Piemonte in camper: Canavese inedito

In viaggio nella vasta area del Piemonte settentrionale tra laghi e castelli, borghi e sapori della tradizione. Scopriamoli partendo da Ivrea, modello unico di centro industriale

Indice dell'itinerario

Hai solo due giorni a disposizione e non hai voglia di passare troppe ore al volante? Ecco un itinerario nel Piemonte settentrionale in camper. Il Canavese oltre a Ivrea, offre un mosaico di piccoli borghi, laghi e cantine davvero interessante. Soprattutto in autunno quando il paesaggio assume una nuance pazzesca.

Ivrea, la città del progresso

Piemonte-Canavese-Ivrea e fiume Dora Baltea

La città di Ivrea è incastonata nella Serra Morenica, un lungo arco di colline che il ghiacciaio ha costruito sfociando nella pianura dalle valli montane e portando con sé materiali diversi. La visita può iniziare dal nucleo più antico, concentrato nella parte alta della città, dove svetta il castello fatto costruire da Amedeo VI di Savoia nel 1358, e proseguire al duomo dedicato a Santa Maria Assunta che vanta una cripta e pregevoli affreschi. A questo punto il tour continua in pianura dove si sviluppa la città ideale voluta da Adriano Olivetti e alla cui progettazione presero parte importanti architetti.

Un modello unico di crescita industriale e pianificazione urbana sostenibile che ha portato la città a essere iscritta nel Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Si passeggia lungo la centrale Via Jervis, definita da Le Corbusier “la strada più bella del mondo”, e da qui verso la Casa Blu, sede del Centro Studi ed Esperienze Olivetti, le officine ICO fino all’Edificio 18 Alloggi, un esempio d’architettura brutalista. Il giro continua all’unità residenziale ovest Talponia, tra i nuclei abitativi per le famiglie numerose e il centro servizi sociali. Adriano Olivetti formò anche una cospicua raccolta d’arte, di recente esposta al Museo Civico Pier Alessandro Garda, nel centro della città.

3 eventi da non perdere

Piemonte-Canavese-Ivrea carnevale-battaglia delle arance
  • La battaglia delle Arance
    Il tradizionale lancio di agrumi simboleggia la lotta dei cittadini contro i tiranni: è il momento più rappresentativo del tradizionale Carnevale di Ivrea.
  • Il Festival della lettura. Si intitola “La Grande Invasione” la rassegna che ogni anno si svolge in primavera.
  • San Savino: la festa del patrono, in calendario a luglio, prevede lo scambio dei ceri, la sfilata delle carrozze e la fiera equina tra le più importanti in Italia.
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Un castello, anzi tre

Caravino, il “buen retiro”

Piemonte-Canavese-Caravino-Castello di Masino
il Castello di Masino

A dodici chilometri di strada da Ivrea e a dieci minuti dal lago di Viverone, Caravino ci attende con il millenario Castello e Parco di Masino, per secoli residenza e poi dimora di villeggiatura dei conti Valperga di Masino. Il maniero, tutelato dal FAI, custodisce gli ambienti del XVII e XVIII secolo tra cui la camera da letto del vicerè, la sala dei Gobelins – i tipici arazzi parigini – e le belle sale delle Tre Finestre, del Biliardo, degli Stemmi e degli Antenati. Nel castello si trova anche una biblioteca con 25.000 volumi antichi, mentre tutt’intorno si sviluppa un parco monumentale con duemila piante di carpino e un labirinto.

Un amore a Rivombrosa

Piemonte-Canavese-Agliè-Castello Ducale-ingresso-fontana
Castello di Agliè

Nelle sontuose stanze del castello di Agliè è stata ambientata la fortunata serie televisiva Elisa di Rivombrosa e, arrivati al cospetto della facciata principale, non è difficile capirne il motivo: il parco che lo circonda gli conferisce un tocco fiabesco, così come l’antico borgo. Costruito nel XII secolo, il maniero – con le sale decorate da stucchi e tele pregiate – fu residenza sabauda dal 1823. Nel 1839 il parco – delimitato da un muro di cinta in mattoni che ospita tre nicchie, mascheroni e statue di dimensioni imponenti – fu ampliato con giardini all’italiana e all’inglese, terrazze su tre piani e una deliziosa fontana settecentesca raffigurante la Dora Baltea che si getta nel Po.

Torretta vista lago

Piemonte-Canavese-Castello di Montalto Dora-foto di Massimiliano Rella
Il lago Pistono, in fondo il Castello di Montalto Dora

Aggrappato sul Monte Crovero a 405 metri di altitudine, il Castello di Montaldo Dora – risalente al XII secolo – fu un importante avamposto militare per l’accesso alla Valle d’Aosta. A pianta quadrata irregolare, con una cinta merlata che racchiude una zona verde percorribile a piedi, regala una vista mozzafiato sul Parco dei Cinque Laghi. Merita una visita il parco annesso con specie arboree come querce, frassini, castagni e ciliegi selvatici. Vale la pena fare un salto al Museo Archeologia in Piazza IV Novembre 2.

Tra i laghi glaciali

Piemonte-Canavese-Lago Sirio
il lago Sirio

A circa 13 chilometri a sud-est di Ivrea il lago di Viverone è una meta perfetta per le attività all’aria aperta. È attraversato da una linea di navigazione (Viverone Lido – Anzasco Scalo) e può essere esplorato in battello o con un’imbarcazione a noleggio. Via acqua si possono raggiungere i resti sommersi di uno dei 111 Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino inseriti nell’elenco dei beni Unesco.

Piantati nei fondali sabbiosi, tra Viverone e Azeglio, i resti di cinquemila pali rappresentano le fondamenta di un antichissimo insediamento. Diverse le discipline da praticare in zona, fra cui trekking, canoa, equitazione e cicloturismo. In bici si può ad esempio seguire un anello di media difficoltà lungo 32 chilometri e con dislivello di 350 metri che si snoda intorno al lago di Viverone. Più semplice il tragitto ridotto di 18 chilometri con dislivello di 200 metri.

Per il noleggio delle attrezzature c’è Canavese Outdoor (tel. 349 0884341) per noleggio ebike, guide Mtb e noleggio Sup.

Piemonte-Canavese-Lago di Viverone-sito palafitticolo

I cinque laghi

Subito a nord di Ivrea ci attendono invece i Cinque Laghi, circondati da boschi e collegati da una rete di sentieri. Il più grande è il bacino del Sirio, sotto il massiccio del Mombarone. A a cui si aggiungono i laghi di San Michele, di Cascinette (o di Campagna), il lago Nero e il lago Pistono. Quest’ultimo, situato alle pendici del castello di Montalto Dora, comprende un parco archeologico collegato a un museo (in paese) e a un’area verde vicino alla riva, dove è stato ricostruito un nucleo di palafitte.

Fino al XIX secolo era presente un sesto bacino, il lago Coniglio, scomparso per prosciugamento delle acque poiché la sua torba veniva utilizzata come combustibile per l’industria siderurgica. Ritiratesi le acque superficiali, dal fondale emersero le cosiddette “terre ballerine”, uno strato di torbiera composto da depositi vegetali, organici e animali che ondeggia sotto i piedi dei visitatori: un effetto aumentato dalle piogge e dallo strato d’acqua sottostante.

Il tour dei borghi

Chiaverano

Il giro dei borghi ci porta alle pendici della Serra Morenica d’Ivrea: prima tappa Chiaverano, del cui nucleo originario sopravvivono i resti di un Ricetto medievale (un raggruppamento di case protette da mura turrite) e di un castello dell’anno Mille. Questo fu ceduto dal Re Arduino al vescovo di Ivrea, il quale lo fortificò e vi collocò un tesoriere, il chiavaro. Cadde in abbandono agli inizi del XVIII secolo. Tra gli altri tesori di Chiaverano troviamo la chiesa parrocchiale di San Silvestro Papa e gli affreschi dell’XI secolo nella chiesetta romanica di Santo Stefano, che sorge su uno sperone roccioso in frazione Sessano, accanto a un orto botanico di specie aromatiche ed erbe officinali, gestito dall’associazione Rosmarino di Chiaverano.

Burolo

Tappa successiva a Burolo per visitare la chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, ricostruita nel 1716 sui resti di una struttura del XIII secolo, con campanile del 1748, e la graziosa cappella della Maddalena, d’origine romanica, posta lungo il percorso della Via Francigena. La chiesetta custodisce un affresco di Domenico della Marca d’Ancona del XVI secolo e una lastra esterna con un’attestazione del Quattrocento. Tappa finale i saloni barocchi e la chiesa di Villa Pasta del XVI secolo, immersa in un parco.

Borgofranco d’Ivrea

Ancora pochi chilometri e giungiamo a Borgofranco d’Ivrea, nato nel Duecento come avamposto agricolo sulla Via Francigena. Il paese vanta un altro Ricetto medievale, con case su più piani, logge ad archi e ampie travà per le stalle e il fieno; appena fuori dall’abitato, alle pendici della Serra d’Ivrea, vi sono i curiosi balmetti, un complesso di grotte e cavità ipogee utilizzate come cantine. Alcune accolgono ristoranti e trattorie come il Balmetto Mercando e gli Amis dij Balmit (Amici dei Balmetti), dove gustare in allegria la classica merenda sinoira alla piemontese e i vini della cantina Terre Sparse.

Acque di Valchiusella

Piemonte-Canavese-Val Chiusella-Guje di Garavot

A ovest di Ivrea, la verde Valchiusella offre almeno due siti di interesse naturalistico. Il primo è la scenografica cascata di Fondo, raggiungibile con un sentiero dal paesino di Traversella. Dodici chilometri più a sud, superando l’abitato di Val di Chy si seguono le indicazioni per le guje (laghetti) di Garavot fino al parcheggio (a pagamento).

Da qui parte un sentiero piuttosto ripido che s’inerpica tra i boschi. Si tratta di dieci minuti di cammino, ripagati dallo spettacolo che si apre davanti agli occhi. Il torrente Chiusella forma una gola tra le alte pareti rocciose levigate negli anni dalla corrente del fiume; poi la forra si allarga andando a creare due ampie piscine naturali collegate fra loro. D’estate i due laghetti sono un toccasana per refrigerarsi dalla calura. In autunno ci si limita ad ammirare il paesaggio: ne vale la pena.

In tour fra le cantine

Piemonte-Canavese-Borgofranco d_Ivrea-Balmetti-caratteristiche costruzioni foto di Massimiliano Rella
le caratteristiche costruzioni della zona dei Balmetti di Borgofranco d’Ivrea

Tra i vini del territorio ci sono il rosso Canavese Doc, il rosso Carema Doc (prodotto ai confini della Val d’Aosta con le uve di vigne terrazzate) e il bianco Erbaluce di Caluso Docg, quest’ultimo in tre tipologie: fermo, spumante metodo classico e passito. Sono vini di qualità che possiamo assaggiare in diverse cantine.

Carema

La Società semplice Agricola Chiussuma, tre giovani amici – Matteo Ravera Chion, Rudy Rovano e Alessandra Perona – producono il Carema Doc, un rosso potente da uve nebbiolo.

Cuceglio

Tra le colline di Cuceglio, l’azienda Tenuta Roletto del produttore e sindaco Antonino Iuculano propone un giro tra le vigne “a pergola canavesana”, su pali di castagno, e visita all’appassitoio dove riposano i grappoli dell’Erbaluce di Caluso (solo dopo la vendemmia, per poche settimane). Ampia area camper.

Scopri la convenzione del PLEINAIRCLUB Tenuta Roletto

Piemonte-Canavese-Piverone-vigneto-bici-foto di Massimiliano Rella
In bici tra le vigne della cantina sociale della Serra, in località Cariola, a Piverone

Piverone

La Cantina della Serra, Cooperativa fondata nel 1953 da un centinaio di soci, tra i quali Adriano Olivetti, convinto che l’economia di un territorio dovesse basarsi sulla coesistenza di economie alternative all’industria. Oggi annovera circa 230 viticoltori dalle cui uve si ottengono bianchi e rossi di qualità.

Scopri la convenzione del PLEINAIRCLUB alla Cantina della Serra

Viverone

Cella Grande, sul lago di Viverone, ingloba un ex monastero benedettino risalente tra l’XI e il XII secolo dove Roberto Bagnod produce vini di qualità. Molto più di una cantina: ristorante, bio-spa con bagno turco, sauna finlandese, botti per il relax di coppia e camere con vista lago.

Sosta camper

  • A Chiaverano c’è l’area camper Lago Sirio in Via Lago Sirio 1; dotata di acqua, pozzetto, illuminazione, elettricità, servizi igienici anche per persone disabili, docce, bar, ristorante.
  • A Ciceglio Erbaluce Area camper in Via Porta Pia 69/71, tel. 0124 492293. 12 piazzole con allaccio elettrico e acqua negli spazi della cantina Tenuta Roletto. Sosta 15 euro al giorno. Possibilità di visite e degustazioni.
  • Ivrea dispone dell’area camper Dora Baltea, in Via Dora Baltea 3, angolo piazzale della Croce Rossa, tel. 333 4857924. Gestita dal gruppo Eporediese Campeggiatori, offre 10 piazzole dotate di scarico, acqua e illuminazione. Ingresso su offerta.
  • Ronco Canavese il convento con area attrezzata nella zona del lago di Soana (tel. 348 9590522) offre 4 piazzole con elettricità, pozzetto, illuminazione, area picnic, barbecue, bagni e casetta con frigo. La sosta costa 10 euro al giorno più 2,50 euro per l’elettricità.
  • A Val di Chy c’è il campeggio Valchiusella, Regione Torbiera 33, tel. 346 712 9286; nei mesi invernali aperto su prenotazione.

Dove mangiare

Piemonte-Canavese-Borgofranco d_Ivrea-Formaggi Balmetto Mercando-foto di Massimiliano Rella
i formaggi dell’affinatore Le Tome di Villa all’interno del Balmetto Mercando

Ecco alcuni indirizzi a Borgofranco d’Ivrea: Balmetto Mercando in Via del Buonumore 71 (tel. 0125 1961216. Conto medio 35 euro). Amis dij Balmit (tel. 340 9285284), Una taverna con cantina dove gustare la Merenda Sinoira (ricco aperitivo alla piemontese) accompagnata dai vini dell’azienda Terre Sparse. Conto 20 euro vini esclusi.

A Caluso vai da Gardenia in Corso Torino 9 (tel. 011 9832249). Ristorante stellato della chef Mariangela Susigan. All’interno di una casa dell’Ottocento con dehor, giardino e orto (nel dettaglio, i ravioli al dente di leone dello chef). Conto medio 80 euro; menu degustazione da 85 e 120 euro.

A Cavaglià prevede un pasto da Osteria Oca Bianca in Via Umberto I (tel. 0161 966833). Cucina tradizionale con materie prime locali di qualità. Antipasti di salumi, coppa, giardiniera, insalate russe, cruda di fassona battuta al coltello, tortino di asparagi. Unico prezzo per ciascuna portata, a parte il tartufo. Conto medio 50 euro.

Se fai un salto a Montalto Dora è d’obbligo una pausa a La Monella in Regione Vauda 1 (tel. 0125 1926719). Trattoria con vista sul lago Pistono, tavoli all’aperto in bella stagione e un grande orto al servizio della cucina. Specialità tipiche piemontesi e canavesane. Conto con tre portate 35 euro.

Un indirizzo da non mancare a Viverone è Rolle in Via Frate Lebole 27 (tel. 0161 98668. Vista sul lago di Viverone e cucina piemontese di carne e pesce d’acqua dolce. Tra i piatti: coregone, gamberi di fiume, tartare di cavallo, panissa ai caplìt e altri piatti a base di ingredienti stagionali. Conto medio 38 euro.

Morbida bontà

Tra le eccellenze del Canavese si segnala il salampatata, realizzato con un mix di carne suina e una porzione equivalente di patate rosse di montagna, lessate con la buccia, oltre a pepe, noce moscata grattugiata, cannella e chiodi di garofano polverizzati. Con il suo impasto tenero e il gusto equilibrato, è annoverato tra i prodotti agroalimentari tradizionali del Piemonte.

Testo di Massimiliano Rella

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Per organizzare il tuo viaggio in Piemonte in camper, nello specifico nel Canavese, visita i siti di Turismo Torino e Provincia e Visit Canavese,

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