La Valdichiana in primavera offre la sua versione più bella e Lucignano è una meta da segnare in agenda. Soprattutto da metà maggio quando si agghinda per regalare ai suoi abitanti e ai turisti uno spettacolo colorato e vivace.
Situata sulla sommità di un colle, in posizione strategica per il controllo della storica via di collegamento fra Siena e Arezzo, Lucignano è una piccola perla che offre uno degli esempi più straordinari di urbanistica medioevale. L’antico borgo, risalente al XIII secolo e già compiuto con il XVI secolo, si presenta con tre anelli concentrici che formano una perfetta ellisse al cui centro si trova la piccola e bellissima Piazza del Tribunale. Colpisce il fatto che sia rimasto completamente integro.
Piazza del Tribunale, uno scrigno di tesori

Qui sono custoditi i suoi inestimabili tesori artistici. Come il ciclo di affreschi quattrocenteschi della chiesa di San Francesco dedicati alla vita del santo. Tra essi spicca il Trionfo delle Morte realizzato da Bartolo di Fredi. Accanto, nel Museo Civico del Palazzo Comunale, del XIII secolo, si trova l’Albero d’Oro, famoso per il suo eccezionale valore e la pregevole fattura, nonché esempio unico e insuperato di oreficeria medievale. Esposte anche iverse opere del Medioevo e del Rinascimento Toscano: la più antica è una tavola di autore ignoto raffigurante la Crocefissione.
Il singolare reliquiario a forma d’albero alto oltre due metri e mezzo, in rame dorato e argento con miniature e decorazioni in corallo e cristallo, fu iniziato nel 1350 e terminato ben centoventi anni dopo, nel 1471, dall’illustre orafo senese Gabriello d’Antonio. Dopo innumerevoli disavventure – inclusi il furto e il suo ritrovamento in pessime condizioni dopo essere stato sotterrato – l’opera è ritornata a Lucignano nella Sala delle Udienze in compagnia degli affreschi del XV secolo: tradizione vuole che sotto di essa gli sposi si giurino eterna fedeltà.

A firma di Andrea Pozzo, gesuita architetto e pittore tra gli esponenti più rilevanti del tardo barocco, è l’altare maggiore della cinquecentesca Collegiata di San Michele Arcangelo. La scalinata di accesso rappresenta la forma ellittica della struttura urbanistica del borgo, ben visibile salendo alla trecentesca Torre Senese. Da qui la vista spazia sulla campagna circostante con la massiccia mole della cinquecentesca Fortezza Medicea, appena fuori la cerchia urbana.

Da segnalare anche la chiesa della Santissima Annunziata detta della Misericordia (o dei Battenti Neri, dal colore delle cappe dei confratelli), con due statue di terracotta invetriata di scuola robbiana, e il Santuario della Madonna delle Querce, a pianta rettangolare a tre navate, il cui progetto è attribuito a Giorgio Vasari.
La Maggiolata

Già la ricchezza di queste straordinarie opere d’arte è un motivo ben valido per visitare Lucignano, insignito della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Se poi ci aggiungiamo la Maggiolata lucignanese si è ancora più stimolati a puntare la prua del camper verso questa località. Nelle ultime due domeniche del mese di maggio, come vuole la tradizione che si perpetra dal 1937, il paese si anima per dare vita alla manifestazione che vede coinvolti i quattro rioni in un’allegra e vivace competizione per aggiudicarsi l’ambito Grifo d’Oro.
Il vincitore sarà il rione che avrà realizzato il carro allegorico più bello e sorprendente ispirandosi al tema scelto per l’anno. La particolarità di questi carri allegorici sta nel fatto che la loro realizzazione, cui partecipano centinaia di persone, avviene utilizzando migliaia di fiori, sapientemente disposti a formare le complesse creazioni in un tripudio di forme e di colori.

Un lavoro lungo e laborioso, necessariamente affrontato nelle notti che precedono la sfilata, quando la temperatura è più fresca. L’eccitazione e l’allegria raggiungono il culmine nelle due domeniche previste per la sfilata dei carri, precedute dai cortei storici in costume, da bande musicali e gare di corsa per le strade del paese che vede impegnati gli atleti dei rispettivi rioni.
Nei giorni della festa non mancano le occasioni per gustare delizie tipiche come le bruschette – o panunto – condite con l’ottimo olio locale. Ma si gustano anche i salumi tipici, oppure i deliziosi pici, la tipica pasta fatta a mano e condita con sugo di anatra, qui chiamata nana. C’è anche il coniglio porchettato, eredità di una cucina rurale povera ma sapientemente realizzata dalle donne contadine. Tesori, allegria e sapori di un’Italia minore ma immensamente grande. Per saperne di più contatta l’Associazione Maggiolata Lucignanese al 334 7524265.
Curiosità: il legame con Siena
Lucignano ha subìto continui passaggi di giurisdizione tra Siena, Arezzo, Firenze e Perugia, città dalla quale ebbe in dono la possibilità di fregiarsi nel proprio stemma del Grifone Alato, inserendo una stella per indicare che il luogo si trova in collina. Ma è il legame con Siena quello che più di ogni altro ha influito sulle caratteristiche dell’impianto architettonico del centro storico.
Altri eventi
Oltre alla Maggiolata Lucignanese, a luglio e agosto è in programma la rassegna Sere d’Estate a Lucignano. A fine settembre si svolge l’evento Memorie del Passato, la domenica prima di Natale è in programma l’Antica Fiera del Ceppo.
Sosta camper
Area attrezzata comunale sulla SP19 Loc. Fontepozzolo, a 300 m dal centro storico, illuminata, dotata di camper service e colonnine per la corrente elettrica.
Sapori tipici
Nel centro del borgo ci sono storiche macellerie dove acquistare prodotti tipici della Valdichiana come la carne di Chianina, la carne di Cinta Senese, i salumi e i formaggi locali. Da non perdere i famosi pici, la tipica pasta allungata, conditi in vari modi: ad esempio al cinghiale o all’aglione della Valdichiana. Tra i dolci tipici ci sono i cantucci accompagnati dal Vin santo e il Pane dei Santi, una pagnotta dolce arricchita da uvetta e noci.
Scopri di più su Lucignano. L’Ufficio Informazioni turistiche si trova in Piazza del Tribunale 22 (tel. 0575 83801 – 838033, turismo@comune.lucignano.ar.it).
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