman.it).
  • Messner Mountain Museum (Via Castel Firmiano 53, tel. 0471 631264, messner-mountain-museum.it).
  • San Michele all’Adige Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina (Via Mach 2, tel. 0461 650314, www.museosanmichele.it).

Trento

  • Muse, Museo delle scienze (Corso del Lavoro e della Scienza 3, tel. 0461 270311, www.muse.it).
  • Castello del Buonconsiglio (Via Bernardo Clesio 5, tel. 0461 233770, www.buonconsiglio.it).
  • Mausoleo di Cesare Battisti (Via Dos, tel. 0461 84111, www.comune.trento.it).
  • Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni (Via Lidorno 3, tel. 0461 1747000, www.museostorico.it).
  • Besenello Castel Beseno (tel. 0464 834600, www.buonconsiglio.it).

Rovereto

  • Museo Storico della Guerra (Via Castelbarco 7, tel. 0464 438100, www.museodellaguerra.it).
  • Mart Museo di Arte Contemporanea (Corso Bettini 43, tel. 0464 438887, www.mart.tn.it).
  • Avio Castello di Sabbionara (tel. 0464 684453, www.fondoambiente.it/luoghi/castello-di-avio).

Brentino Belluno

  • Santuario della Madonna della Corona (Località Santuario 1, tel. 045 7220014, www.madonnadellacorona.it).

Rivoli

  • Forte Rivoli (Via Castello, tel. 338 9760450, www.ifortidirivoli.wordpress.com).

Verona

  • Arena (Piazza Bra 1, tel. 045 8005151, www.arena.it).

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