Itinerario in Toscana: Garfagnana e Valle del Serchio in camper

Tra la Garfagnana e la Valle del Serchio ci attende una Toscana a ritmo slow. Ci attendono i borghi, i prodotti tradizionali, i paesaggi dove la natura è in armonia con l’intervento dell’uomo. Ma anche luoghi della memoria preservata in alcune mete dal forte valore simbolico
Il Ponte del Diavolo a Borgo a Mozzano

Indice dell'itinerario

Il nostro tour in camper in Toscana, tra Garfagnana e Valle del Serchio, prende il via da San Romano in Garfagnana: poco più di mille abitanti e un grumo di case sull’Appennino Tosco-Emiliano dove tutto scorre in tranquillità. Alzando gli occhi verso le Alpi Apuane ecco la fortezza delle Verrucole che è lì dal X secolo, per mano della famiglia Gherardinghi.

Dopo vicissitudini, successioni e abbandoni, la costruzione attuale è legata al passaggio della famiglia d’Este di Ferrara. Oggi di proprietà comunale, l’imponente complesso è gestito grazie al progetto Fortezza Verrucole Archeopark. Entrando si viene accolti da personale in abiti storici e da una ricostruzione degli ambienti di una volta; per fare un’esperienza nell’esperienza è piacevole bere un drink servito in particolari coni di terracotta al bar della fortezza.

La Fortezza delle Verrucole
La Fortezza delle Verrucole

Tesori di Garfagnana

Risaliti sul camper impostiamo il navigatore per il lago di Gramolazzo, un’oasi di pace dove rilassarsi e dedicarsi agli sport all’aria aperta. Come un giro in canoa, in barca o un’escursione in bici. Questo bacino di origine artificiale fu realizzato negli anni Cinquanta con uno sbarramento del ramo apuano del fiume Serchio per alimentare la centrale di Fabbriche. Oggi è un buon riferimento per sostare e trascorrere la notte nel Camping Lago Apuane.

Una panoramica del Camping Lago Apuane sul lago di Gramolazzo
Camping Lago Apuane

L’Oasi di Campo Catino

Proseguendo per circa 9 chilometri in direzione sud si raggiunge l’Oasi di Campo Catino, un antico insediamento con piccole case in pietra dove fare un pic-nic o dedicarsi al trekking seguendo uno dei tanti sentieri escursionistici.

Tra i percorsi più facili c’è la strada per l’Eremo di San Viviano che si raggiunge in circa 50 minuti a piedi. Prima di andare via fermatevi nel punto panoramico dell’oasi. Da lì si gode un bel colpo d’occhio sul lago di Vagli, che custodisce il paese fantasma di Fabbriche di Careggine. Una curiosità: il borgo riaffiora ogni qualvolta il bacino viene svuotato per la manutenzione. Per raggiungere il sito in camper, visto che la strada in parte presenta strettoie e tornanti, si può lasciare il mezzo a Vagli e proseguire a piedi per circa 3 chilometri.

Borghi di Garfagnana

La prossima tappa in Toscana e nella Valle del Serchio è Castiglione di Garfagnana, inserito nella rete dei Borghi più Belli d’Italia. Le mura ancora oggi circondano l’antico castrum, il nucleo storico che si è conservato nel tempo. La zona offre anche una piccola stazione sciistica tra le vette delle Apuane.

A pochi chilometri in direzione sud merita una tappa il centro medievale di Castelnuovo di Garfagnana. Il suo nome è legato al poeta Ludovico Ariosto, che tra il 1522 e il 1525 fu qui inviato come governatore della provincia estense e diede il nome alla rocca, simbolo del paese.

Castiglione di Garfagnana
Castiglione di Garfagnana

Nel cuore della Garfagnana

Tornati a Castelnuovo circa dodici chilometri ci separano da Barga, inserita nel circuito Città slow e uno dei Borghi più Belli d’Italia. L’approdo più comodo per il camperista è la Cantina del Vino, poco fuori dal paese, che oltre ad offrire degustazioni dispone di un’area attrezzata. Il costo è di 15 euro per un equipaggio di due persone più 5 per l’allaccio alla corrente. Sono disponibili docce calde a pagamento (2 euro a gettone).

La Cantina del Vino a Barga, l'area di sosta

Il centro storico va visitato a piedi fino a raggiungere il duomo di San Cristoforo, un gioiello romanico decantato anche da Giovanni Pascoli che visse qui a lungo. Per visitare la sua casa bisogna raggiungere la vicina frazione di Castelvecchio Pascoli dove il poeta si trasferì nell’ottobre del 1985 con la sorella Maria.

Leggi anche: “Viaggio tra le 9 gole più belle e “orride” d’Italia”

La Grotta del Vento

A Fornovolasco, a circa 17 chilometri ad ovest di Barga, la Grotta del Vento è una meraviglia assolutamente da non mancare. Questo complesso ipogeo si trova nel Parco delle Alpi Apuane ed è visitabile grazie a diversi itinerari.

La Grotta del Vento a Fornovolasco
Grotta del Vento

La Valle del Serchio

Il nostro road map ci porta ora nella media Valle del Serchio. Cominciamo da Ghivizzano e dal suo castello, nel Comune di Coreglia Antelminelli. Basta varcare la porta ad arco per respirare il fascino di un luogo dalla lunga storia. Dalla fine del X secolo alla seconda metà del XIV fu sotto la giurisdizione della famiglia dei Ronaldinghi, fino a passare agli Antelminelli che per molto tempo dominarono l’area.

Ghivizzano
Ghivizzano

Trovandovi in zona approfittatene per assaggiare il prosciutto Bazzone, inserito tra i presidi Slow Food. A produrlo ci sono la norcineria Bellandi e la macelleria Nutini, nel comune di Coreglia. Una prelibatezza da gustare insieme al tradizionale pane di patate, come quello che esce dal forno di Mario Marini a Piano di Coreglia.

Bagni di Lucca, una pausa di benessere

Debitamente rifocillati possiamo risalire in camper per dirigerci a Bagni di Lucca, a circa 9 chilometri. Le sue fonti d’acqua dal potere terapeutico erano note già in epoca romana e poi nel IX secolo, ai tempi della contessa Matilde di Canossa. Nell’Ottocento furono frequentate dalla sorella di Napoleone, Maria Anna Bonaparte: a quell’epoca rappresentavano una delle più eleganti stazioni termali d’Europa.

Una veduta del Ponte delle Catene a Bagni di Lucca
Il Ponte delle Catene a Bagni di Lucca

Sul Ponte del Diavolo, tra storia e leggenda

A Borgo a Mozzano la storia si mescola con la leggenda. Ad attirare la curiosità è la grande arcata affiancata da tre archi minori Ponte del Diavolo che scavalca il fiume Serchio. Si narra che il suo costruttore, non riuscendo a terminarlo, invocò Satana che gli propose di finirlo in una sola notte in cambio dell’anima del primo essere vivente che da lì sarebbe passata. Lui accettò, ma spaventato dalla promessa fatta studiò uno stratagemma per ingannarlo.

Valle del Serchio, reperti al Museo della Memoria di Borgo a Mozzano
Il Museo della Memoria a Borgo a Mozzano

Fu così che gettò sul ponte un pezzo di focaccia, in modo da attirare un cane (o secondo altri una capra). Adirato per questo gesto, il diavolo avrebbe modificato il modo incongruo l’ampiezza delle arcate. Da non perdere il Museo della Memoria, con reperti legati alla Linea Gotica, la barriera fortificata creata dai tedeschi nella Seconda Guerra Mondiale. Vi è anche una sezione archeologica con i ritrovamenti di origine etrusca e ligure provenienti dal territorio.

Scopri l’area di sosta camper a Borgo a Mozzano

Leggi anche: “Tra Marzabotto e Monte Sole: un viaggio di memoria tra i monti”

banner abbonamenti PA

Tre sapori da non perdere

Ecco tre prodotti della Garfagnana e della Valle del Serchio inseriti tra i presidi Slow Food e segnalati da Vetrina Toscana.

Il prosciutto Bazzone

Il Prosciutto Bazzone, Presidio Slow Food
Il Prosciutto Bazzone

Una varietà di prosciutto stagionato seguendo un antico processo di lavorazione. Viene ottenuto da maiali dal mantello grigio allevati allo stato semibrado. Il nome deriva dalla particolare forma allungata che ricorda la “bazza”, che in dialetto rimanda alla forma del mento piuttosto pronunciato. La coscia riposa sotto sale per 2 o 3 mesi, durante i quali viene massaggiata più volte. Si elimina il sale in eccesso, si lava e si asciuga, prima della stagionatura di almeno due anni.

Leggi anche: “Camper drive in Toscana: dal Tirreno alle Alpi Apuane col Roller Team”

Il salame Biroldo

Il salame Biroldo, presidio Slow Food
Il Salame Biroldo

Un salume dal gusto intenso tipico della Garfagnana e della Valle del Serchio. Di forma rotonda e dal colore scuro, viene prodotto amalgamando alcune parti del maiale con lardo, sangue e spezie. Privo di conservanti, stabilizzanti del colore e addensanti si consuma freddo, accompagnato con il pane di patate o con la polenta di neccio fatta con la farina di castagne.

Il Pane di Patate della Garfagnana

Il Pane di Patate della Garfagnana
Il Pane di Patate della Garfagnana

Detto anche “garfagnino”, è un pane particolare preparato aggiungendo alla farina di grano patate lesse e sale. La lievitazione è rigorosamente fatta con il lievito madre e le patate provengono da coltivazioni locali. Le patate rendono il pane particolarmente morbido e saporito: è ottimo se consumato con i salumi del territorio.

Testo di Erika Mariniello

________________________________________________________

Tutti gli itinerari, i weekend, i diari di viaggio li puoi leggere sulla rivista digitale da smartphone, tablet o PC. Per gli iscritti al PLEINAIRCLUB l’accesso alla rivista digitale è inclusa.

Con l’abbonamento a PleinAir (11 numeri cartacei) ricevi la rivista e gli inserti speciali comodamente a casa e risparmi!

photo gallery

dove sostare

tag itinerario

cerca altri itinerari

Scegli cosa cercare
Viaggi
Sosta
Eventi

condividi l'articolo

Facebook
WhatsApp

nuove idee di viaggio