Eccoci a Lucca, splendida città da poter visitare in un weekend in ogni periodo dell’anno. Gabriele D’Annunzio le definì “l’arborato cerchio”. Perfettamente conservate, le mura rinascimentali di Lucca abbracciano il centro storico con un perimetro che supera i quattro chilometri. Gli ampi viali che ricoprono la sommità sono uno spazio urbano unico dove ogni lucchese trova i propri spazi per ritemprarsi. Sulle mura si fa jogging, si pedala per svago o per raggiungere – già di primo mattino – il luogo di lavoro, si passeggia guardando il profilo di campanili e torri medievali.

Fondata dai Liguri e abitata dagli Etruschi, Lucca ha conservato un’importante traccia di epoca romana. Passeggiando lungo Via Fillilungo, Piazza dell’Anfiteatro testimonia l’antica presenza di un edificio di epoca romana risalente al II secolo dopo Cristo. Per secoli sede di mercato, è oggi un vivace punto d’incontro animato da locali.
Fuori dalle mura gli edifici urbani cedono il passo a centinaia di ville nobiliari. Fra queste segnaliamo Villa Reale di Marlia, un ampio complesso che sorprende per la varietà e bellezza dei suoi giardini, la sontuosità delle sue architetture e la presenza di due interessanti musei. L’edificio è anche un contenitore di eventi e rassegne.
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Uno sguardo dall’alto

Un tempo il cielo di Lucca era oscurato da centinaia di torri, testimonianza della ricchezza dei loro proprietari. Fra le poche rimaste la più caratteristica è la trecentesca Torre Guinigi, ornata in cima da lecci secolari. Dalla sommità, raggiungibile tramite una lunga scalinata, si può godere un ampio panorama sulla città. Un’altra grandiosa vista dall’alto si può cogliere dalla Torre delle Ore, in Via Fillilungo, con l’orologio recentemente restaurato. Dista solo 200 metri Piazza San Salvatore: questo piccolo slargo è ornato da una fontana costruita nel 1838 su progetto di Lorenzo Nottolini. I lucchesi la chiamano Piazza della Pupporona, con riferimento alla ninfa dal seno semiscoperto che sormonta la scultura.

Tra i campanili che svettano sul centro spicca la torre campanaria del XII secolo che affianca il duomo dedicato a San Martino. L’interno accoglie importanti opere tra cui l’Ultima Cena del Tintoretto e il monumento funebre di Ilaria del Carretto realizzato da Jacopo della Quercia. È custodito qui il grande crocifisso in legno di noce conosciuto come Volto Santo, protagonista a settembre di un’animata ricorrenza religiosa.
Sulle tracce di Giacomo Puccini

Per esplorare Lucca in un weekend si può seguire un itinerario tematico. Visitando infatti questi tre luoghi si possono ripercorrere le orme del compositore Giacomo Puccini.
- Torre del Lago Puccini: il maestro toscano amava ritirarsi a comporre sulle rive del Lago Massaciuccoli. La sua abitazione ha conservato l’aspetto originale, i mobili dell’epoca e la sua collezione di fucili da caccia. In questa località ogni estate un teatro all’aperto ospita il Festival Puccini, seguito da migliaia di spettatori.

- Puccini museum: la sua abitazione è sede di un museo nel quale sono esposti numerosi cimeli appartenuti al maestro. Tra questi il pianoforte Steinway & Sons su cui compose la Turandot, spartiti originali e abiti di scena.
- Museo di Celle dei Puccini: l’antica dimora nella frazione Celle di Pescaglia è divenuta un museo
sviluppato su due piani nei quali sono esposti ritratti dei familiari, partiture e un pianoforte.
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Oltre il weekend, nei dintorni di Lucca

L’acquedotto Nottolini
A Guamo, frazione di Capannori, l’acquedotto Nottolini è un importante complesso di archeologia industriale realizzato da Lorenzo Nottolini su incarico di Maria Luisa di Borbone tra il 1822 ed il 1832. Grazie a salti d’acqua e condotte sospese su arcate fu così possibile captare le acque dalle pendici del Monte Vorno e a far arrivare il flusso nelle abitazioni di Lucca.
A piedi si possono vedere da vicino gli archi dell’acquedotto, il Tempietto di Guamo e quello di San Concordio: edifici a pianta circolare in stile neoclassico in cui l’acqua veniva fatta decantare. I pozzetti di ispezione che punteggiano il percorso conducono dinanzi alle Parole d’Oro: così viene chiamato il ponte di pietra con il parapetto ornato da un’iscrizione in ottone.
Villa Torrigiani

A pochi chilometri da Capannori, Villa Torrigiani è un esempio delle dimore nobiliari del territorio circondate da giardini. Già residenza della famiglia Buonvisi nel Cinquecento, fu acquistata alla fine del XVII secolo dal marchese Nicolao Santini, ambasciatore della Repubblica di Lucca alla corte di Luigi XIV. Il nuovo proprietario volle rendere la dimora il più simile possibile alla reggia di Versailles, e il primo impatto visivo lascia certamente il segno. Incorniciata dalle colonne dell’ingresso principale, la facciata barocca emerge in fondo a un prato verde: impossibile non notare il complesso di statue che adorna l’ingresso e le balconate.
All’interno si visitano gli appartamenti del piano terra decorati con affreschi del XVII e XVIII secolo. Nel giardino si passeggia tra i giochi d’acqua della Peschiera, la Voliera e le aiuole simmetriche fino a raggiungere il Ninfeo dei Venti, un’originale struttura con statue di draghi e figure fantastiche. Una curiosità: qui sono state girate alcune scene dei film Una su tredici (1969) con Vittorio
de Sica e Ottavia Piccolo e Il Marchese del Grillo di Mario Monicelli (1981).
con Alberto Sordi.
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La Quercia delle Streghe

Il parco di Villa Carrara a Gragnano attira i visitatori per la presenza di una quercia dell’età di circa 600 anni dichiarata Albero Monumentale d’Italia. Alta 24 metri, ha una circonferenza di quattro metri e mezzo e una chioma che si estende per ben quaranta metri.
Ma perché è conosciuta come “Quercia delle Streghe”? Leggenda vuole che sui rami di quell’albero si incontrassero di notte decine di fattucchiere per compiere i loro riti magici; ciò avrebbe impedito alla pianta di crescere in altezza favorendone l’allungamento in orizzontale. Il grande albero ispirò anche la fantasia di Carlo Collodi: è qui che il Gatto e la Volpe impiccano il burattino creato da Mastro Geppetto per rubargli le monete d’oro. Motivo per cui la pianta è anche chiamata “Quercia di Pinocchio”.
La Rocca del Cerruglio

A metà strada tra Pisa e Firenze, il borgo di Montecarlo conserva il fascino di piccola città medievale custodita tra le antiche mura. La località è famosa per i suoi vini, in particolare il Montecarlo Rosso e il Montecarlo Bianco, già apprezzati alla corte dei Medici.
La meta principale è la Rocca del Cerruglio, una fortezza eretta intorno al 1330, attualmente di proprietà privata e aperta al pubblico nei mesi estivi. Varcato l’ingresso ci si ritrova nel curato giardino all’italiana, chiuso sul fondo da due torri: quella della Santa Barbara, ovvero la polveriera, e quella dell’Apparizione, con riferimento alla visione della Vergine che nel Quattrocento mise in fuga i Pisani. Non resta che salire in cima alla torre di Cosimo I dei Medici, da dove si apre un vasto panorama sulla città e verso le Alpi Apuane.
testo e foto di Emilio Dati