Vacanze sulla neve in camper, bici e ciaspole in Valtellina

Ciaspole, sci e fat bike nel comprensorio di Bormio, terra natale della campionessa Deborah Compagnoni

Indice dell'itinerario

Anche se questo è un inverno anomalo, chi ama il fascino dell’alta quota non è disposto a rinunciare a un weekend in montagna. Seguici in questo mini viaggio sulla neve in camper in Valtellina.

Ciaspole, sci e fat bike nel comprensorio di Bormio, terra natale della campionessa Deborah Compagnoni. Ce ne siamo andati nelle vallate dove il clamore mondano del circo bianco cede il passo al fascino dei boschi tutelati dal Parco Nazionale dello Stelvio.

Incontri ravvicinati

L’occasione per la foto più bella il più delle volte arriva quando non hai l’attrezzatura sotto mano. E quella che abbiamo mancato sul sentiero dell’Ables non fa eccezione. Un grosso cervo dalle corna perfette e imponenti si è affacciato dal bosco di abeti innevati, a pochi metri da noi, proprio quando avevamo la fotocamera ben riposta nello zaino. Il re della foresta ci ha guardato sornione, prima di allontanarsi con calma.

Siamo rimasti estasiati e interdetti. Non ci aspettavamo un incontro ravvicinato con un cervo semplicemente salendo da Santa Caterina. Davanti a noi, sotto la ripida cresta del versante nord del Sobretta, scorre la nera Deborah Compagnoni, disegnata per i Campionati del Mondo di sci del 2005.

La Valfurva si fa in tre

Lombardia-Valtellina-Valfurva-Sentiero per Ables-neve-uomo con ciaspole- foto di Alessandro De Rossi

La Valfurva, anche d’inverno, è un mondo a parte. Ha dato i natali a una delle maggiori slalomiste e gigantiste del mondo. La prima atleta capace di vincere tre medaglie d’oro consecutive ai Giochi Olimpici invernali. Nella stagione innevata è meta di migliaia di appassionati attratti dai suoi trentacinque chilometri di piste, con rosse ampie e lunghe più di tre chilometri.

E Bormio, distante solo venti chilometri, è pur sempre una tappa mondana del grande circo bianco. Ha un centro storico affrescato e lussuosi centri termali con acque curative già apprezzate dai Romani. Nondimeno, Santa Caterina Valfurva è un paradiso di tranquillità, natura e silenzio che attira anime candide e spiriti originali.

Tra malghe e rifugi

Lombardia-Valtellina-Valfurva-Sentiero per Ables-neve-segnaletica-foto di Alessandro De Rossi

Come Andrea, gestore del Rifugio Stella Alpina, che ha scelto di starsene tutto l’anno nel suo nido, d’inverno raggiungibile solo a piedi o in fat bike. Nel suo regno propone una cucina con prodotti a chilometro zero. O come i volontari del Comitato Glaciologico Italiano, che per quasi cento anni – sino al 2011 – hanno monitorato lo stato del Ghiacciaio dei Forni.

Luca e Federica della Malga dell’Alpe hanno lasciato il sole della Liguria per tornare nella valle dei nonni ad allevare le mucche come si faceva un tempo. I loro animali d’estate pascolano liberi sugli alpeggi del Gavia, nutrendosi di erbe profumate e aromatiche, e si ritirano in stalla solo per l’inverno. Dal loro latte si producono le tome di Bitto, stagionate senza l’aggiunta di alcun conservante, e il fresco Scimudin. Si tratta di un formaggio a pasta molle e crosta edibile, stagionato al massimo per quattro settimane. La malga si trova in Via San Gottardo 29 (tel. 347 2570023).

Gli itinerari in bici

Lombardia-Valtellina-Valle dei Forni-Fat bike-ciclisti sulla neve-foto di Alessandro De Rossi

Da Santa Caterina Valfurva ad Ables (6,5 km • 500 m di dislivello)

Si imbocca il sentiero a sinistra dell’ufficio informazioni. Il percorso, di circa tre ore, percorre una mulattiera usata dagli Alpini durante la Prima Guerra Mondiale. Si arriva in poco tempo a osservare dall’alto il centro del borgo. Dopo aver superato le baite di località Speluga e le malghe di Linanza e Ceisa, si continua in salita oltre le casere di Bacero, Monich ed Ables Basso.

Infine, con un ultimo strappo più ripido, si giunge al punto più alto in località Ables (2.233 m). Da qui si gode di un bel colpo d’occhio sul gruppo montuoso del Sobretta e Cevedale. Il ritorno può essere effettuato per lo stesso percorso, sino a raggiungere il bivio dove si incrocia il sentiero delle Cappellette (ben indicato e già superato in salita). Imboccando questo nuovo percorso si prosegue in falsopiano sino alle baite di Tov, dove si può ammirare un vecchio crocefisso ligneo intarsiato a mano.

Da qui si inizia a scendere, sempre seguendo le indicazioni, verso le baite di Sell, con bei panorami sul Pizzo Tresero e sulla pista Deborah Compagnoni, fino a raggiungere in paese Piazza Magliavaca.

Da Santa Caterina al Rifugio Stella Alpina (5 km • 220 m di dislivello)

Lombardia-Valtellina-neve-Ghiacciaio dei forni-foto di Alessandro De Rossi

Noleggiando una fat bike a pedalata assistita si può percorrere la pista che dalla piazza del paese – seguendo la strada per il rifugio Forni – conduce alla base del grande ghiacciaio; da qui parte il sentiero che si avvicina alla conca bianca della Valle dell’Alpe. Grazie alle bici elettriche la lunga e ripida salita sino al lago artificiale del torrente Frodolfo, solitamente ben innevata nella prima parte di fondovalle (circa due chilometri), è agevole anche per chi non è allenato.

In località Nassegno si inizia a salire verso le baite Miravalle. Ben presto la pista, ad eccezione dei periodi di abbondanti nevicate, si libera dalla neve e diventa un bell’asfalto riscaldato dal sole. La strada è ufficialmente chiusa al transito, quindi si può pedalare in relativa sicurezza.

Lombardia-Valtellina-Rifugio Stella Alpina-piatto tipico-foto di Alessandro De Rossi

Dopo aver affrontato una discreta salita si giunge al Rifugio Stella Alpina dove fare una sosta per assaggiare le specialità locali. Nelle belle giornate si scorge in lontananza il Rifugio Forni, di fronte all’omonimo ghiacciaio. Lo si può raggiungere proseguendo sino all’ultimo piazzale, di fronte al laghetto artificiale dello sbarramento del Frodolfo. Qui, dove la strada finisce, è necessario lasciare le bici e percorrere a piedi, muniti di ramponi o ciaspole, 800 metri in leggera salita.

Lombardia-Valtellina-Santa Caterina-Murales- foto di Alessandro De Rossi

La Valle dei Forni, insieme alla Val Zebù, è una delle zone a maggiore densità di caprioli, camosci e cervi del Parco Nazionale dello Stelvio. Pedaliamo in silenzio, cercando una traccia dell’ungulato dalle grandi corna che ci ha accolto sul primo sentiero. Nella quiete ovattata della neve si avverte solo lo scricchiolio del ghiaccio sotto le ruote. Improvviso esplode il bramito di un maschio in amore. La macchina fotografica oggi è pronta, ma anche questa volta dovremo accontentarci di portare a casa solo il ricordo del suono più affascinante della foresta invernale.

Bormio, terme e tradizioni

Lombardia-Valtellina-Bormio-panorama con la neve

Da Santa Caterina Valfurva con il camper si può facilmente raggiungere Bormio, celebre centro dell’Alta Valtellina conosciuto per lo shopping, il centro storico dalle abitazioni tradizionali, le chiese affrescate e il museo civico dove viene raccontata la vita quotidiana delle valli. È ospitato nel palazzo nobiliare De Simoni, che merita da solo una visita per il salone d’onore, al primo piano, e la sala dedicata a Francesco Hayez, considerato tra i massimi esponenti del romanticismo storico.

Al piano terra sono esposte diligenze, slitte e carrozze che si contendono lo spazio con gli antichi arredi da cucina e gli attrezzi da lavoro di falegnami, norcini e casari; e non manca una sezione dedicata ai primordi dello sci. Al secondo piano attira l’attenzione la ricostruzione di una sc’tua, la camera da letto in legno con tanto di culla e girello, oltre a una curiosa sala dedicata agli ex-voto.

Nei vicoli del centro consigliamo una tappa al laboratorio Carving Art dell’ebanista e scultore del legno Marco Peloni, una bottega tradizionale dove ammirare l’antica arte di lavorazione del legno.

Bormio è anche una destinazione all’insegna del benessere, grazie alle sue calde acque termali le cui proprietà terapeutiche erano note e apprezzate già in epoca romana. Il laboratorio si trova in Via de Simoni 56 (tel. 338 3589918).

Bormio Terme

Nel cuore del centro cittadino, lo stabilimento di Bormio Terme è alimentato da una sorgente di acqua minerale solfato bicarbonato alcalino terrosa che sgorga dalla Fonte Cinglaccia, a un’altitudine di 1.306 metri sul livello del mare e ad una temperatura tra i 37 e i 40 gradi. Il complesso offre un percorso benessere con vasche interne ed esterne affacciate su un panorama unico, aree con scivoli e zone benessere dedicati ai bambini, e percorsi curativi che prevedono trattamenti inalatori e di balneofangoterapia.

Nei dintorni di Bormio

A un chilometro dal centro di Bormio si può proseguire per Via Monte Ortigara per visitare il Museo Mineralogico e Naturalistico, una collezione di rocce, cristalli e minerali raccolta negli anni da Edy Romani, conosciuto come “l’uomo dei cristalli”. Ex-minatore, è divenuto un esperto di fama internazionale. Vale la pena effettuare in sua compagnia la visita alla collezione approfittando delle sue interessanti spiegazioni. Le sale, con pietre provenienti da tutto il mondo, sono arricchite da diorami di animali alpini e dallo scheletro di un camoscio mummificato.

A circa dieci chilometri da Bormio, il Forte Venini di Oga è un’impressionante struttura militare costruita fra il 1908 e il 1912 e utilizzata durante la Grande Guerra, (al momento di andare in stampa risulta chiuso per restauri). Il museo ospitato al suo interno racconta la vita dei soldati durante il conflitto: dalle cucina alle camerate, dal camminamento esterno alla polveriera.

Bormio Terme

Lombardia-Bormio Terme-vasca termale-foto di Roby Trab

Nel cuore del centro cittadino, lo stabilimento di Bormio Terme (qui per lo sconto riservato ai membri del PLEINAIRCLUB) è alimentato da una sorgente di acqua minerale solfato bicarbonato alcalino terrosa che sgorga dalla Fonte Cinglaccia, a un’altitudine di 1.306 metri sul livello del mare e ad una temperatura tra i 37 e i 40 gradi. Il complesso offre un percorso benessere con vasche interne ed esterne affacciate su un panorama unico, aree con scivoli e zone benessere dedicati ai bambini, e percorsi curativi che prevedono trattamenti inalatori e di balneofangoterapia.

Sciare con i campioni

20240126-Lombardia-Valtellina-Santa Caterina Valfurva-Paradiso sky area-foto di Alessandro De Rossi

La Valle dell’Alpe è la conca soleggiata e panoramica chiusa tra la cima e la cresta del Sobretta. Si raggiunge da Santa Caterina Valfurva con i due tronconi della telecabina da otto posti che partono dall’inizio del paese. Il primo troncone si ferma in località Plaghera, raggiungibile anche in auto, da dove partono alcune piste rosse e dove si può sciare anche in notturna. Il secondo tratto raggiunge la cresta e poi scollina verso Vallalpe.

Scendendo alla fermata intermedia del secondo tratto della seggiovia si accede alla famosa pista nera Deborah Compagnoni (rossa nella parte finale), dedicata alla campionessa mondiale che è cresciuta e si è allenata in questa valle. Lunga tre chilometri e trecento metri, è uno dei tracciati da discesa più vari e impegnativi delle Alpi, disegnato in occasione delle gare femminili del Campionato del Mondo 2005 e poi modificato per quelle maschili del 2014. Inizia a 2.750 metri di altitudine con un sentiero stretto tra le rocce, non troppo ripido, per finire in centro al paese. Dopo alcuni muri molto divertenti e un tratto mediano meno ripido, con un eccezionale panorama, si entra nel bosco con muri impegnativi, accessibili anche in notturna.

Se con la telecabina si prosegue oltre la fermata intermedia si entra nella Valle dell’Alpe, scendendo a poca distanza dall’accogliente Rifugio Sunny Valley Kelo Mountain Lodge. Qui anche i principianti potranno godere del panorama e della neve d’alta quota, grazie al piccolo tappeto e alla pista baby dedicata alle scuole.

Con la pista rossa Cameraccia, ampia e assolata, si raggiunge l’inizio della seggiovia a 4 posti Vallalpe per le lunghe e panoramiche rosse Vallalpe e del Sole, entrambe con un piccolo muro iniziale, ma adatte anche ai neofiti di medio livello. I quasi due chilometri della lunga pista rossa dell’Alpe permettono di raggiungere l’arrivo della sciovia Gavia, da cui partono altri 900 metri di rosse, sino all’inizio della sciovia Tresero, dove sono concentrate le piste blu per principianti. In alternativa, da Gavia si può scendere in paese con un altro chilometro abbondante di discesa.

Benessere con vista

Lombardia-Valtellina-Bormio-Bagni vecchi-struttura dall'alto-bagnanti

Vasche panoramiche affacciate sulle Alpi e sull’intera vallata e trattamenti di benessere all’avanguardia. L’offerta termale di Bormio continua nel vicino Comune sparso di Valdidentro presso i centri esclusivi QC Bagni Vecchi e QC Terme Bagni Nuovi (entrambi convenzionati con il PLEINAIRCLUB).

Come arrivare

Nel periodo invernale la Valfurva è raggiungibile solo da Bormio (la strada SP29 del Passo Gavia è chiusa da novembre a maggio).

Sosta camper

A Santa Caterina Valfurva c’è l’a’agriturismo Casetta della Zia Edda in Via Forni 29 (tel. 371 434604 o 338 3730450). Con agricampeggio, tariffa 14 euro solo sosta e camper service, 18 con allaccio alla corrente elettrica. Bormio dispone di un’area di sosta a pagamento in Via Battaglion Morbegno, presso il piazzale della cabinovia Bormio 2000 (tel. 0342 903300).

Dove mangiare

Al Rifugio Stella Alpina accessibile d’inverno a piedi, in fat bike o tramite un servizio taxi (su prenotazione) Andrea Uzza e la moglie propongono i piatti della tradizione. Polenta di grano saraceno con funghi e fonduta ai pizzoccheri valtellinesi e interessanti rivisitazioni e tra i dolci, da provare il tortino saraceno ai mirtilli. Si trova in Strada dei Forni (tel. 331 6676177 o 371 4343425).

Sul pianoro assolato della Vallalpe, il Sunny Valley Kelo Mountain Lodge (tel. 0342 935422) è raggiungibile con la telecabina per la cresta del Sobretta. Offre ospitalità di lusso a 2.700 metri di altitudine abbinando raffinatezza ed ecosostenibilità. Realizzato in pietra locale e in kelo, un abete delle foreste del Circolo Polare Artico tagliato dalla popolazione Sami solo dopo la naturale essiccazione della pianta. Offre 11 suite, ristorante e bistrot con piccola cucina, dotato anche di un’ottima cantina.

Skipass

Lo skipass comprensoriale Bormio Skipass include l’accesso agli impianti di Santa Caterina e Cima Piazzi-San Colombano. Conta 110 km di piste, collegati da un servizio di bus gratuito (costo giornaliero adulto 32 euro, settimanale 197 euro (tel. 0342 925116).

Eventi

A Bormio il 2 febbraio ricorre L’è fora l’ors de la tana. Si singolare tradizione in cui i cittadini si sfidano a tirarsi fuori di casa con ogni scusa. Il 3 marzo torna il Carneval de Mat, antica tradizione in cui viene eletto il Podestà di Mat, accompagnato da un corteo carnevalesco e da altre sfilate in costume.

Per saperne di più sul comprensorio e organizzare al meglio la tua vacanza sulla neve in camper in Valtellina contatta l’ufficio di promozione turistica di Bormio. L’ufficio si trova in Via Roma 131/B (tel. 0342 903300). A Santa Caterina Valfurva puoi ricevere informazioni presso l‘Ufficio Turistico Valfurva, in Piazza Magliavaca 4 (tel. 0342 935544).

Pedalare sulla neve

Lombardia-Valtellina- Valle dei Forni-Fat bike-foto di Alessandro De Rossi

Il centro Fat Bike E-Motion di Andrea ed Elena offre noleggio di fat bike e servizio di accompagnamento e guida. Si trova presso l’Hotel Sport Via Magliaga 2. Per saperne di più puoi chiamare i numeri 347 4875041 o 348 8750971).

testo di Federica Botta, foto di Alessandro De Rossi

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